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(21 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Sciopero generale del 25 novembre

Perché sciopera il pubblico impiego

(22 Novembre 2005)

La situazione nei comparti pubblici è divenuta insostenibile e necessita di una risposta forte e chiara.

L’accordo per il rinnovo del biennio economico firmato dai confederali il 27 maggio scorso, costituisce l’ennesimo attacco alla condizione di milioni di lavoratori pubblici, poichè falcidia ulteriormente il potere di acquisto dei salari prevedendo aumenti pari al 5, 01% (di cui lo 0,5 andrà nel calderone della produttività) a fronte di una perdita del potere di acquisto dei salari pari al 20% solo negli ultimi due anni e inoltre prevede una riduzione degli organici di circa 60000 lavoratori e una mobilità che ne interesserà circa 50000.

Ebbene, a distanza di 21 mesi dalla scadenza del biennio economico, i lavoratori non hanno percepito neanche un euro di quei pur miserrimi aumenti. Si sarebbero aspettati la firma del contratto per recuperare un po' di potere di acquisto e guadagnare risorse fresche al salario accessorio per progressioni economiche e riconoscimento di mansioni superiori.

La mancata sottoscrizione di una parte dei contratti pubblici e il mancato pagamento degli arretrati degli altri ha ripercussioni negative sia sul salario base che sullo stesso potere di contrattazione.

La Finanziaria 2006 determina in aggiunta forti tagli alla spesa per il personale nella PA soprattutto negli enti locali dove in pochissimi anni migliaia sono i posti di lavoro perduti (blocco del turn over, riduzione progressiva degli organici stabilita dalle finanziarie) con nuovo impulso ai processi di esternalizzazione dei servizi.

Oggi, Cgil Cisl Uil fanno fronte comune con l'Anci e la conferenza delle regioni. Ma alle loro giuste contestazioni alla finanziaria non fanno seguito le critiche a politiche che incrementano le consulenze esterne, gli sperperi di denaro pubblico per favorire la nascita di nuove Spa nei servizi fino ad oggi comunali, liberalizzando il mercato proprio come chiede Confindustria. Sulla stessa scia si muovono gran parte dei Comuni e delle Province anche di centrosinistra.

Nel frattempo le pensioni dei lavoratori già tagliate dalla riforma Dini, e quindi dal passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo, subiscono l’ennesimo attacco attraverso il tentativo congiunto da parte del governo e di Cgil, Cisl e Uil, di dirottare il Tfr (ovvero il salario differito dei lavoratori) nei fondi pensione attraverso la truffa del silenzio assenso.

L’introduzione massiccia di forme di precariato (contratti formazione lavoro, contratti a tempo determinato e lavori a progetto) in tutti i settori pubblici, conseguenza diretta del pacchetto Treu prima, e della legge Biagi ora, sta provocando un livello di ricattabilità sempre maggiore in tutti i posti di lavoro, causando un generale arretramento sul piano dei diritti.

Questi attacchi frontali alla condizione di milioni di lavoratori necessitano di una risposta forte che trasformi anche per il Pubblico Impiego la data del 25 non in uno sciopero rituale, ma in un passaggio fondamentale per riaprire la battaglia in difesa del potere d’acquisto dei salari, delle pensioni e per l’abolizione di tutte le forme di precariato.

I Cobas del Pubblico Impiego proclamano e promuovono lo sciopero generale di tutti i lavoratori pubblici su una piattaforma radicalmente alternativa rispetto a Cgil Cisl e Uil.

CONTRO i tagli della finanziaria che colpiscono enti locali e sanità;

CONTRO la concertazione e PER il rinnovo dei contratti con aumenti salariali adeguati al costo reale della vita;

PER la reintroduzione di un meccanismo automatico e periodico di rivalutazione dei salari;

CONTRO la precarizzazione del lavoro introdotta dal pacchetto Treu ed esasperata dalla legge Biagi, PER la trasformazione a tempo indeterminato di tutte le forme di lavoro precario;

CONTRO lo scippo del Tfr e PER il rilancio della previdenza pubblica attraverso la generalizzazione del sistema retributivo a tutti i lavoratori;

PER il rilancio del ruolo pubblico della Pubblica Amministrazione, CONTRO tutti i tentativi di privatizzazione e di smantellamento dei servizi pubblici;

PER la difesa del contratto nazionale con una legge sulla rappresentanza sindacale che non assegni il monopolio della contrattazione a chi sottoscrive accordi nazionali a perdere.

VENERDI’ 25 NOVEMBRE
SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO
PER L’INTERA GIORNATA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
ROMA, PIAZZA ESEDRA ORE 10

COBAS Pubblico Impiego
aderente alla Confederazione COBAS

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