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(9 Settembre 2024)
Dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, riceviamo e pubblichiamo.
Egregio Presidente Biden,
aggiungo anche la mia sollecitazione a quella di tante altre persone affinché lei conceda la grazia presidenziale a Leonard Peltier, da 48 anni detenuto innocente, ormai vecchio e gravemente malato, riconosciuto in tutto il mondo come un simbolo della lotta dei nativi americani contro il colonialismo, il razzismo, il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio.
Leonard Peltier è uno dei grandi testimoni della dignità umana: invece di essere tenuto in prigione per delitti che non ha mai commesso dovrebbe essere onorato e ammirato dall'intero suo paese, ed in primo luogo dalle sue istituzioni democratiche.
Lei sa che Leonard Peltier, come è stato tante volte detto e scritto, "e' un illustre attivista nativo americano che ha dedicato l'intera sua vita all'impegno in difesa del suo popolo, in difesa di tutti i popoli nativi, in difesa di tutti i popoli oppressi, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Madre Terra", e che "per il suo generoso impegno, per la spietata e iniquissima persecuzione che ha subito, la sua liberazione è stata chiesta da personalità come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, come il Dalai Lama e papa Francesco, da movimenti umanitari come Amnesty International e il Movimento Nonviolento, da istituzioni come il Parlamento Europeo e l'ONU".
Tutte queste cose, egregio Presidente, lei certamente non le ignora.
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Egregio Presidente Biden,
in queste settimane lei sicuramente starà valutando quali ultimi atti compiere per concludere la sua presidenza: non vi è dubbio che la liberazione di Leonard Peltier sarebbe un gesto apprezzato dal mondo intero. Un gesto di clemenza e di compassione, se lei vuole considerarlo semplicemente tale; ma anche un gesto di giustizia e di riparazione, secondo l'opinione nel mondo più diffusa, e condivisa anche da chi le scrive queste righe.
Si senta confortato dal pensiero che milioni e milioni di esseri umani in tutto il mondo interpreterebbero la sua decisione di restituire la libertà a Leonard Peltier come un gesto buono e giusto, la migliore conclusione del suo mandato presidenziale.
Si senta confortato dal pensiero che nel gran libro della storia umana la liberazione di Leonard Peltier - dopo quasi mezzo secolo di ingiustissima detenzione - sarebbe ricordata come un suo personale merito, un'azione che è insieme una testimonianza, un appello e un legato: al rispetto per la dignità e i diritti di tutti i popoli e di tutte le persone, all'impegno per la liberazione di tutti gli esseri umani da ogni violenza, alla solidarietà che ogni essere umano riconosce e raggiunge, e sostiene, e conforta.
Voglia gradire distinti saluti e sinceri auguri di ogni bene,
Severino Vardacampi
Viterbo (Italia), 9 settembre 2024
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