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La grazia di Napolitano

La grazia di Napolitano

(6 Aprile 2013) Enzo Apicella
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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

La nuova politica senza frontiere del cosiddetto antiterrorismo

Gli Stati Uniti si servono di Paesi alleati per interrogare e torturare dissidenti politici

(13 Dicembre 2005)

Secondo la rivista nordamericana Newsweek, in un rapporto di tre anni fa un agente dell’FBI avvertiva i suoi superiori che funzionari degli Stati Uniti avevano discusso la possibilità di inviare sospetti di terrorismo in nazioni straniere che praticano la tortura e che per questo avrebbero potuto essere incriminati di cospirazione per violare le leggi statunitensi. Il rapporto, scritto da un supervisore dell’FBI assegnato al momento della sua stesura a Guantanamo, è l’ultimo di una serie di documenti che riflettono le perplessità di alcuni avvocati del governo ed agenti dell’FBI relative ai metodi che si stanno adottando nella guerra contro il terrore. Questo rapporto sembra essere il primo che mette in discussione la legalità della politica di “interpretazione straordinaria” dell’amministrazione Bush: programma segreto che consiste nel trasferimento di sospetti di terrorismo in Paesi stranieri, che sono stati accusati di praticare la tortura su vasta scala.

Un avvocato dell’FBI, supervisore di un’unità di analisi dei comportamenti, in un rapporto del 27 novembre 2002 ha condotto uno studio legale delle tecniche di interrogatorio di un membro di Al Qaeda approvate da funzionari del Pentagono. Nel rapporto, dopo la critica di tecniche di tortura che impiegano “fobie” come “la paura dei cani” o come il gocciolio che “simula l’affogamento”, l’agente prende in considerazione il progetto di inviare il prigioniero in Giordania, Egitto od altro Paese non specificato, per essere interrogato: “Anche se queste tecniche fossero messe in atto fuori degli Stati Uniti, infrangerebbero in tutti i casi la legge e comprometterebbero gli Stati Uniti per la violazione dello Statuto contro la Tortura”. Ed aggiunge: “ Lo studio di qualsivoglia programma che includa queste pratiche, può essere considerato come una cospirazione per violare lo Statuto contro la Tortura e di conseguenza può provocare l’incriminazione di tutti coloro che vi fossero implicati”.

Un alto funzionario dell’FBI, che ha voluto mantenere l’anonimato data la delicatezza dell’argomento, ha precisato che il rapporto non era una risoluzione ufficiale. Il suo autore era a Guantanamo con il compito di consulente in tecniche d’interrogatorio e non per rendere opinioni di natura legale, ha aggiunto il funzionario. L’autore del rapporto non ha voluto fare commenti, scrive Newsweek; ma un altro noto avvocato, che pure ha chiesto l’anonimato, ha rivelato che il rapporto riflette le preoccupazioni di molti rispetto alla “interpretazione straordinaria”. Funzionari dei servizi d’informazione calcolano che più di cento terroristi sospetti sono stati inviati in Paesi stranieri dalla CIA, in base ad un decreto firmato dopo l’undici settembre dal Presidente degli Stati Uniti George W. Bush

Un anziano funzionario dei servizi d’informazione degli Stati Uniti, che ha preteso l’anonimato, afferma che gli interrogatori dei sospetti nei Paesi d’origine sono giustificati dal fatto che gli inquirenti locali parlano la stessa lingua e conoscono meglio il retroterra culturale del prigioniero. “Non viene inviato nessuno in quei Paesi con il proposito di farlo torturare” ha detto il funzionario. Un portavoce del Pentagono ha assicurato che il Ministero della Difesa non centra nulla con l’“interpretazione straordinaria”, ma altri funzionari hanno confermato che 65 prigionieri sono stati trasferiti da Guantanamo in Paesi stranieri per essere interrogati e processati; fra questi, 29 in Pakistan, 7 in Russia, 5 in Marocco e 4 in Arabia Saudita, tutti Paesi che il Dipartimento di Stato critica per la pratica della tortura.

RESUMEN LATINOAMERICANO: una voce contro il pensiero unico.

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