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(28 Settembre 2012) Enzo Apicella
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BIBLIOTECHE COMUNALI DI ROMA CAPITALE ISBCC e Zètema P.C. srl: LA SITUAZIONE, PER CHI CI LAVORA E PER LA CITTADINANZA, NON E’ ROSEA

(15 Settembre 2024)

Resoconto commentato sulla situazione delle BIBLIOTECHE COMUNALI DI ROMA CAPITALE e valutazione complessiva sui processi di trasformazione a Roma Capitale

biblioteca

Si sono svolte e proseguono, le interlocuzioni con la parte politica di Roma Capitale (ultima seduta congiunta delle Commissioni Consiliari Permanenti in sede congiunta Cultura/Lavoro e Roma Capitale, del 4 settembre 2024 da remoto) e si è avviato il tavolo tecnico tra Presidenza e Direzione ISBCC-BdR con Amministratore Unico e Dirigenza di Zètema Progetto Cultura srl (società a totale capitale comunale, ente strumentale per il settore culturale dell’Ente Locale, che ha Contratto di Servizio con Roma Capitale e anche con ISBCC in proroga, che impiega circa un centinaio di dipendenti nelle biblioteche capitoline, che si aggiungono ai circa duecento dipendenti comunali rimasti in servizio nelle biblioteche), con primo incontro effettuato il 6 settembre, sempre on line e da remoto, con le OO.SS. firmatarie del CCNL Funzioni Pubbliche Locali e la RSU (aderente a Usi 1912), unica eletta e accreditata in carica, con OO.SS. concertative e le rispettive Rsu interne, con mandato scaduto da tempo e non rinnovate da anni (dal 2015!).

La Direzione di ISBCC, ha presentato una proposta con i criteri di mobilità temporanea dei lavoratori e lavoratrici (Istituzione Biblioteche/Zètema) delle sedi interessate ai lavori, che sono circa 23. La domanda e l’istanza, sarà da effettuarsi direttamente dal personale, su base volontaria e ogni dipendente potrà scegliere fino a 3 sedi dove essere spostato, per avere maggiore opportunità e per evitare un “sovraffollamento” in una Biblioteca rispetto ad un'altra (ndr, si ricorda che per impegni e accordi in sede sindacale, fin dal 2000, per il personale comunale dovrebbero esserci 2 unità di personale per ogni turno di apertura nell’orario al pubblico per ogni biblioteca capitolina, attualmente il solo personale comunale è INSUFFICIENTE A GARANTIRE IL NORMALE ORARIO DI APERTURA, delle sedi bibliotecarie, solo sommando il personale di Zètema P.C., addetto prioritariamente alle attività di front office, nemmeno con le sedi che rimarranno aperte si riuscirebbe a garantire l’apertura delle biblioteche e il loro funzionamento…). La Direzione ha presentato oltre al piano di CHIUSURA/APERTURA DI SEDI BIBLIOTECARIE CHE RIMARRANNO APERTE, CON IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONI CON FONDI PNRR, aggiungendo le c.d. sedi e spazi – aule studio e sale di lettura alternative, anche IL PROSPETTO CON I CRITERI DA UTILIZZARSI PER FARE DUE DISTINTE GRADUATORIE E RELATIVI PUNTEGGI, PER IL CONSEGUENTEPIANO DI SPOSTAMENTI E DI MOBILITA' DEL PERSONALE, una graduatoria per i comunali e una per il personale di Zètema. In questo secondo prospetto, ci sono state da parte di RSU capitolina e dei sindacati, osservazioni e riscontrate delle anomalie, la prima delle quali sulla legge 104/92, che è stata inclusa nei criteri che danno punteggio (3 punti) per la scelta. L’osservazione di parte sindacale è che i beneficiari (se non sono anche titolari) delle prerogative della 104/92, che è una legge-quadro, dove si prevede già la prevalenza di scelta delle sedi meno distanti e meno disagevoli per beneficiari o beneficiari/titolari, come sede di assegnazione, tale condizione espressamente prevista dalla legge, deve avere la precedenza su tutto le valutazioni e NON VA INCLUSA COME “PUNTEGGIO” per la graduatoria per la mobilità interna, sia per il personale comunale che per quello dipendente di Zètema P.C. srl.

Su tale INCRESCIOSO “SCIVOLONE” DATORIALE, SULLA CORRETTA APPLICAZIONE DELLA LEGGE 104(92, DA PARTE SINDACALE, in modo unitario e unanime, è stato espressamente richiesto alla Direzione ISBCC e alla Presidenza, di inoltrare una nuova proposta, prendendo spunto da tutte le annotazioni e rilievi avanzate al tavolo tecnico (ndr, le stesse OO.SS. e la Rsu si sono visti da remoto e hanno inoltrato, come proposta alternativa, l’elaborazione codificata di tali rilievi rispetto a quella presentata dalla controparte il 6 settembre scorso) e con la richiesta sindacale, alla parte datoriale di formulare un piano di fabbisogno di personale di tutte le Biblioteche, in particolar modo di quelle che rimarranno aperte durante i lavori, perchè in mancanza di quello è difficile stabilire dei criteri dignitosi ed equi, corretti per la mobilità interna, di togliere la legge 104/92, come punteggio e dai criteri di scelta, per rispettare le prerogative di beneficiari o di titolari/beneficiari di tale legge speciale.

I criteri scelti saranno validi anche per i dipendenti di Zetema, per ottenere una parità di trattamento rispetto ai comunali, secondo la proposta sindacale, ma dovranno essere sulla base di tali criteri oggettivi e soggettivi, predisposte due graduatorie distinte.

QUINDI IL 6 SETTEMBRE SCORSO, E’ STATO UN TAVOLO TECNICO DI NATURA INTERLOCUTORIA, PER DEFINIRE BENE LE REGOLE E VEDER TUTELATI DIRITTI, LEGITTIME ASPETTATIVE E PREROGATIVE DEL PERSONALE COMUNQUE IMPIEGATO NELLE BIBLIOTECHE COMUNALI, pur nella differenza di CCNL di riferimento (personale comunale ha il CCNL FUNZIONI PUBBLICHE LOCALI ex Enti Locali, il personale di Zètema ha applicato il CCNL Federculture), di orari di lavoro (la maggioranza del personale utilizzato da Zètema nelle biblioteche è in regime di part time) e di differenze di organizzazione interna, STANTE LA GRAVE CARENZA DI ORGANICO STRUTTURALE E PIU’ VOLTE SEGNALATA ANCHE DA USI 1912 e dalle RSU interne facenti riferimento, da molti anni, al sindacato autorganizzato, di PERSONALE BIBLIOTECARIO E DI FIGURE DI ISTRUTTORI CULTURALI E TURISTICI e la funzione, a volte quasi da “tappabuchi” di tale carenza di organico, del personale di Zètema, inquadrato contrattualmente in modo differente rispetto a quello capitolino rimasto in servizio e con mansioni e attività diversificate, al ribasso e non solo riferite al front office e all'accoglienza di utenti e cittadinanza fruitrice dei servizi, che è l’oggetto nominale del Contratto di Servizio (CdS) in proroga con ISBCC – BdR e Zètema P.C. srl, rispetto alle effettive attività svolte da una parte del personale di Zètema.

Lo stesso piano di chiusure/aperture per la “ristrutturazione” delle sedi comunali, con i fondi del PNRR, AVRA’ UN IMPATTO RILEVANTE ANCHE PER LA CITTADINANZA E I SOGGETTI FRUITORI E BENEFICIARI DEI SERVIZI BIBLIOTECARI E CULTURALI (ndr, fondi del Pnrr che fanno parte del cospicuo prestito e debito contratto dall’Italia rispetto alla U.E., che pagheranno sostanzialmente le generazioni future oltre all’attuale composizione della cittadinanza contribuente…) e le aperture preventivate e ipotizzate nel piano che avrà applicazione materiale, spostata come avvio a ottobre/novembre 2024 (dopo l’iniziale idea di avviarla a ridosso dell’estate) per terminare nel 2026, di sedi alternative e dei POLI CIVICI CULTURALI con sale di lettura, aule studio, IMPATTO CHE IN QUESTI DUE ANNI E NEL FUTURO, NON SEMPRE SARA’ POSITIVO E MIGLIORATIVO, al di là delle dichiarazioni e proclami dell’attuale Giunta comunale, finalizzate a tenerci zitti e buoni.

NOSTRA VALUTAZIONE COMPLESSIVA SULLE TRASFORMAZIONI IN CITTA’ E COMMENTO SU TALE SITUAZIONEDELLE BIBLIOTECHE, ATTUALMENTE NON FAVOREVOLE: tale piano di ristrutturazione di sedi e di aperture di altri spazi “alternativi”, con il concorso limitato di diversi Municipi che non sono ancora diventati, rispetto al reale decentramento amministrativo, ENTI LOCALI DI PROSSIMITA’, viene più incontro ad esigenze di altri soggetti e dei “poteri forti” (non solo i vecchi palazzinari, ma anche le società finanziarie e le grandi compagnie di assicurazione vere multinazionali, che investono i fondi rastrellati per importanti attività di investimento e speculazione redditizia e come detto in altri nostri documenti, NON E’ VERO CHE CON LA CULTURA NON SI OTTENGONO UTILI E GUADAGNI): tra questi soggetti, un ruolo importante lo rivestono gli Atenei, come l’Università di Roma 3 soprattutto, sempre in cerca di spazi idonei per contenere l’aumento delle iscrizioni connesso a nuovi percorsi di laurea (e come per altri atenei pubblici, La Sapienza e Tor Vergata, soggetto alla crisi costante del “mercato degli affitti” per studenti-studentesse fuori sede, con costi esorbitanti anche per un posto letto… CHE SI AGGIUNGE ALLA SITUAZIONE DIFFICILE DEL DIRITTO ALL’ABITARE che tiene banco da quasi 60 anni e che non può essere correttamente etichettato come “emergenza”…) e dicono i maligni, al centro di un progetto di forte investimento e speculazione edilizia in diverse zone della città (come da ultimo il polo universitario al X Municipio di Ostia…), con sale studio e aule lettura, che non sono biblioteche comunali anche nella versione aggiornata, RESTRINGENDO LA FUNZIONE ORIGINARIA E DA USI 1912 SEMPRE SOSTENUTA, DI FAR DIVENTARE LE BIBLIOTECHE CENTRI CULTURALI DI ISBCC, COME PRESIDI NECESSARI SUL TERRITORIO, specie nei quartieri periferici e decentrati della Capitale d’Italia, sottoposti a processi avanzati in negativo, di impoverimento culturale e di aggregazione sociale anche giovanile e di settori rilevanti della terza età, se non in chiave mercantile, collegato al fenomeno preoccupante della DISPERSIONE SCOLASTICA E DEGLI ABBANDONI POST ISTRUZIONE OBBLIGATORIA (che si ricorda è fino ai 16 anni, età in cui formalmente si può già essere adibiti a forme di lavoro, precario, sottopagato, saltuario o mascherato da stage, tirocini, apprendistato professionalizzante fino alla vergogna dei cantieri-scuola o della famigerata alternanza scuola-lavoro…). La vicenda di questo piano di chiusura e futura riapertura dopo la ristrutturazione edilizia e del servizio nelle biblioteche comunali, stravolge quella rete di relazioni che negli anni si era costruita, con rapporto costruttivo e sano con i comitati, le associazioni, le scuole, la cittadinanza che pian piano, viene spostata nella fruizione dei servici culturali e bibliotecari non solo come disagio di spostamento rispetto alle sedi più vicine sul territorio, ma che negli anni è stata progressivamente spostata, dalle zone centrali della città per essere ricollocata, a livello abitativo e di presenza sociale sul territorio, nelle estreme periferie se non fuori dal Grande Raccordo Anulare, nei Comuni dell’attuale Città Metropolitana. Un processo iniziato anni fa, di “deportazione” dal centro verso l’esterno della popolazione residente e di quella di nuovo insediamento, nella previsione della futura CITTA’ – REGIONE con la prossima legge di origine costituzionale per ROMA CAPITALE, CON POTERI REGOLAMENTARI E NORMATIVI PARI ALLE REGIONI, con il maquillage delle biblioteche poste in zone centrali della città, futura CITTA’ – VETRINA, per grandi eventi compresi quelli culturali (che vedono tramite i CdS, la funzione di collante svolta proprio… da Zètema P.C. srl…) e lo stesso sviluppo anche nelle operazioni di ristrutturazione della rete metropolitana…dell’archeo – stazione, i servizi di trasporto pubblico o quel che ne rimane, sono indegni di una città come Roma e insufficienti per un trasporto pubblico e di massa a condizioni dignitose (ndr, per chi li utilizza per motivi di lavoro o di studio e per chi ci lavora, anche in termini di salute e sicurezza), però diventano momento di attrazione turistico – archeologica nelle zone centrali appunto della CITTA’ – VETRINA, magari con un pagamento supplementare di costi per turisti e pellegrini, non solo per la cittadinanza, con possibili maggiori introiti, che non corrispondono ad una migliore qualità dei servizi di trasporto e della vivibilità, dei tempi e dei ritmi di vita e di lavoro di chi ci abita o di chi ci studia…

Situazione quella della RISTRUTTURAZIONE DELLE BIBLIOTECHE COMUNALI E DEL PIANO DI RIASSETTO DI TUTTO IL SETTORE CULTURALE, che dalla nostra valutazione complessiva, come Confederazione sindacale e sociale, non possiamo sottovalutare, nella sua globalità rispetto ad altri aspetti della IN-VIVIBILITA’ per la fruizione quotidiana della nostra città, non potendo ridurla come vorrebbero farci credere le controparti e anche alcune forze politiche o sindacali di stampo corporativo, al mero aspetto pur rilevante, delle ristrutturazioni di sedi e di alcuni aspetti del personale, SVINCOLANDO TALI PROBLEMATICHE SULLE QUALI SI HA IL DOVERE DI INTERVENIRE E DI CONTROLLARE GLI EFFETTI PEGGIORATIVI, DALLA VICENDA COMPLESSIVA DELLE TRASFORMAZIONI IN ATTO, in modo apparentemente separato e staccato trai vari settori e servizi, A ROMA E SU SERVIZI E ATTIVITA’ DI NATURA STRATEGICA.

E’ UNA “TRAPPOLA”, nella quale non siamo disposti A DARE CONSENSO NE’ LEGITTIMAZIONE E CHE COME INDICAZIONE ORGANIZZATIVA E DI LOTTA, va data con precisione e attenzione, al personale comunale e di Zètema, utilizzato nelle biblioteche e in generale a chi tra lavoratori e lavoratrici, anche non sindacalizzati, delle loro famiglie e dell’utenza, subisce le conseguenze penalizzanti e negative di questi processi di trasformazione in corso d’opera, tra l’imminente Giubileo e l’AUTONOMIA DIFFERENZIATA (ora legge 86/2024, che si auspica di ribaltare con la campagna informativa e il referendum abrogativo costituzionale con raccolta di firme in fase di conclusione) e la futura legge per ROMA CAPITALE, la prossima Città-Regione. RESISTERE E FAR APPLICARE CONDIZIONI DECENTI PER CHI LAVORA NELLE BIBLIOTECHE COMUNALI, NEI SERVIZI CULTURALI A ROMA, per l’utenza beneficiaria, E’ UN SEGNALE IMPORTANTE PER DARE FORZA ALLE ALTRE LOTTE E VERTENZE A LIVELLO CITTADINO E TERRITORIALE, dalle EDUCATRICI ED INSEGNANTI E OPERAI-OPERAIE ADDETTE AI SERVIZI SCOLASTICO EDUCATIVO INTEGRATI (ausiliari, pulizie, addetti al trasporto scolastico, quelle addette alla ristorazione scolastica cuoche e Asm, Oepac), alle molte migliaia dei servizi socio sanitari, socio assistenziali, educativi e di inclusione sociale, di assistenza domiciliare, dei servizi residenziali e semi residenziali, al personale docente delle scuole statali comprese le figure di sostegno, al personale comunale amministrativo e tecnico in costante sofferenza e disagio, a chi lavora nei servizi di manutenzione/logistica, trasporto, raccolta e smaltimento dei rifiuti, farmacie comunali e servizi di prossimità sociale…senza dimenticare i troppi servizi, lavori e opere pubbliche in REGIME DI APPALTO E SUB-APPALTO, che in cambio di consenso elettorale e utilizzo di fondi pubblici, non trova il necessario riscontro per chi ci lavora, nemmeno per la IN-SICUREZZA E TUTELA DELLA SALUTE, da infortuni, stress e disagio psicologico fino alla strage infinita sui posti di lavoro.

LE SITUAZIONI HANNO IL DOVERE DI TENERSI COLLEGATE E COORDINATE, EVITANDO I CORPORATIVISMI SEMPRE IN AGGUATO, LA COMPETIZIONE TRA LAVORATORI E LAVORATRICI, LA ROTTURA DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE E LAVORATIVA, RILANCIANDO INVECE LE MOBILITAZIONI, L’INFORMAZIONE ATTENTA E RIGOROSA, L’ATTENZIONE DALL’EVITARE LE STRUMENTALIZZAZIONI DAI POLITICANTI E DALLE CASTE PROFESSIONALI, quando si riesce a sviluppare protesta, lotta e proposte alternative che siano coerenti con i bisogni e i diritti della forza lavoro che tra Roma Capitale, aziende pubbliche già municipalizzate (soggette anch’esse ad una strisciante opera di riorganizzazione-snellimento con taglio di rami secchi anche su attività di rilevanza strategica), servizi in appalto e in sub appalto. .

La valutazione che facciamo, ha avuto la sua verifica in negativo, anche nelle interlocuzioni istituzionali, anche in relazione alla vicenda biblioteche comunali e servizi culturali, con un silenzio preoccupante come mancata PRESA DI POSIZIONE CHIARA E UN INDIRIZZO POLITICO-AMMINISTRATIVO, di chi è presente nell’Assemblea Capitolina, per non creare imbarazzi all’attuale Giunta. Anche nell’ultimo incontro congiunto con la Commissione Cultura/Lavoro e Roma Capitale/Statuto/Innovazione, la sensazione per le dichiarazioni fatte dall’Assessore al Personale e della città dei 15 minuti, ci ha lasciato preoccupati e delusi, per nulla soddisfatti delle risposte ottenute

A nostro avviso, le affermazioni dell’Assessorato e della Direzione Dipartimentale, che ha la sua legittimazione nella Giunta attuale, NON ha nessun interesse a rafforzare e adeguare con personale comunale le Biblioteche comunali PUBBLICHE (infatti rimane ferma la mancata predisposizione di reperimento di figure tipiche dei servizi bibliotecari e culturali, non solo all’interno dell’Amministrazione, ma anche come MANCATI BANDI DI FUTURA CONCORSUALITA’ PER I PROSSIMI DUE ANNI…), MA NEMMENO DI GARANTIRE LE CONDIZIONI PER UN RILANCIO DI ISBCC BdR, che non sia omologato alle future modalità di gestione della città, sugli aspetti sopra evidenziati, di RISTRUTTURAZIONE CAPITOLINA.

Respingiamo le tesi del “complotto”, ma dalle varie riunioni fatte anche in altri ambiti, come il settore educativo scolastico e quella relativa ai servizi sociali, socio assistenziali, educativi e di varie forme di inclusione sociale, la nostra impressione è che l'Amministrazione Capitolina abbia una visione molto diversa e maggiormente “mercantile”, della funzione di un grande Ente Locale, rispetto alla nostra e a quella, di soggetti e movimenti di opposizione anche sociale (tipo il variegato e mai domo movimento per il diritto all’abitare o le reti di solidarietà sociale presenti in città, collettivi e associazioni ambientaliste), applicando piani ben precisi: in questo settore, lasciare aperte le biblioteche fino alla fine del 2026, con la progressiva apertura e inaugurazione in pompa magna, di altri spazi con ridotta e mirata funzionalità (aule studio, sale di lettura…), utilizzando i lavoratori e le lavoratrici in mobilità delle biblioteche chiuse per lavori, attendere i pensionamenti o le progressioni di carriera per destinarli in sede fuori Istituzione senza rimpiazzarli, arrivare alla fine dei lavori con i fondi Pnrr, per avviare la prossima riapertura , cedendo i servizi (Front-Office) a Zetema o provvedendo alla unificazione ISBCC-Zètema in nuovo soggetto societario (anche con gestione mista e ingresso dei privati nella gestione, si ricorda che l’attuale Assessora al Bilancio, già nel 2015 -2016 fece approvare una delibera di Giunta comunale il 28 dicembre 2015, che aveva tra i suoi punti cardine, “…lo SCIOGLIMENTO DELL’ISTITUZIONE BIBLIOTECHE, COME LA LIQUIDAZIONE DI FARMACAP…” COME FORME OBSOLETE DI GESTIONE DI SERVIZI PUBBLICI E STRATEGICI, LA RISTRUTTURAZIONE DELL’AMA AZIENDA MUNICIPALE AMBIENTE…per sostituirle con altri soggetti più funzionali alle esigenze commerciali e di mercato….nel 2016 riuscimmo come Usi e alleati a respingere quella delibera…MA LE COSE CAMBIANO E LA COMPOSIZIONE DELLA FORZA LAVORO ATTUALE IN CAMPO, NON CI E’ FAVOREVOLE IN TERMINI DI OPPOSIZIONE, INFORMAZIONE E MOBILITAZIONE…se la forza lavoro invece di pensare alla illusoria e presunta unità delle sigle sindacali, che serve a poco, SI MUOVESSE FINALMENTE PER LA COSTITUZIONE DI ORGANISMI DI LOTTA UNITARI TRA DIPENDENTI COMUNALI E DI ZETEMA, SOSTENUTI DAI SINDACATI NON COMPROMESSI e DALLE RAPPRESENTANZE INTERNE COMBATTIVE E NON OMOLOGABILI…) o con ingresso in modo strutturato ad Associazioni del terzo settore o di “volontariato”, sostituendo in attività dichiarate “di natura aggiuntiva e complementare”, al posto di mansioni e compiti una volta effettuati da personale con rapporto di lavoro dipendente…quindi scaricando la riduzione del “costo del lavoro” e del salario corrispondente, verso forme di sfruttamento di giovani o riciclo di pensionati in buona fede, ancora desiderosi di rendersi utili alla collettività…UN PROGETTINO CHE, SE NON CI SI MUOVE ADESSO, PER CONTRASTARLO, RISCHIA DI DIVENTARE IL FUTURO E UNA STRADA SENZA RITORNO…

ORA E SEMPRE, COSTRUIAMO PERCORSI RESISTENZA ATTIVA, ALLA LOTTA, AL LAVORO…

Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912, Usi C.T.&S aderente a USI 1912 e rappresentanze sindacali interne

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