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provocazione contro l'USI-AIT di Pordenone

da parte del quotidiano "Libero" di Feltri

(6 Agosto 2002)

Nell'edizione di mercoledì 31 luglio del quotidiano nazionale Libero, diretto da Vittorio Feltri, é apparso un articolo con il titolo "Messaggio ai compagni", firmato da Renato Besana, che rasenta l'infamia e la calunnia nei confronti della sezione di Pordenone dell'Unione Sindacale Italiana (USI).

Nel suddetto articolo si mette in relazione un comunicato dell'USI di Pordenone, uscito alcuni anni fa in solidarietà ai lavoratori della Refel (comunicato tra l'altro pubblicato dal Gazzettino locale), con il documento di rivendicazione del Fronte Rivoluzionario per il Comunismo (FRC) degli attentati dimostrativi contro la sede Fiat di Milano e a quella della CISL di Monza.

L'operazione dell'uomo al libro paga di Feltri mira a sostenere che l'USI di Pordenone possa essere un covo di potenziali terroristi in quanto ci sarebbero analogie di "linguaggio" tra quei lavoratori che hanno fatto propria la pratica autogestionaria delle lotte e le nuove autonominatesi "avanguardie rivoluzionarie" del FRC.

Sulla base di una "breve e necessariamente sommaria ricerca" - come dichiarato dallo stesso Besana - si individuano nei termini "la Triplice" e "i Confederali" gli elementi delle "medesime radici culturali". Sono anni che il quotidiano di Feltri porta avanti campagne di disinformazione forcaiola e di criminalizzazione nei confronti di qualsivoglia opposizione sociale.

Pertanto come USI di Pordenone rigettiamo con fermezza l'infamia accreditataci, rispedendo al mittente la logica che la sott'intende che, se applicata ai contenuti dello stesso quotidiano, gli porterebbe l'accusa di essere un covo di stragisti e golpisti.

Invitiamo inoltre l'incauto Renato Besana a documentarsi decentemente sulla storia dell'USI che é foriera di istanze libertarie, di emancipazione dei lavoratori e di democrazia diretta sul posto di lavoro. Sindacato che storicamente raccoglieva centinaia di migliaia di iscritti e che fu pesantemente represso dal fascismo.

In quanto militanti dell'USI ne rivendichiamo la storia e ribadiamo la volontà di continuare la nostra lotta, con la stessa determinazione di sempre, contro l'attacco ai diritti dei lavoratori, la discriminazione dei migranti, l'uso della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti, per una società più giusta e più libera.

SEGRETERIA PROVINCIALE DELL'UNIONE SINDACALE ITALIANA
SEZIONE DI PORDENONE

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