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Il soldato Manning

Il soldato Manning

(4 Marzo 2011) Enzo Apicella
Rischia la pena capitale il soldato statunitense accusato di aver rubato centinaia di migliaia di informazioni segrete e di averle passate a Wikileaks

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Le prime adesioni all’Assemblea di Milano contro la guerra in Ucraina e l’economia di guerra

(1 Giugno 2023)

Prime adesioni

Dopo l’importante impegno del SI Cobas a co-organizzare l’Assemblea, ecco di seguito le prime adesioni:

Comitato 23 settembre

Rete dei comitati e collettivi di lotta di Roma e di Viterbo

Centro di documentazione contro la guerra – Milano

Brescia anticapitalista

Comitato permanente contro le guerre e il razzismo – Marghera

OSA Perugia


Comitato internazionalista – Como




Il Comitato 23 settembre ha inviato questa lettera di adesione:

Ad oltre un anno dall’inizio della guerra che si combatte in Ucraina, è sempre più urgente la denuncia dei suoi effetti devastanti sulle popolazioni coinvolte, e la mobilitazione contro l’azione dei governi che la fomentano e la sostengono, nell’interesse esclusivo delle classi dominanti. E’ fondamentale, a questo scopo, un’azione di propaganda che metta in luce le ricadute materiali che la partecipazione a questo massacro ha sulle lavoratrici, sui lavoratori e su tutti i ceti sociali senza privilegi.

Una partecipazione che in questa fase – per quello che riguarda il governo italiano – consiste nell’appoggio politico alle azioni della Nato e nel sostegno militare, con l’invio di armi e l’aumento esponenziale della spesa militare, presupposto per poter lucrare sulla futura ricostruzione del paese. Per la riuscita di questo piano è fondamentale lo spaccio continuato e su larga scala di vecchie e nuove ideologie nazionaliste, razziste e sessiste, che giustifichino la scesa in campo in questa e nelle future guerre che questo conflitto porterà con sé.

Le compagne del Comitato 23 settembre già all’indomani dello scoppio della guerra hanno avvertito la necessità di denunciare senza mezzi termini gli effetti catastrofici che questa, come ogni altra guerra nel corso della storia, ha sulla popolazione lavoratrice e in particolare sulle donne. Il fatto di non essere al fronte non risparmia certo le loro vite, poiché da molto tempo ormai le vittime delle guerre sono tra i civili come tra chi è al fronte. E’ necessario sottolineare come nelle guerre le donne sono colpite in modo specifico, come esse diventino oggetti e prede, come in ogni campagna bellica il loro stupro sia una dei premi garantiti ai vincitori, come, nelle guerre economiche e di rapina che subiscono, siano costrette ad emigrare per garantire il sostegno alle loro famiglie.

Al tempo stesso, le difficoltà economiche che l’economia di guerra impone, ha dure ripercussioni anche qui, accompagnate da una pressione ideologica che riconduce le donne all’interno delle loro famiglie, al lavoro di cura e riproduzione delle persone e dell’ideologia gerarchica, nazionalista e razzista che serve allo stato e ai padroni.

Il Comitato 23 settembre, assieme ad altre realtà di lotta presenti, ha manifestato il primo maggio con la parola d’ordine “Non più figli per le vostre guerre, abbattiamo patriarcato e capitalismo”. Nello spirito di questo slogan riteniamo necessarie tutte le iniziative che si oppongano, con spirito unitario e militante, al massacro in atto e a quelli a venire. Aderiamo, con lo stesso spirito all’iniziativa dell’assemblea che si terrà l’11 giugno a Milano, in continuità con il convegno di Roma del 16 ottobre, portando in essa, nei limiti delle nostre forze, la necessità di una sempre più ampia mobilitazione e la denuncia degli effetti specifici che la guerra ha sulle donne che vi sono coinvolte: una tematica che potenzia la lotta comune e che speriamo venga accolta da tutti i partecipanti all’assemblea.

Il pungolo rosso

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