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Al via oggi il congresso Cgil. Nuova linfa per l’alternativa

(1 Marzo 2006)

Oggi a Rimini si apre il congresso nazionale della Cgil. Non è solo il punto di arrivo di un grande percorso di partecipazione democratica ma è un fatto politico di prima grandezza. A differenza di molti altri paesi occidentali, il sindacato in Italia non è relegato in una posizione marginale, ma è uno dei principali attori politici del paese. Questo non è solo il portato di una gloriosa storia centenaria; è il frutto della scelta della Cgil di battersi a fondo in difesa dell’articolo 18 e contro lo scellerato patto per l’Italia. Proprio grazie al movimento e alla Cgil, oggi ci possiamo porre l’obiettivo di battere Berlusconi ma anche di sconfiggere il berlusconismo.

Sul nostro progetto di battere le destre ma anche le politiche di destra, che nasce dentro i movimenti e avrà il suo punto di svolta nelle prossime elezioni, due sono gli elementi destinati ad incidere pesantemente. Il primo è stato la definizione del programma dell’Unione, vicenda conclusa positivamente con la stesura di un testo che rappresenta il punto più avanzato del profilo politico complessivo dell’Unione. Il secondo è costituito dal concreto posizionamento politico e sociale che sceglieranno le organizzazioni di massa; solo una forte autonomia delle forze sociali - pienamente ribadita dal congresso dell’Arci - può determinare una dialettica in cui far maturare l’alternativa.

Non a caso il congresso della Cgil ha attirato l’attenzione dei poteri forti che, ben consapevoli della posta in gioco, hanno aperto una ammiccante offensiva neocentrista in salsa sindacale. Dapprima una vergognosa aggressione alla Consulta giuridica della Cgil e poi intere pagine dell’inserto economia del Corriere della Sera dedicate a proporre il superamento dei Contratti nazionali ed a magnificare il moderatismo concertativo dei tessili, contrapposto ovviamente al classismo della Fiom.

In questo contesto carico di aspettative politiche, si apre un congresso che registra innanzitutto il successo delle tesi alternative nel documento unitario. Le tesi presentate da Rinaldini (contrattazione e democrazia) - molto avversate dalla maggioranza - hanno raccolto un significativo 15% dei voti e segnano la principale novità positiva del congresso. La tesi alternativa presentata da Lavoro e Società sulla democrazia ha raccolto un 10% che - pur segnalando una netta perdita di consensi di questa area sindacale - concorre a determinare il fatto che un quarto dei partecipanti al congresso Cgil, ha scelto di votare tesi alternative. Si tratta di un fatto importante, che non costituisce l’unico elemento positivo del congresso.

Paolo Ferrero(Liberazione 1 Marzo 2006)

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