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Metalmeccanici e programma di governo: la politica abdica. Comanda Montezemolo

(11 Gennaio 2006)

Montezemolo dice che le cooperative hanno perso l’anima. Forse ha ragione. Ma lui che ne sa? Lui l’anima l’ha mai avuta?
Tra i sindacati dei metalmeccanici e la Confindustria è in corso un braccio di ferro drammatico. Ieri ci sono stati nuovi scioperi, proteste, gli operai hanno bloccato la circolazione su alcune autostrade. I metalmeccanici chiedono un modesto aumento dei salari - poco più di cento euro - e alcune garanzie per gli orari di lavoro e per arginare la precarizzazione.

La Confindustria risponde a muso duro. Dice: possiamo aprire il portafoglio e distribuire qualche spicciolo a condizione che sia chiaro che da ora in poi su orari, tempi e modi del lavoro, diritti sindacali, contrattazione interna, flessibilità, licenziamenti e assunzioni eccetera eccetera, il potere è tutto nostro ed è assolutamente discrezionale. In sostanza chiede la resa e il ritiro del sindacato.
La Confindustria di Montezemolo vuole prendere lo scalpo alla Fiom - che è il più agguerrito e tosto dei sindacati italiani - e imporre un nuovo modello di relazioni industriali, nel quale viene abolita ogni forma di conflittualità e di democrazia, viene ridotto al minimo, o a zero, il costo dei diritti sindacali, e allargata senza limiti la “flessibilità”, e per questa via si ottiene un contenimento consistente del costo del lavoro.

Quella ingaggiata da Montezemolo e da Confindustria contro i metalmeccanici è una battaglia di grandissima importanza, che - a seconda di come si concluderà - cambierà l’assetto economico e sociale di questo paese. Montezemolo sa che per ottenere l’assetto che lui vuole - più vantaggioso per impresa, rendita, profitti, e più disagevole per i lavoratori dipendenti - occorre vincere una partita politica. Cioè avere la certezza che il potere politico sia condizionato da Confindustria.
E’ questo l’essenziale della battaglia politica che si sta combattendo in Italia.

Il nostro paese - dopo il cupo inverno berlusconiano - tornerà a vivere di vita propria, a recuperare gli spazi che sono della politica e della democrazia, o passerà agli ordini di Confindustria e di Montezemolo? Cioè tornerà in caserma?
Non è normale che il centrosinistra assista a questo scontro con l’aria di chi dice: “E io che c’entro? ”. Guardate quello che sta succedendo in questi giorni: vedete qualcuno interessato alla sfida dei metalmeccanici? Non ce n’è l’ombra.

E mentre Ds e Margherita calcano la scena aggrovigliandosi in una lotta complicata e un po’ autolesionista su questo benedetto caso Unipol, dietro la scena gli apparati dei partiti riformisti si danno da fare per annacquare il programma di governo.
E’ un suicidio. Così il centrosinistra toglie il disturbo, abdica al suo ruolo. Perde. Così, è inevitabile che vinca Montezemolo. E invece l’enorme mobilitazione che abbiamo visto ieri, delle tute blu, ci dimostra che le forze per vincere ci sono. Purché facciamo chiarezza su chi sono gli amici da aiutare e chi gli avversari da battere.

Piero Sansonetti (Liberazione 11 gennaio 2006)

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