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(28 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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(La Val di Susa contro l'alta voracità)

La lotta dei cittadini della Val di Susa contro il Corridoio Cinque è la nostra lotta

per impedire la devastazione ambientale delle grandi opere anche nel Friuli Venezia Giulia

(7 Dicembre 2005)

“I cittadini della Valle di Susa stanno lottando per impedire la devastazione ambientale delle grandi opere del Corridoio Cinque anche nel Friuli Venezia Giulia”

Il Comitato Contro il Corridoio Cinque esprime la piena solidarietà alle Comunità della Valle di Susa e ai loro Sindaci per l’ingiustificata aggressione subita questa notte e che trova analoghi riscontri in immemori vicende degli Stati che vivono o hanno vissuto l’eclissi della democrazia.

Le pressioni degli apparati lobbistici interessati all’opera congiunte alle dichiarazioni d’alcuni politici prigionieri della cultura dell’adescamento del voto fluttuante hanno determinato, oggettivamente il realizzarsi dei fatti di questa notte e scrivere una delle pagine più brutte del nostro Stato di Diritto.Una democrazia che irretisce la partecipazione, la condivisione delle scelte afferenti il territorio, l’ambiente, la qualità urbana, la sostenibilità economica e che “ carica” il simbolo del potere istituzionale locale ossia il Sindaco è una democrazia malata.

Nel frattempo, il garante della Costituzione Italiana nonché presidente della repubblica Azelio Ciampi, a Cremona, invece di piangere sulla morte della costituzione e democrazia insiste sull'urgenza del fare le grandi opere.

La vicenda desta inoltre inquietanti interrogativi sulla reale volontà dei massimi Soggetti Istituzionali a adire concretamente al Principio di Sussidiarietà, posto che si è agito senza alcun ritegno verso i rappresentanti di quell’Ente territoriale che si chiama Comune e che il nuovo titolo V ha equiordinato a Provincia, Regione e Stato.Che fine hanno fatto in questa vicenda i sostenitori del potere vicino al cittadino? Dove sono i censori della spesa pubblica irresponsabile? Quale potente afasia ha colpito i sostenitori della legalità? Il progetto Lione-Torino presenta un’analisi economica negativa per miliardi d’euro come determinato dalla Commissione Intergovernativa Francia-Italia.

Il progetto non è stato sottoposto, come prescrive la norma sul Piano Generale dei Trasporti alla Valutazione Ambientale Strategica. I rigidi controllori del rispetto dei parametri del Trattato dell’Unione dove sono e perché non intervengono per dirci chi pagherà il conto finale, posto che lo sbilancio tra investimenti e ricavi di gestione è scaricato sulle pubbliche finanze come evidenziato dall’unico soggetto competente per legge a dire la propria sull’argomento e cioè la Corte dei Conti? La vicenda dimostra che tra le tante emergenze esistenti nel nostro Paese una delle più gravi è quella del potere carsico delle tecnocrazie che ritengono comunque accettabili i progetti tecnicamente ben fatti e quindi che si possa prescindere sia dall’utilità sociale, dalla sostenibilità economico-finanziaria e dall’impiego alternativo delle risorse. La risoluzione di tale problema deve essere posta con forza a chi si propone al governo di questo Paese perché questa è una vera e propria emergenza democratica. Infine la vicenda sta dimostrando che stiamo pericolosamente avvicinandoci ad un contesto di libertà senza democrazia.

I diritti locali sembra che non abbiano più alcun valore e che stia affermandosi una concezione “ sottile” della cittadinanza in sostituzione a quella “ spessa”.Appare sempre più evidente che la vera cittadinanza è data dalla presenza di norme che salvaguardano dalle merci difettose, dalle clausole abusive, in sostanza in una tutela forte della cittadinanza del consumatore e che si possa pertano fare strame delle regole poste a presidio del bene locale.Insomma il diritto come bene di consumo. Solidarietà e sostegno a coloro, come i valligiani di Susa che si battono per una Legalità piena e per il rispetto degli interessi e il futuro delle Comunità locali.

Il Comitato Contro il Corridoio Cinque
http://ccc5.altervista.org/

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