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(24 Settembre 2024)
CI RISIAMO, invece di verificare la situazione, drammatica della IN-SICUREZZA sui posti di lavoro nel nostro Paese, rilanciando la PREVENZIONE, L’INFORMAZIONE, LA FORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO, i nostri governanti sulla scia delle misure di “sicurezza stradale” con la “patente a punti”, utilizzano come provvedimento, in vigore dal prossimo 1° ottobre 2024 (ma mancava ancora la circolare ESPLICATIVA dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro INL, che fonti del Ministero del Lavoro danno in pubblicazione in questi giorni), la PATENTE A CREDITI, per il SETTORE EDILIZIO, CANTIERISTICA E DEL C.D. SETTORE CASA, che si applica alle imprese e alle molteplici figure di lavoro autonomo, che sono utilizzati come contoterzisti nei cantieri, spesso con imprese artigiane e imprese individuali. L’ENNESIMA MISURA TAMPONE, una “toppa a colori”, visto che purtroppo per la salute e la sicurezza in Italia, se ne vedono di tutti i colori, in una strage infinita di morti, infortuni sul lavoro, anche in itinere (in maggioranza quando si torna a casa stanchi delle fatiche di giornate che non finiscono mai, nel tragitto abituale lavoro casa), malattie professionali, che colpisce in modo impressionante questi settori. Nella Gazzetta Ufficiale del 20 settembre 2024 n. 221 è stato pubblicato il decreto 18 settembre 2024 n. 132 recante "Regolamento relativo all'individuazione delle modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili".
Ferma restando l'operatività della misura per tutti i soggetti coinvolti a partire dal prossimo mese di Ottobre, le aziende potranno avviare le procedure per la patente a crediti e saranno accompagnate lungo tutto il processo di rilascio e prima applicazione, è sufficiente come chiarito da ulteriori fonti ufficiali, avviare la procedura dell’istanza e domanda, senza interruzione dei lavori in corso di svolgimento e degli appalti o lavori di imminente avvio.
Anche la famosa Confederazione Generale Italiana sull’Artigianato, la CGIA di Mestre, non ha rilasciato commenti lusinghieri su tale misura governativa: “patente a crediti, 832.500 imprese "abbandonate". E se lo dicono loro, che rappresenterebbero gli interessi di molteplici aziende di natura imprenditoriale artigiana e degli interessi delle moltissime imprese individuali di figure di lavoro autonomo, utilizzate come contoterzisti e con le nuove regole del codice degli appalti (D. Lgs. 36 2023) che liberalizzano e autorizzano di tutto e di peggio, ci sta da crederci ed essere, da lavoratori sindacalizzati, piuttosto attenti e preoccupati.
Ancora dalla Cgia di Mestre…”manca la circolare esplicativa dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e si sottolinea come solo dopo questo passaggio, le aziende interessate da questa novità legislativa potranno collegarsi digitalmente al portale e presentare la domanda”.
Si tratta infatti di 832.500 imprese composte da edili, dipintori, piastrellisti, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri, che si sentono “abbandonate”, come afferma ancora la CGIA “…tradite da una burocrazia ministeriale lenta e impacciata…pur …mantenendo viva la speranza che i tecnici dell'INL riescano a licenziare (ndr il termine utilizzato è quanto mai indicativo della mentalità ormai dominante…LICENZIARE invece che usare il termine ASSUMERE, un segno evidente dei tempi attuali…)…la circolare esplicativa e a rendere operativa la piattaforma almeno 3/4 giorni prima della scadenza del 1 ottobre". Con l'introduzione della patente a crediti, l'intento del legislatore e del Governo in carica, su questo prosecutore di quelli precedenti in materia di effettiva tutela su salute e sicurezza, anche quando si difendono gli interessi padronali e dei padroncini, nell’ottica già di De Michelis negli anni ‘80 del secolo scorso, del diventare “…IMPRENDITORI DI SE STESSI” per le varie figure di operai specializzati nel settore, sarebbe quello di”… prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle costruzioni”.
Secondo la CGIL di Mestre, si tratta di …”obbiettivi condivisibili che, purtroppo, si stanno scontrando con la spaventosa inefficienza della burocrazia ministeriale".
Il tutto commentiamo noi, nella migliore tradizione italica, si aggira la reale portata del lavoro al nero e “grigio” nel settore casa e costruzioni e della cantieristica, che pagano un prezzo molto alto su sicurezza e salute sul lavoro e in occasione di lavori e opere pubbliche in regime di appalti, sub appalti, oltre alle costruzioni di ambito privato come speculazione edilizia e immobiliare sui territori, CI SI CONCENTRA E SI SCARICA IL PROBLEMA sulle “inefficienze della burocrazia ministeriale…”, come se quella fosse la causa dei mali, lasciando insoluto il fatto concreto, dell’aumento di pessime condizioni di lavoro e di come con il nuovo codice degli appalti dell’anno scorso (D. Lgs. 36/2023), quelle stesse misure di prevenzione e di protezione sociale e lavorativa, con la liberalizzazione e affievolimento di tutele effettive, permettano il graduale smantellamento dei principi cardine sopra richiamati in materia di SALUTE E SICUREZZA SUL-DEL LAVORO. E va beh, siamo alle solite.
Ancora il commento della CGIA di Mestre: “…sono più di 4 mesi e mezzo che la normativa è' stata approvata definitivamente, ma a pochi giorni dall'entrata in vigore della patente a crediti, solo ieri il tanto atteso decreto attuativo del ministero del Lavoro, presentato alle parti sociali il 23 luglio scorso, è' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A seguito di questo grave ritardo, l'INL non ha ancora potuto redigere la circolare esplicativa che dovrà definire la prassi amministrativa per individuare concretamente i termini e le modalità operative per ottenere la patente. Pertanto, in assenza di questa circolare, la piattaforma digitale dove le imprese interessate dovranno presentare la domanda non e' ancora disponibile e lo smarrimento e la confusione hanno avuto il sopravvento".
Al di là dello sviamento non condivisibile dell’autorevole CGIA di Mestre, sull’individuazione delle cause e dei problemi, la realtà del mondo imprenditoriale nel settore e la sua consistenza, con una miriade impressionante di imprese individuali e artigiane, con una oggettiva difficoltà di individuazione dei responsabili nello svolgimento delle attività lavorative, professionali, nei cantieri e attuazione di appalti e sub appalti, quali soggetti in caso di inadempienze e irregolarità sui diritti fondamentali di chi lavora, salariali, contributivi, fiscali, e nel caso di INCIDENTI E INFORTUNI anche MORTALI, DURANTE L’ESECUZIONE DI OPERE E LAVORI, specie quelli pubblici con finanziamenti delle Istituzioni pubbliche, statali in primis, quella che dovrebbe farci alzare la soglia di attenzione e di ulteriore vigilanza.
Si tratta di 832.500 attività interessate a richiedere la patente a crediti. Di queste, più di 320 mila (circa il 40% del totale), sono costituite da artigiani, molti dei quali stranieri, che non hanno dipendenti. In generale, si tratta del 54,9% sarebbero imprese individuali (pari in valore assoluto a 457 mila sulle 832500 interessate alla patente a crediti), il 32,9% sono società di capitali (circa 274 mila) e il 9,3% sono costituite e registrate presso le Camere di Commercio, come società di persone (poco più di 77.300).
La regione che ne conta di più è la Lombardia: tra edili, elettricisti, termoidraulici, fabbri, serramentisti, l'ammontare complessivo è di 144 mila attività e persone.
Segue il Lazio con 83.500 imprese e la Campania con 77mila. Anche i numeri e dati disponibili, sul numero di decessi avvenuti nei cantieri sono riferiti al 2022. A fronte di 1.208 morti totali nei luoghi di lavoro registrati (ufficialmente, mancano quelli che si ritrovano accidentalmente ai margini delle strade, nei cassonetti dell’immondizia, presso gli ospedali o pronto soccorso, o fatti passare come infortuni anche mortali per altre cause…) due anni fa, 175 hanno riguardato il settore delle costruzioni (fonte Centro Studi Cgia di Mestre).
Non avendo una organizzazione di impresa nel senso classico del termine, né apporto di collaboratori, oltre ai rischi e alle tutele approssimative in materia di sicurezza e salute del lavoro per fare “il lavoro prima, veloce e spesso con tempi e ritmi accelerati”, per passare ad un altro cantiere…ed essere pagati aumentando il giro di interventi a costo di “risparmiare” sulle elementari norme di sicurezza sul lavoro, questi soggetti imprenditori singoli e di artigiani specializzati, un segmento comunque di “classe operaia” anche se poco cosciente del proprio ruolo e funzione in termini collettivi, si trova anche costretta ad ottemperare ai vari e complessi adempimenti richiesti dalla legge, dovendo per forza di cose avvalersi della consulenza di tecnici, per la parte che riguarda “ambiente e sicurezza”, oltre che di un commercialista, nel caso si debba dimostrare il possesso della certificazione di regolarità fiscale (ndr sulla stessa natura del DURC delle imprese organizzate in forma societaria e non come imprese individuali e artigiane), quando prevista dalla legge.
Sempre secondo la CGIA, lo strumento della”… patente a crediti possa essere uno strumento che può agevolare l'attività degli enti pubblici preposti ai controlli: in un'unica banca dati disporranno dell'intera platea delle imprese che operano nel mondo dei cantieri, potranno monitorarla attentamente e individuare le aziende più a rischio in materia di sicurezza...”
Può darsi che in futuro dal punto di vista della mappatura e monitoraggio delle aziende di questo tipo, che hanno in media una durata inferiore a quelle stimata per avere controlli e visite ispettive (ndr, anni fa, uno studio di tecnici della prevenzione di ASL e di ispettori del lavoro, attestava che la vita di queste aziende artigiane e di imprenditori individuali, era di 10-15 anni, gli organici delle due figure messe assieme, potevano arrivare a fare un controllo alle aziende del settore ogni…33 anni! E le nuove assunzioni di IdL e di Tecnici di prevenzione nelle AA.SS.LL., sempre in ambito di privatizzazione e aziendalizzazione di Ispettorati del Lavoro e della Sanità, che coinvolge pure gli organismi di vigilanza e ispettivi, non migliorerà la situazione concreta). Questo nuovo strumento, difficilmente porterà alla effettiva RIDUZIONE EFFICACE DEL NUMERO E DELLA GRAVITA’ DEGLI INFORTUNI E DEI MORTI SUL LAVORO IN QUESTO SETTORE (e per favore NON LE CHIAMATE “MORTI BIANCHE”, MA MORTI O CADUTI SUL LAVORO E DA…LAVORO)
Per contrastare questa strage infinita, dovrebbero aumentare il numero dei controlli, eseguirli con maggiore efficacia e provvedere all’irrogazione di sanzioni e segnalazioni ai committenti primari, se si tratta di opere e lavori pubblici e relativi finanziamenti, sospendendo e mettendo all’indice coloro che preferiscono privilegiare gli utili e il profitto al posto della sicurezza e della salute. Le stesse attività ispettive, dovrebbero concentrarsi sugli aspetti prioritari di PREVENZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO E INFORMAZIONE, sia nella prima fase di avvio dei cantieri di opere e lavori, pubblici e privati, che in corso d’opera, sui profili e aspetti sostanziali di sicurezza e di salute nei cantieri stessi, mettendo in secondo piano, come attività importante ma in via subordinata, gli aspetti meramente formali di regolarità, puntando prioritariamente alle prevenzione che alla fase di intervento post infortunio o incidente. .
Tra i 175 morti sul lavoro nel settore delle costruzioni, ben 63 hanno interessato le imprese degli installatori impianti (elettricisti, termoidraulici, ascensoristi…). Un fenomeno, quello delle morti nei cantieri, che, purtroppo, non riguarda solo gli addetti delle imprese edili, ma anche quelli delle altre categorie che costituiscono il cosiddetto "comparto casa". Nei primi 7 mesi di quest'anno ci sono stati 18 morti in più del 2023. L'area metropolitana di Roma è il territorio più colpito da infortuni mortali sul lavoro, una tendenza che malgrado questi provvedimenti tampone, non sembra destinata a diminuire. Come ripetiamo sempre, LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, LA SICUREZZA NON DEVE DIVENTARE UN “COSTO DI IMPRESA” DA RIDURREO ELIMINARE PER “FARE I LAVORI PRIMA E PASSARE VELOCEMNTE AD ALTRI CANTIERI E LAVORI…” E PER MANTENERE INALTERATI, PROFITTI E UTILI PER POCHI, A SCAPITO DEI TANTI-E. Far acquisire una coscienza e una cultura su salute e sicurezza tra le classi lavoratrici anche in forma di lavoro autonomo e imprese individuali con figure di operai specializzati e contoterzisti in sub appalto o avvalimento, a livello di massa e coinvolgendo fin dall’inizio la “forza lavoro in formazione”, studentesse e studenti alle prese con tirocini, stage, cantieri scuola e i famigerati progetti di “alternanza scuola-lavoro”, che producono già come per gli apprendisti e i contratti tipici di formazione professionalizzante infortuni e morti sul lavoro, è un compito e una funzione importante sia per gli RLS in carica, che per tutte le strutture a partire dai sindacati combattivi e conflittuali, delle reti e coordinamenti nazionali e territoriali che si occupano di salute e sicurezza, per la riconquista di diritti e tutele esigibili per tutti e tutte, nonché per dare maggiore forza alle quotidiane iniziative nella pratica della LOTTA DI CLASSE, verso una nuova economia, una diversa società e per UN’ALTRA UMANITA’
Un lavoro lungo, difficile e che non troverà risultati immediati, ma non possiamo delegarlo ad altri o ai tecnici, come dicevano i nostri predecessori e con validità anche in questo millennio, “L’EMANCIPAZIONE DI LAVORATORI (E LAVORATRICI) SARA’ OPERA DI LORO STESSI”.
Noi gatti e gatte nere dell’Unione Sindacale Italiana USI 1912, mettiamo a disposizione le nostre esperienze, conoscenze, capacità, con le schede tecniche commentate di autoformazione sindacale autogestita o con corsi di approfondimento, per fare in modo che si…affilino le unghiette, delle classi lavoratrici e dei settori popolari sfruttati... hai visto mai…
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