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Detroit bankrupt city

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(19 Luglio 2013) Enzo Apicella
Detroit è fallita, rischio di migliaia di licenziamenti e di tagli alle pensioni municipali

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Risorse per Roma: il CdS può attendere, i licenziamenti no??

I lavoratori chiedono chiarezza sulle politiche del personale e sui criteri dei provvedimenti disciplinari

(31 Maggio 2023)

risorse per Roma 2

Non solo AMA o ATAC. Dopo i clamorosi licenziamenti nelle scorse settimane di decine di lavoratori impiegati nelle due società municipalizzate, adesso anche a Risorse per Roma si scaldano i motori della macchina dei licenziamenti. È notizia di alcuni giorni fa che due dipendenti di Risorse per Roma assegnati alla sede di piazzale degli Archivi abbiano ricevuto il benservito dall’Azienda per ragioni sulle quali resta ancora tutto da chiarire. Premesso che nel merito i due colleghi sapranno difendersi nelle sedi opportune, a tutti i lavoratori resta un grosso punto interrogativo sul metodo e sui tempi di questa iniziativa.

Sono mesi infatti che sollecitiamo risposte sul nuovo Contratto di servizio (quello attuale è in proroga dal 2021), sulla sostenibilità dei conti per il biennio 2024-2025, sul diritto alla salute per i lavoratori dell’Ufficio Condono, sul riconoscimento professionale e retributivo per tutti i lavoratori, sul tanto atteso accordo per lo smart working e così via (cfr. comunicati 1, 2, 3 e 4). Invariabilmente e su tutto la risposta è “aspettare”.

Se dunque la cifra di questa fase delle politiche aziendali è l’attesa messianica di tempi migliori (magari annunciati dall’arrivo di un salvatore della patria che riporti ordine dove regna il caos) ci chiediamo se fosse opportuno procedere a questi licenziamenti 1. una settimana prima delle dimissioni del precedente Amministratore Unico, 2. appena una settimana dopo l’insediamento del nuovo Direttore del Personale e 3. a pochi giorni dalla nomina del nuovo vertice aziendale. Un provvedimento contrassegnato da un tempismo eccezionale e che a fronte di una generale condizione di stallo sembra aver messo d’accordo tutti!

Oppure siamo di fronte all’ennesimo tentativo di sondare la capacità di riflesso dei lavoratori, in attesa che dal licenziamento disciplinare si passi ai licenziamenti “per giustificati motivi oggettivi”? In fondo è lo stesso metodo applicato all’Ufficio Condono: anno dopo anno sono venute meno le più elementari condizioni di sicurezza dell’edificio di via di Decima, e ogni anno ai lavoratori è stato chiesto un piccolo sacrificio in più. Peccato che oggi non ci sia più niente che funzioni e i responsabili di questo degrado possano contare solo sul silenzio dei diretti interessati (che però hanno detto: BASTA!)

Vogliamo esprimere la nostra vicinanza ai colleghi e alle loro famiglie, colpiti da questi provvedimenti in un contesto economico drammatico, con un tasso di inflazione che viaggia verso il +10% rispetto al 2022 e un mercato del lavoro ingessato e afflitto da alti tassi di disoccupazione e inattività. Ma allo stesso tempo
vogliamo dire a gran voce che se l’Azienda pensa di ridurre le complesse responsabilità delle politiche del personale all’emanazione di facili provvedimenti ad personam (siano questi licenziamenti o lettere di richiamo sconclusionate, sgrammaticate e a volte addirittura senza motivazione, come ci è purtroppo capitato frequentemente di leggere!) troverà una fiera, franca e decisa opposizione da parte di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Risorse per Roma.

Ricordiamo che dopo le notizie di stampa relative ai fatti di corruzione all’Ufficio Condono abbiamo inviato una lettera aperta all’Azienda e ai Sindacati, poi condivisa con tutte le forze politiche della città, per chiedere chiarezza e trasparenza nella gestione delle politiche del personale, l’applicazione per tutti e senza distinzione del PTPCT, del Regolamento per la rotazione dei dipendenti e del Codice etico aziendale. Inutile dire che anche su questo la risposta è stato un assordante (e purtroppo unanime) silenzio.
I due licenziamenti dei nostri colleghi dimostrano invece che di questi temi non si può e non si deve tacere, che a ciascuno spettano precisi compiti e responsabilità e che bisogna resistere alla tentazione di cercare capri espiatori e convenienti scorciatoie. Rinnoviamo quindi l’invito a tutti a trovare un’occasione comune di dialogo. Per fare il verso a una recente campagna pubblicitaria AMA, la sorte dei lavoratori “non ci
è indifferente”.
Roma, 30.5.2023

L’Assemblea Permanente
dei Lavoratori dell’Ufficio
Condono (APLUC)


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USI fondata nel 1912

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