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Federmeccanica rompe le trattative Scioperi in tutta Italia

La confindustria scende in pista e pone il veto politico. I sindacati dei metalmeccanicini dicono no alle proposte «irricevibili» su flessibilità, mercato del lavoro e apprendistato

(13 Gennaio 2006)

Anche ieri la spinta dei lavoratori metalmeccanici al contratto è stata incontenibile. Per il quarto giorno consecutivo decine le strade e autostrade bloccate e centinaia gli scioperi e i presidi. Non altrettanto positiva, però, la situazione del confronto tra le parti a livello nazionale. Proprio mentre andavamo in stampa Federmeccanica ha rotto le trattive.

Ieri la giornata è scivolata via tra incontri al vertice tra gli imprenditori e contatti informali in cui i sindacati si sono sentiti fare proposte irricevibili che rappresentano un netto passo indietro rispetto ai risultati raggiunti prima. Fim, Fiom e Uilm hanno dichiarato la loro indisponibilità a proseguire la trattativa sulla parte normativa (flessibilità, mercato del lavoro e apprendistato), mentre hanno chiesto di continuare il confronto sul salario. Il rinnovo del secondo biennio del contratto nazionale di lavoro, quindi, è sull'orlo della rottura. Per Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom, «il contratto sta tornando in alto mare per colpa di un vergognoso atteggiamento di Confindustria che ha deciso di sfondare sulla flessibilità per pure ragioni politiche». «E' la politica di Montezemolo - ha aggiunto Cremaschi - che impedisce il contratto».

Tra i primi a scendere in strada circa 400 lavoratori trentini (Whirlpool, Stem, Officine Brennero, Dana, Scania e Deltadator) a bloccare la statale del Brennero per un paio d'ore, mentre in Friuli quelli della Electrolux di Porcia (Pordenone) occupavano per mezz'ora i binari della Udine-Venezia. Traffico rallentato anche sulla statale Pontebbana verso l'Austria e a Trieste lungo la via Flavia per il corteo di 500 lavoratori partiti dai cancelli della Wartsila. In Piemonte per il quarto giorno consecutivo si registrano presidi ai cancelli, blocchi delle merci, cortei all'interno e all'esterno delle fabbriche e assemblee. In bassa Val di Susa i lavoratori della Ibs e della Tekfor sono usciti in duemila dagli stabilimenti per un presidio della tangenziale verso Torino. In provincia di Cuneo, alla Alstom Ferroviaria (ex Fiat) circa quattrocento lavoratori hanno bloccato la provinciale Savigliano-Bra per due ore.

In Lombardia, giornata di mobilitazione massiccia. Tre ore di sciopero a Lecco, quattro a Cremona, otto in Brianza dove i lavoratori di Desio e della Electrolux hanno bloccato la Monza-Saronno, mentre i lavoratori di Alcatel e Celestica fermavano il traffico sulla tangenziale Est di Milano all'altezza di Vimercate. A Bergamo bloccata la statale per Treviglio e manifestazione per le vie del secondo centro della bergamasca. Blocco fuori programma anche a Zingonia su statale e provinciale delle tute blu della zona. Braccia incrociate a Corte Nuova anche per i lavoratori della Candy uno degli ultimi stabilimenti del gruppo in Italia prima del definitivo spostamento dell'azienda in Cina e Romania. A Varese si sono fermate Aermacchi e Bticino, ma è a Milano che Fim-Fiom-Uilm hanno dato il meglio con il 90% di adesioni allo sciopero di quattro ore e il blocco di tutti gli assi stradali a Nord della città.

Un migliaio di lavoratori partiti dalla Kone ascensori di Rho con quelli della Aifo Iveco, Alfa di Arese, Magneti Marelli, Saes, Facchini e Coster hanno bloccato prima la statale del Sempione e poi invaso l'autostrada Milano-Torino per mezz'ora con i consueti scambi di opinioni e confronti con gli automobilisti (e un incredibile sfondamento dei blocchi operai da parte di due autotreni lanciati a folle velocità nella stazione di servizio di Rho). Altri mille metalmeccanici delle fabbriche sestesi intanto manifestavano su Via Edison e su Viale Monza. Nella Zona Sud di Milano e in zona Lambrate si sono svolti presidi alle fabbriche (e anche al Centro Diagnostico Italiano, il cui maggiore azionista e amministratore delegato è il presidente di Assolombarda), così alla Novelis di Pieve Emanuele, alla C&G di Rozzano, alla Alcatel Alenia di Vimodrone. La Fiom di Milano annuncia l'intensificazione delle proteste se nelle prossime 48 ore non si sbloccherà il "giusto contratto".

In Toscana, quattro ore di sciopero a Lucca con volantinaggi sulle statali e ai cantieri navali Azimut, Perini e Benelli di Viareggio. Iniziative anche a Pisa, Siena, Grosseto e Arezzo. A Roma in mattinata un corteo di 250 tra lavoratori della Sielte e delegati di Eds, Ibm e Datamat hanno bloccato la statale Pontina. Ad Ancona i lavoratori della Fincantieri hanno ripetuto i blocchi del traffico fra il porto e la stazione ferroviaria. Quattro ore di sciopero a Chieti (90% alla Honeywell, Isri, Pellicani) con il blocco della statale della Val di Sangro. A Napoli, per il secondo giorno consecutivo, gli operai della Whirlpool sono usciti in corteo dalla fabbrica occupando il raccordo autostradale a San Giovanni a Teduccio. A Salerno sono state portate a quattro le ore di sciopero con presidi alle portinerie. Altre due ore in provincia di Benevento e manifestazione dei lavoratori Firema sul viale della Reggia a Caserta. In Puglia due ore a Brindisi con presidio alla Agusta, otto ore a Bari (col 90% di adesione alla Bosch e doppie fermate alla Isotta Fraschini) e manifestazione sotto la sede di Assindustria. E in Sicilia L'area industriale di Siracusa si è fermata per due ore (come lunedì). Il contratto se lo meritano o no?

Claudio Jampaglia e Fabio Sebastiani (Liberazione 13 Gennaio 2006)

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