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Unione europea: No alla criminalizzazione dei comunisti

L’Europa si sta avviando sulla strada del Maccartismo. La libertà di espressione e di organizzazione rischiano di essere eliminate “in nome della democrazia”.

(22 Gennaio 2006)

Mercoledi 25 gennaio alle ore 17.00 manifestazione davanti a Montecitorio

Il 14 dicembre 2005 a Parigi il “Comitato per le Questioni Politiche” del PACE ha adottato una bozza di risoluzione illustrata da Goran Lindblad del Partito Popolare Europeo (Democratici Cristiani) intitolata “Necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi totalitari comunisti”.Questa bozza di risoluzione sarà sottoposta alla sessione plenaria dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che avrà luogo dal 23 al 27 gennaio 2006.

Lo scopo della bozza di risoluzione non è tanto quello di condannare gli autori di atti riprovevoli, bensì quello di stigmatizzare l’ideologia ed il movimento comunista in quanto tale che “laddove e quando fosse realizzato, provocherebbe terrore di massa, crimini e violazione dei diritti umani su vasta scala”. Sono le stesse parole che Berlusconi utilizza e diffonde ogni giorno per impedire la sua sconfitta alle prossime elezioni. In questo modo la bozza nega che il movimento e l’ideologia comunisti siano parte integrante della storia del movimento dei lavoratori e del progresso sociale così criminalizzando le idee e l’aspirazione al cambiamento economico, sociale e politico.

La risoluzione, se approvata, porterebbe ad una versione storica ufficiale sull’URSS e sul comunismo che bloccherebbe ogni ricerca storica ed impedirebbe un dibattito obiettivo su un’analisi comparativa tra il sistema capitalista ed il sistema comunista. Si aprirebbero le porte per una “caccia alle streghe”, simile al Maccartismo degli anni ’50, contro tutti i ricercatori che non sottoscrivessero questa versione ufficiale della Storia. Dobbiamo assicurare agli scienziati libertà di ricerca e di espressione contro questa aggiornata versione europea del Maccartismo.

La risoluzione,tra l’altro, richiede che “ le valutazioni dell’interesse nazionale non dovrebbero impedire ai vari Paesi una critica adeguata degli esistenti regimi totalitari comunisti(…..) in alcuni Paesi(…..) dove si continua a commettere crimini”. Criminalizzando i paesi socialisti esistenti questa bozza di risoluzione prepara il terreno per aggressioni militari, cosa che l’Amministrazione Bush ha già parecchie volte minacciato.

Inoltre, criticando il fatto che “i partiti comunisti sono legalmente riconosciuti ed attivi in alcuni Paesi anche se in alcuni casi non hanno preso le distanze dai crimini commessi dai regimi totalitari comunisti del passato”, la bozza di risoluzione prepara la “messa fuorilegge” di questi partiti. Oltre al comunismo, la bozza di risoluzione si spinge fino alla criminalizzazione della stessa lotta di classe “utilizzata per giustificare i crimini”. In questo modo, si minacciano i lavoratori europei e l’intero movimento sindacale che si oppongono alle attuali politiche neo-liberiste.

Per respingere e denunciare questa pericolosa risoluzione, saremo anche noi in piazza mercoledi 25 gennaio alle ore 17.00 davanti a Montecitorio.

La Rete dei comunisti

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