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Pace, lavoro e libertà

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(16 Ottobre 2010) Enzo Apicella
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(Contratto Metalmeccanici)

Metalmeccanici: la lotta paga!

(21 Gennaio 2006)

La firma dell’accordo dei metalmeccanici è un grande successo della lotta di questi mesi. Confindustria da tempo mette in discussione i contratti nazionali e ha fatto una pesante offensiva per ottenere uno scambio tra salario e mano libera sugli orari a livello di fabbrica.

Grazie alle lotte, questa operazione dei padroni è stata sconfitta e nel contratto vi è un buon risultato salariale, al di sopra dell’inflazione programmata, e non vi è alcun automatismo sulle flessibilità: la RSU discuteranno a livello di fabbrica eventuali richieste dei padroni e decideranno con i lavoratori caso per caso.

Questo contratto chiude la stagione degli accordi separati e della contrattazione a perdere che ha caratterizzato gli ultimi anni. Si tratta quindi di un risultato molto positivo, frutto delle lotte dei lavoratori e del metodo democratico che le organizzazioni sindacali hanno scelto nel rapporto con i lavoratori. L’unità sindacale si era rotta sul nodo della democrazia; proprio l’accettazione del terreno democratico permette di ottenere unitariamente questo successo.

Il modo in cui è stata costruita la vittoria dei metalmeccanici costituisce quindi una indicazione per tutto il movimento sindacale e le confederazioni farebbero bene a tenerne conto: con la democrazia e la lotta si possono sconfiggere i dictat dei padroni.

Questo contratto e le lotte che lo hanno reso possibile hanno però anche un grande significato politico. Gli scioperi e le manifestazioni hanno detto che vogliono cambiare sul serio e l’idea dei poteri forti e dei loro giornali di superare l’impresentabile Berlusconi ma di continuare le politiche antioperaie di Berlusconi è uscita sconfitta. I lavoratori vogliono battere le destre ma anche le politiche di destra, vogliono farla finita con le politiche antioperaie.

Questo chiede all’Unione di fare un salto di qualità. Noi di Rifondazione Comunista siamo impegnati a costruire l’alternativa a Berlusconi. Per questo abbiamo concorso a formare l’Unione e per questo ci stiamo battendo perché il programma dell’Unione rappresenti una decisa svolta rispetto alle politiche degli ultimi 20 anni. Chiediamo il superamento della legge 30 e una decisa lotta alla precarizzazione. Chiediamo di abolire la controriforma delle pensioni fatta dal governo delle destre e di far sparire lo “scalone” che dal 2008 vuole mandare tutti i lavoratori 3 o 4 anni dopo di quando avrebbero diritto. Chiediamo una decisa redistribuzione del reddito che vada a prendere i soldi dalle tasche di chi in questi anni si è arricchito, a partire dalla rendita e dalla grande speculazione, per migliorare i servizi e aumentare stipendi e pensioni.

Per ottenere questi risultati indispensabili abbiamo bisogno di tutto il vostro appoggio e di tutta la vostra forza. Il contratto dei metalmeccanici ci è di grande aiuto in questo compito.

Partito della Rifondazione Comunista

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