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Iraq occupato

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(30 Marzo 2008) Enzo Apicella

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Un anno dopo, Fallujah è ancora una citta distrutta

Intervista a Mohammed Tareq Halderaji del Centro Studi per i diritti umani di Falluja, Iraq

(22 Novembre 2005)

Un anno dopo i bombardamenti del novembre 2004, nulla è cambiato a Fallujah. Mentre tutti scoprono l'effetto delle incursioni americane, la popolazione continua a subirne le conseguenze.

Osservatorio Iraq: Prima di tutto, puoi parlare ancora una volta della situazione generale della vita a Fallujah?

Mohammed: Forse il 95% delle scuole e dei mercati sono distrutti. A Fallujah (…) non c’é sicurezza, non si segue nessuna legge e la cittá é come una prigione. Non possiamo né entrare né uscire facilmente, dobbiamo aspettare a lungo.
Inoltre, gli Americani, per prevenire problemi, usano le armi: per questo sparano dei colpi in aria (...) e quando entrano dentro, prendono chiunque dalla popolazione, come detenuti, anche sparando ai civili se i soldati lo vogliono.
Di notte un aereo vola a lungo sopra Fallujah. Perché? Forse soltanto per studiare i civili.

O: Supponevamo ci fosse un forte controllo a Fallujah. Abbiamo anche letto di controlli “biometrici”, quindi ci hai confermato quello che ci stavamo chiedendo.
Vorrei chiederti qualcosa dei risarcimenti, perché si supponeva che le famiglie dovessero ricevere del denaro come forma di risarcimento per i danni subiti durante la guerra. Quindi ti chiedo se effettivamente hanno avuto questi soldi e se la cittá ha ricevuto i soldi per tutti gli edifici, le strutture, come scuole, ospedali e per tutti gli altri centri (che fanno parte) della vita normale di una cittá.

M: La somma di denaro per scuole e ospedali é davvero esigua. La maggior parte di questi viene data senza nessuna considerazione per l’interesse locale.
É una cosa fatta soltanto per gli americani.
Perció il primo pagamento ai civili dentro la cittá, copre soltanto il 20% della somma del denaro per le case.
Gli edifici, le attivitá commerciali, non prendono alcun soldo; ogni hotel, ogni attivitá commerciale, ogni palazzo é distrutto. Solo alle case va il 20% della cifra totale di risarcimento.
Ma gli americani e il governo iracheno cercano di (...) Fallujah, per prendere di piú dal risarcimento.
Per non parlare del risarcimento che si riferisce alla vita (...) dai civili.
Quindi se si entra dentro la cittá, é possibile vedere ‘gli effetti del nucleare sugli edifici e sulle case. Ma inoltre, adesso, quando si entra dentro la cittá, si puó vedere che non c’é nessun miglioramento in piú in questi edifici e in queste case.
Si vedono solo i segni del nucleare e forse qualche nuovo tavolo. Ma se si va a vedere quanti soldi sono stati effettivamente spesi per questi edifici, allora é possibile capire quanti soldi sono stati rubati dagli americani e dal consiglio iracheno.
Da un altro lato, in piú parti all’interno di Fallujah, adesso, ci sono piú di 20 case che sono state prese dagli americani, non per farne dei quartieri centrali, ma come punti di avvistamento per i cecchini e per i soldati americani.

O: Questo é chiaro. C’é qualcosa che funziona davvero (all’interno della cittá)? Per esempio, qual é la situazione sanitaria?

M: A Fallujah ora ci sono molte malattie nuove, come cancro, nascite di bambini anormali, arrivate con i bombardamenti chimici in aprile e in novembre. Inoltre ci sono molte persone negli edifici clinici dentro Fallujah e negli ospedali generici.
Ma la situazione é molto tragica durante la notte, perché a causa del coprifuoco é proibito camminare dopo le 10:00 p.m.
In questo modo, come possiamo andare all’ospedale? Non é possibile. Se qualcuno sta male deve aspettare fino alla mattina dopo prima di andare all’ospedale. Uscire é davvero pericoloso, ma nel frattempo si puó morire.
Questo non é giusto nei confronti dei civili. É molto pericoloso.

O: Come sono le strutture all’interno degli ospedali? I dottori hanno effettivamente le medicine e i macchinari di cui hanno bisogno?

M: É possibile trovare solo una parte della strumentazione e dei macchinari, ma il resto delle apparecchiature non si trova.
Poiché, come é noto, il numero degli abitanti a Fallujah é di 300.000 persone, e tutte le apparecchiature e i macchinari, non sono sufficienti per gli tutti gli ospedali e per gli altri edifici medici.

O: E per quanto riguarda Falluja e il voto alla Costituzione?

M: Come ho detto, il 95% dei civili a Fallujah é contrario alla Costituzione, rifiuta la Costituzione.

O: Cosa pensa la popolazione di Fallujah riguardo all’incontro di domani al Cairo, la riunione preliminare della Conferenza Nazionale di Riconciliazione, che é promosso dalla Lega Araba?

M: Nessuno dalla mia cittá, nessuno da Fallujah parteciperá alla conferenza del Cairo di domani.
Perché ci sono molte persone lì dentro che dicono di essere di Fallujah ma non sono di Fallujah. Dicono di avere fatto la guerra a Fallujah ma non sono rappresentativi.
Quindi pensiamo che molti da Fallujah sono rappresentanti non invitati a questa conferenza, perché gli americani non vogliono invitare tutte le persone che vengono dai luoghi dove si rifiuta l’occupazione.

(Intervista a cura di Tiziana Musto, traduzione dall'inglese di Barbara Dessì)

18 novembre 2005

Osservatorio Iraq

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