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Meccanici: Natale senza contratto

Federmeccanica disponibile a tornare al tavolo, ma soltanto a parole. La trattativa per ora non riparte

(25 Dicembre 2005)

Il milione e mezzo di metalmeccanici faranno Natale senza contratto e, addirittura, senza sapere se e quando ripartiranno le trattative. Ieri la riunione unitaria delle segreterie di Fim, Fiom e Uilm è stata intervallata da abboccamenti informali con Federmeccanica. I segnali di disponibilità lanciati mercoledì da quest'ultima facevano sperare che le parti riuscissero almeno a concordare una data per la riapetura del negoziato. Così non è stato. Significa che le disponibilità di Federmeccanica sono ancora troppo strette? «Non significa niente», replica laconicamente il segretario della Fim Giorgio Caprioli, motore della rottura con Federmeccanica e di un dissidio, poi rientrato, con Fiom e Uilm sulla flessibilità dell'orario, sui sabati lavorativi comandati dalle aziende senza il placet delle Rsu. Per oggi sono fissati sia l'esecutivo della Fim che il comitato centrale della Fiom. Federmeccanica si farà viva? Caprioli resta muto come un pesce. L'unica cosa che esclude è che l'antivigilia di Natale parta una no stop.

Si sbottona un po' di più Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale della Fiom. Il vertice tra i sindacati di categoria è «andato bene»: tutti hanno confermato il no «all'aggiramento delle Rsu» e a «scambi impropri» tra salario e flessibilità. E' con Federmeccanica che le cose continuano ad andare male. «La montagna delle disponibilità verbali di Federmeccanica ha partorito il solito topolino». Ha alzato l'offerta da 60 a 75 euro (la piattaforma chiede un aumento di 105 euro per tutti, più 25 per chi non fa la contrattazione aziendale). «La distanza è ancora enorme, non ci sono le condizioni per far ripartire la trattativa. Per questo la data non è stata fissata e non lo sarà neppure domani (oggi per chi legge, ndr)».

Sul punto l'interpretazione di Roberto Benaglia, segretario della Fim lombarda, non differisce da quella di Cremaschi: «Federmeccanica si dimostra volonterosa solo a parole, nei fatti non ha compiuto alcuna apertura. Non essere riusciti a fissare neppure la data è un segnale molto negativo». Ieri la Fim regionale ha calcolato che il «non contratto» farà mancare 150 milioni di euro dalle buste paga di fine anno dei 550 mila metalmeccanici lombardi (un terzo del totale). Il conto considera solo la mensilità di dicembre e la tredicesima. «L'abbiamo fatto per dare l'idea del nostro "bel" Natale», afferma Benaglia. L'esponente della Fim lombarda sente crescere nelle fabbriche «un clima di incertezza e di delusione». Che peggiorerà dopo le feste, se si arriverà a gennaio senza contratto. «Alcuni padroni metteranno sul piatto la loro offerta per fare dei precontratti ognuno in casa sue e le cose si complicheranno». Benaglia critica l'atteggiamento «chiuso e duro» di Federmeccanica, ma retrospettivamente non rinuncia a definire «dilatorio e ambiguo» il comportamento di Fiom e Uilm.

Ieri Andrea Pininfarina, ex presidente di Federmeccanica e attuale vice presidente di Confindustria, ha rivangato in un'intervista a Economix la polemica sui sabati lavorativi. «Sono state dette delle falsità», sostiene Pininfarina, «le imprese non vogliono avere più lavoro a pari retribuzione». I sabati «comandati» saranno pagati come straordinari, il 50% in più della paga normale. E ci mancherebbe altro, dirà qualcuno, non sapendo che un altro vice di Confindustria, Guidalberto Guidi, pretenderebbe di pagare i sabati come giornate normali. Comunque, Pininfarina finge di non sapere che il vero oggetto del contendere non sono i sabati lavorativi, ma il comando unilaterale delle aziende e la conseguente perdita di autorità contrattuale delle Rsu.

Manuela Cartosio (IL Manifesto 23 Dicembre 2005)

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