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RINALDINI. “In gioco la democrazia”

(28 Gennaio 2006)

Nel dibattito congressuale della Cgil il peso delle «tesi Rinaldini» è la vera sorpresa che ha scompaginato un dibattito comunque fortemente unitario. Necessario, perciò, sentire il segretario della Fiom sull.andamento tormentato dei congressi territoriali. In Lombardia si va alla votazione su tre liste. Il congresso della Cgil seguirà questo modello? Calma, calma. Questo della Lombardia è un ulteriore elemento di preoccupazione su come procede il congresso della Cgil. Per la semplice ragione che si sta determinando una situazione dove non c.è l.«equilibrato rapporto» previsto dal regolamento congressuale tra l.espressione del voto degli iscritti ed elezione dei delegati e degli organismi dirigenti. Qual.è la causa? E. tanto più preoccupante perché l.intero gruppo dirigente della Cgil si trova a gestire un congresso dove il pluralismo si esprime non attraverso documenti globalmente alternativi, ma attraverso alcune tesi alternative.

Per questa ragione abbiamo convenuto nel definire «non automatico» il rapporto tra voti e rappresentanza; e sulla necessità di gestire politicamente - uso il termine testuale del regolamento - un «equilibrato rapporto». Se però questo «equilibrio» significa stravolgere il voto espresso dagli iscritti, ci si trova di fronte a un dato preoccupante e politicamente grave. E cioè che la Cgil è in grado di gestire la propria vita interna o attraverso l.unanimismo oppure attraverso «aree organizzate». Le «frazioni» di antica memoria... Che riproducono in piccolo la parodia delle organizzazioni più grandi, come «riserva garantita».

Ma mi ostino a pensare che il futuro di un.organizzazione con milioni di iscritti è inscindibile dalla sua capacità di tenere assieme democrazia e unità dell.organizzazione. Quindi non viene neppure richiesta la perfetta corrispondenza tra voti reali e presenza negli organismi dirigenti? Alla fine se risulta che i voti alla mia tesi - a partire dal congresso nazionale per finire ai direttivi che si stanno eleggendo nelle varie strutture - vengono semplicemente dimezzati ovunque, beh, significa stravolgere.

E se casomai altri hanno delle percentuali in qualche modo garantite a prescindere dal numero dei voti, anche questo significa stravolgere il voto degli iscritti. Quale soluzione si può dare a questa situazione? Ho già detto che mi riservo di valutare alla fine. Ma è evidente che se, come temo, alla fine l.assemblea congressuale nazionale non avrà alcun rapporto con il voto degli iscritti, si pone un problema estremamente delicato. Comunque da qui ad allora c.è anche il congresso della Fiom.

Quanto pesa il clima politico, l.attesa delle elezioni e di un governo diverso dall .attuale? Non credo ci sia un rapporto. O perlomeno che questo sia l.elemento preponderante. Credo piuttosto che le grandi burocrazie, di cui anch.io faccio parte, come purtroppo storicamente sappiamo, pensano in primo luogo all.autoconservazione e vivono con fastidio tutti gli elementi di democrazia. Se per democrazia intendiamo . altrimenti è un.altra cosa . un esercizio di cui conosciamo l.inizio ma non la conclusione.

Penso che questo sia prevalente. Si pone il problema, per la cultura della Cgil, di mantenere una effettiva capacità di rappresentanza dei lavoratori attivi? Quello che è scattato . più che riferito alle elezioni . penso sia l.opposto. Tipo che «tutto può essere votato, purché non metta in discussione l.assetto delle burocrazie esistenti». Insisto: o il sindacato del futuro è un.altra cosa, o rischia di avere delle sorprese. Cambierà qualcosa da qui al congresso? Ricordo che la Lombardia viene dopo Torino (dove alle «tesi Rinaldini» è andato il 40% dei voti, ma solo il 20% dei delegati, ndr). A Brescia . con una decisione del tutto rispettabile . il segretario della Camera del lavoro ha scelto di non entrare in nessun organismo dirigente. Non entra neppure nel comitato direttivo della Lombardia. Mi sembra una notizia e un sintomo della deriva che può prendere questa discussione.

Francesco Piccioni (IL Manifesto 28 Gennaio 2006)

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