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Accordo Volkswagen: tute blu in pensione a 58 anni

Il gruppo concorda con Ig Metall e governo un sistema di scivolo. Potrà tagliare così 10 mila posti di lavoro

(5 Febbraio 2006)

In barba alle riforme dei sistemi pensionistici che imperversano negli «stati uniti d'Europa», i vertici della Volkswagen (Vw) hanno concluso ieri un accordo con il sindacato Ig-Metall che permette l'uscita dal lavoro a 58 anni e mezzo. Secondo le dichiarazioni dell'azienda - la più grande industria automobilistica europea - sono circa 7 mila i lavoratori (nati tra il 1952 e il '54) che potranno beneficiare dell'intesa. Vw prevede che tutti gli interessati accetteranno l'offerta, facendo salire a più di 13 mila - più di un'ottavo del numero complessivo dei lavoratori tedeschi - i dipendenti coinvolti nel contratto di lavoro part-time come scivolo verso il pensionamento definitivo. Coloro che firmeranno il contratto, prolungato dagli attuali 5 fino a 7 anni, potranno lasciare il posto già dopo tre anni e mezzo, a 58 anni e mezzo, dunque, percependo l'85% dello stipendio - il 65% pagato da Vw, il 20% dall'agenzia federale per il lavoro - fino al compimento dei 62 anni necessari per il pensionamento. Con quest'intesa Vw potrà realizzare i propri piani di riduzione del personale - 10 mila dipendenti - senza troppi «scossoni sindacali». Finora, infatti, il piano di indennizzi per favorire le dimissioni «volontarie» non aveva dato buoni risultati. Il responsabile Ig-Metall in Bassa-Sassonia, Harmut Meine, auspica d'altra parte la chiusura di contratti simili anche in altre aziende: «Nessuno può lavorare alla catena di montaggio fino a 67 anni». Il sindacato intende cominciare, la prossima estate, una campagna per ottenere il prolungamento del «part-time» prepensionamento - fermo a 5 anni- che il governo Merkel ha bloccato fino al 2009.

L'accordo raggiunto cade, con un tempismo da manuale, sull'intesa raggiunta dal governo nero-rosso di Angela Merkel. Su proposta del ministro del lavoro e vice-cancelliere socialdemocratico Franz Müntefering, la grande coalizione aveva deciso mercoledì di accelerare di sette anni, dal 2035 al 2029, il termine per l'innalzamento previsto dell'età pensionabile da 65 a 67 anni.

Volkswagen punta a risolvere la lunga crisi nel più breve tempo possibile, evitando così di doversi affidare nuovamente ai risultati del ramo finanziario per coprire le perdite sulla produzione. Intanto, però, a Wolfsburg è stato ufficialmente reso noto ieri che la Financial service di Braunschweig, il settore finanziario Vw, gestirà autonomamente il complesso dei servizi finanziari dell'impresa. Nel 2004 il ramo finanziario dell'azienda ha chiuso il bilancio in nero di 567 milioni di euro lordi, quasi il 60% dei 926 milioni di profitto complessivo. Ancora nei primi nove mesi del 2005, solo una forte politica di risparmio sui costi e sul personale in eccedenza - secondo le valutazioni dei vertici aziendali - avrebbero protetto il gruppo dalle perdite.

Ascoltando le parole di Heike Maria Kunstmann, presidentessa del Gesamtmetall - la federazione degli imprenditori di settore - si comprende il periodo di difficoltà che vive la metallurgia tedesca in epoca di delocalizzazioni e direttive per la liberazione dei servizi. Secondo la Kunstmann sarebbero circa 400 mila (il 12,5% della produzione) i posti a rischio delocalizzazione all'estero. Bisogna ridurre i costi salariali, ha detto, altro che il 5% di aumento richiesto dal sindacato Ig-Metall per il rinnovo del contratto, in scadenza alla fine di febbraio.

Matteo Alviti (IL Manifesto 4 Febbraio 2006)