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Pace, lavoro e libertà

Pace, lavoro e libertà

(16 Ottobre 2010) Enzo Apicella
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    (21 Marzo 2006)

    Difficile stabilire l’ordine delle priorità, in questo aspro inizio della sesta settimana di contestazione di un movimento che riempie le piazze, annuncia nuovi giorni di lotta e comincia, purtroppo, a contare le ferite. C’è un militante sindacale in coma e in pericolo di vita dopo essere stato travolto da una carica di polizia sabato, durante gli scontri a Parigi a fine manifestazione. Dall’altra parte c’è un governo che cerca freneticamente una via d’uscita che non lo obblighi a passare dal “ritiro” puro e semplice del Cpe chiesto dal movimento. Un ritiro ritenuto politicamente indigeribile da un elettorato di destra, che pure si radicalizza.

    Secondo 7 francesi su 10 siamo di fronte ad una crisi sociale profonda (sondaggio sul quotidiano Liberation, ndr). Una crisi cominciata nel 2002 con la sinistra e Jospin fuori dal ballottaggio presidenziale; con l’elezione di Chirac contro il fascista Le Pen grazie anche a 9 milioni di voti della gauche; e i suoi governi che in barba a quei voti hanno applicato un programma di tagli alle pensioni e alla previdenza e di smantellamento del diritto del lavoro. Una crisi scandita nelle urne, prima con la vittoria senza appello della gauche alle elezioni regionali (21 regioni su 22), poi con il no clamoroso e massiccio al trattato europeo troppo liberista; e poi nelle strade, con i giovani proletari delle periferie che nel novembre scorso bruciavano le macchine contro la violenza poliziesca e una Repubblica che li segregava.

    La contestazione di questa settimana viene in quest’ordine, o piuttosto in questo disordine: non c’è dunque da stupirsi che si indurisca, come si sta indurendo la repressione che era stata fino a qui “misurata”. Quella che rischia di essere la prima vittima di questo inasprimento, anche poliziesco, si chiama Cyril: ha 39 anni, è un militante del sindacato Sud della federazione delle poste ed è in coma da 48 ore, ricoverato all’ospedale di Creteil in condizioni gravissime e con prognosi riservata. Sarebbe stato travolto da una carica di polizia durante gli incidenti che hanno segnato il dopo corteo a Parigi, sabato sera sulla Place de la Nation punto di arrivo della grande manifestazione unitaria contro il Cpe che aveva riunito nella capitale più di 300mila manifestanti.

    Francesco Giorgini (Liberazione 21 Marzo 2006)

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