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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
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Pisa: la voglia di governo rende Rifondazione sempre più subalterna ai Ds e a Fontanelli

(14 Gennaio 2006)

L’astensione del PRC sul bilancio comunale è stata presentata dal PRC come una scelta politica sulla base di una valutazione positiva della manovra, considerata ricca di aperture e novità migliorative. La nostra valutazione sull’operato dell’Amministrazione Fontanelli, come sul buona parte dei provvedimenti delle Amministrazioni di centro-sinistra nella nostra regione, è assai più critica. Infatti, non intravediamo questi segnali di novità, e non per pregiudizio ideologico. Non sappiamo quale metro utilizzi il PRC nel valutare l'operato della Giunta Comunale, siamo invece certi che la prospettiva di un allargamento delle Giunte locali e regionali al PRC (e quindi in vista dell’assegnazione di assessorati a Rifondazione) sia la vera ragione di questo cambiamento di rotta: l’alleanza organica del PRC con il centrosinistra, già operata da tempo e ribadi ta sempre da PdCI e Verdi, provocherà uno rafforzamento moderato dell’asse della politica italiana, non l’auspicato (e irrealizzabile in queste forme) spostamento a sinistra del baricentro dell’Unione.

Nei prossimi giorni Arci e PRC parteciperanno ad una iniziativa pubblica sul bilancio partecipativo al Comune di Pisa, alla presenza del Sindaco Fontanelli. In questi anni la politica della Giunta guidata da Fontanelli è stata quella di aumentare le tariffe dei servizi (a partire dagli asili nido), di rastrellare denaro con l’allargamento incontrollato dei parcheggi a pagamento, di affidare molti servizi amministrativi e non a cooperative e ditte esterne, di aumentare ritmi e mansioni lavorative ai suoi addetti senza adeguati aumenti remunerativi, di avviare grandi opere su cui sono stati fatti investimenti enormi con il riusultato di devastare la città (vedi il parcheggio sotterraneo di Piazza Vittorio Emanuele); infine, dulcis in fundo, c’è stata la decisione di costruire il porto a Marina di Pisa con un grande progetto speculativo ed immobiliare. Dove sono dunque i segnali di novità? Una forza di opposizione dovrebbe non solo dirsi contraria a quel progetto, ma costruire una opposizione concreta a tutta la politica liberista del centrosinistra.

Una forza di opposizione dovrebbe accorgersi che se al Comune di Pisa si riducono le consulenze esterne lo si fa solo perché la Finanziaria determina alcuni tagli; del resto, per il Porto di Marina e il trasferimento dell'ospedale si pagano invece 75 mila euro annui per una consulenza, mentre al personale a tempo determinato non viene neppure pagato il salario accessorio!
Una forza di opposizione non può contestare la politica sulla casa con lo sfratto della Mattonaia e poi esultare per l'acquisto della stessa da parte del DSu (per un utilizzo non certo abitativo).

Non è accettabile costruire un bilancio partecipato con una Giunta che va avanti sulla strada delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni dei servizi (prossima tappa i cimiteri e la refezione scolastica), che taglia il salario accessorio del personale, che continua su tematiche determinanti (casa, recupero dei quartieri periferici, rilancio delle biblioteche come luoghi di cultura e socialità, politiche di forte riduzione dei contratti precari) ad avere posizioni moderate e inconciliabili con una prospettiva di opposizione radicale, a partire dalle scelte che contano sui progetti edilizi, sulla macchina comunale, sul ruolo del Comune nella gestione dei servizi.

Questa subalternità ai DS e all'Unione si ritrova nel programma nazionale del centrosinistra in cui rimane la Legge 30 (la cosiddetta Legge Biagi), in cui si propone un allungamento dell'età pensionabile, in cui non si parla di ritiro delle truppe italiane dai luoghi di guerra, tematiche sulle quali una forza comunista di opposizione dovrebbe costruire una visione diversa della società, del gov erno locale e nazionale.Se lo slogan “Un altro mondo è possibile” è ancora valido per Rifondazione, ci chiediamo quale mondo sia possibile costruire con il decisionista Fontanelli e il tecnocrate Romano Prodi, il cui programma è scritto da teste d'uovo vicino a Confindustria e ai poteri forti dell'economia.

E’ tempo che i militanti e l'elettorato di RC prendano coscienza e inizino a far sentire la propria voce. È tempo di costruire una nuova prospettiva per una sinistra d’opposizione di classe realmente coerente e un nuovo ruolo per i comunisti.

Associazione Comunista IL PIANETA FUTURO

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