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(31 Luglio 2024)
DOPO 44 ANNI, ANCORA LONTANA MALGRADO COMMISSIONI PARLAMENTARI DI INCHIESTA E SENTENZE CHE DICHIARANO DI VOLER ATTRIBUIRE LE RESPONSABILITA’ DEGLI ESECUTORI MATERIALI, LA VERITA’ non solo processuale, SUI REALI MANDANTI DELLA PIU’ SANGUINOSA STRAGE DI STATO (65 morti e più di 200 feriti), del 2 agosto 1980.
Restano ancora intatti, la memoria e il ricordo che bruciano al culmine di quella che fu definita la “strategia della tensione”, come fu definita all’epoca,
L’orologio della stazione, è rimasto fermo alle 10.25 del mattino, ora in cui scoppiò l’ordigno che causò questa ennesima VERGOGNA per il nostro Paese e che, come per la strage di Piazza Fontana, se sono stati individuati alcuni presunti esecutori, legati agli ambienti dell’estrema destra eversiva da esponenti di servizi segreti c.d. “deviati”, ne restano sconosciuti i VERI MANDANTI.
UN’ATTIVITA’ DI DEPISTAGGIO E DI DIS-INFORMAZIONE, che non lascia grandi dubbi, sugli intrecci tra esponenti dell’estrema destra eversiva e ambienti della politica istituzionale dell’epoca, quasi tutti scomparsi e deceduti.
Non rallenta comunque, malgrado questi ostacoli, l’intensa attività fornita ai magistrati inquirenti dall’Associazione delle vittime della strage, che ha tenuto rigorosamente il punto per l’accertamento di verità e giustizia. Associazione che da alcuni anni ha creato un coordinamento con le analoghe associazioni dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti della altre stragi di stato, mantenendo a distanza di quasi due generazioni, la sua attualità, visto che i reati di sangue come le stragi non vanno mai tecnicamente ”in prescrizione” processuale.
Non è nuova la modalità di voler scrivere di nuovo la storia contemporanea e revisionare fatti, circostanze, situazioni, per darne versioni edulcorate e darne significati e risultanze differenti, dalla verità, anche per ridurre o allontanare, le vere responsabilità politiche di chi, oggi sta in posizioni rilevanti a livello istituzionale, ieri era molto interessato a depistare e dare versioni poco attendibili, sulle stragi di Stato e sulla strategia della tensione, specie in periodi dove quella fu una risposta ai movimenti sociali, lavorativi e di progressivo miglioramento di diritti civili, sociali, sul lavoro.
LE BOMBE NELLE PIAZZE, NELLE STAZIONI, SUI TRENI LE HANNO MESSE DI FATTO CONTRO LE CLASSI LAVORATRICI, I SETTORI POPOLARI SFRUTTATI, le generazioni future che oggi subiscono gli effetti di altre crisi economiche finanziarie, di guerre e cambiamenti climatici, utili a scaricare sulle popolazioni del pianeta, specie quelle più “deboli”, le difficoltà del sistema capitalistico, per ottenere comunque margini di profitto e controllo, dominio sociale.
NESSUNA teoria del “COMPLOTTO”, MA LA LUCIDA E RAZIONALE SCELTA DI CHI IL POTERE CE L’HA E LO VUOLE MANTENERE A TUTTI I COSTI o che nel passato, fu solida stampella di meccanismi consolidati di dominio e di controllo dalle tendenze finalizzate all’emancipazione e al vero progresso civile e sociale . CHI NON HA MEMORIA STORICA OGGI, NON AVRA’ NEMMENO UN FUTURO DOMANI. Nel nostro piccolo, anche le gatte nere-i di Usi Unione Sindacale Italiana, fondata nel 1912 e ricostituita secondo i principi originari e fondativi, prosegue nell’intervento nazionale e internazionale, per l’emancipazione e liberazione delle classi lavoratrici e dei ceti popolari sfruttati, verso una nuova società e umanità, liberata dallo sfruttamento capitalistico che non rispetta realmente le persone, le risorse naturali, ambientali, se non sono funzionali ad un profitto di pochi a danni di tanti-e.
La nostra vicinanza ai familiari dei morti delle stragi di stato, come ai tanti e troppi MORTI SUL LAVORO e…da lavoro salariato. Il nostro intervento, rimane coerente con l’impegno per lo sviluppo, esteso e coordinato, del conflitto sociale e non solo sindacale, per contrastare licenziamenti, precarietà, limitazione di libertà civili, modifiche di legge antisociali e discriminatore (non ultima la legge 86 2024, sull’AUTONOMIA DIFFERENZIATA, sulla quale si stanno raccogliendo le firme con un ampio schieramento unitario, per il REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE, FIRMATE E FATE FIRMARE, il tempo a disposizione è poco), ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali sulla pelle di chi lavora, della stessa cittadinanza, se utenti di servizi pubblici fondamentali.
Un utile contributo, assieme alle altre forze politiche e sindacali sui punti programmatici comuni, che può dare altra linfa alla ricerca della VERITA’ E DELLA GIUSTIZIA, ANCHE PER LE STRAGI DI STATO.
USI Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912 e ricostituita
Segreteria nazionale collegiale Cuneo/Rimini/Caserta/Roma
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