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Il sogno

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(15 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Il 16 ottobre manifestazione nazionale dei metalmeccanici Fiom contro la "medicina Marchionne"

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(Contratto Metalmeccanici)

I meccanici bloccano tutto

La trattativa non si chiude, i lavoratori intensificano gli scioperi e occupano le strade
Gli eterni 77 L'offerta delle imprese è ferma a 77 euro. Se ne aggiungono 17,5 se si allunga la durata di 6 mesi. I sindacati: «Ancora distanti&

(12 Gennaio 2006)

Anche ieri è stata fumata nera per il rinnovo dei metalmeccanici, ma i lavoratori non si danno affatto per vinti, e per tutta la giornata hanno intensificato la lotta. Mentre le segreterie di Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica si riunivano a Roma in cerca di una stretta, in tutta Italia le tute blu occupavano le strade, fermavano le fabbriche, sfilavano per le vie principali delle città. Il secondo giorno di trattative, però, non ha dato grandi frutti, tanto che si è deciso di riaggiornare a oggi. Federmeccanica resta saldamente ancorata ai 77 euro di aumento, ai quali afferma di voler aggiungere altri 17,5 euro in base alla disponibilità dei sindacati di allungare la vigenza contrattuale. Le imprese parlano di sette mesi in più di durata (dunque fino a fine luglio 2007), mentre i sindacati non vogliono andare oltre i sei (soglia simbolica, dato che arrivare a sette renderebbe l'aumento di vigenza più vicino all'anno). Così, il calcolo dei 17,5 euro nascerebbe da un'ipotetica inflazione a 2,50 euro al mese.

Una proposta che non soddisfa Fim, Fiom e Uilm, dato che chiedono come aumento base 105 euro: se le imprese dicono di offrire 94,5 euro complessivi, i sindacati fanno notare che i 17,5 sono un semplice frutto dell'allungamento, mentre di fatto sul piatto restano i magri 77 euro, solo uno in più rispetto ai 76 offerti a fine dicembre.

Bocce ferme, per il momento, anche sull'aumento richiesto (25 euro) per i lavoratori che non usufruiscono di contratto integrativo. Federmeccanica non ha ancora fatto una controproposta in cifre, ma soprattutto punta a ridurre fortemente la platea dei beneficiari: vorrebbe concederlo unicamente a chi ha in busta paga solo i minimi tabellari. Anche un integrativo lontano nel tempo, dunque, come quello Fiat (ormai non aggiornato da dieci anni) o qualsiasi altra voce di salario anche minima rispetto al contratto nazionale, basterebbe per decretare l'esclusione: la richiesta originaria dei sindacati, invece, è quella di dare l'aumento a tutti, rendendolo assorbibile per le imprese che firmano integrativi nel biennio.

La trattativa riprenderà questa mattina nella sede di Confindustria: prima, alle 9, si riuniranno le segreterie dei sindacati. Alle 11, Federmeccanica esporrà il proprio testo sui contratti di apprendistato. Nel pomeriggio, si andrà al nocciolo: si parlerà di salario, ovviamente, ma Federmeccanica tenterà di spuntare qualcosa sul tema a lei più caro, quello della flessibilità. Il sogno delle imprese sarebbe quello di poter comandare il lavoro senza passare per le Rsu, aumentando gli straordinari disponibili, e vorrebbero utilizzare i permessi retribuiti, gestendoli individualmente con i lavoratori. Ma su questi temi, fino a ieri, i sindacati hanno fatto muro.

«E' una trattativa molto complessa e difficile, anche se mi sembra che da parte di tutti ci sia la volontà di rinnovare il contratto - dice il direttore generale di Federmeccanica Roberto Santarelli - Ma sul salario la piattaforma sindacale è troppo onerosa, mentre il settore è in grande difficoltà». Sulla flessibilità, per Santarelli «i sindacati mantengono delle posizioni troppo rigide, mentre sul fronte dell'orario plurisettimanale qualche passo avanti c'è». Per il segretario della Fiom Gianni Rinaldini «le posizioni restano distanti». «E i lavoratori - ha aggiunto con un filo di ironia - si stanno "inc..." e quando i metalmeccanici si "inc...". Gli scioperi di questi giorni sono solo un antipasto di quello che potrebbe succedere se Federmeccanica non vuole fare l'accordo». Per il leader della Fim Giorgio Caprioli, «manca solo un metro all'accordo».

Come si è detto, i lavoratori continuano a scioperare: ieri per le proteste sono rimaste bloccate per diverse ore la A4 Torino-Milano, la Milano-Brescia, l'autostrada del Sole. Blocchi anche sulle strade campane; migliaia in corteo in Emilia Romagna, chiuse molte fabbriche nel Veneto, in Friuli e Toscana.

IL Manifesto 11 Gennaio 2006

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