Capitale e lavoro :: Contratto Metalmeccanici

L’assedio delle tute blu piega Confindustria. La sinistra, se fa la sinistra, può vincere

(20 Gennaio 2006)

Mister Massimo Calearo che è uno che se ne intende aveva detto: "Cento euro? Assolutamente no". E invece ieri mattina Fim, Fiom e Uilm hanno siglato l’ipotesi di accordo del contratto nazionale (secondo biennio) proprio a 100 euro. Sono stati loro, alla fine, a poter dire "assolutamente no" alla libertà dei padroni a fare il bello e cattivo tempo in azienda attraverso la flessibilità unilaterale.
Per il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini, si tratta di un accordo positivo, e le mobilitazioni "sono state decisive per cambiare la posizione di Federmeccanica". Illuminante la dichiarazione di Giorgio Caprioli, segretario della Fim-Cisl: "Noi siamo partiti divisi e siamo arrivati uniti. Federmeccanica era partita unita ed arrivata divisa. Chi voleva indebolire il sindacato ha messo a rischio il negoziato, ma poi ha perso".
"Non ci sono né vincitori né vinti, ma la testimonianza del grande senso di responsabilità di Federmeccanica", ha detto il presidente Calearo.
Per Paolo Ferrero, della segreteria nazionale del Prc, l’accordo "sconfigge il tentativo di Confindustria di introdurre flessibilità non contrattate sugli orari di lavoro", ed è il "frutto delle lotte dei lavoratori e del metodo democratico che l organizzazioni sindacali hanno scelto nel rapporto con i lavoratori".
Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, infine, parla di accordo di "grandissimo rilievo". Pezzotta (Cisl), invece, sulla stessa lunghezza d’onda di Maroni, ne fa il punto di partenza per rimettere mano al nuovo modello di relazioni sindacali.

Fabio Sebastiani (Liberazione 20 gennaio 2006)