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Arsenico Lupin

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Bilancio del Forum dei movimenti per l'acqua - Roma, 10-12 marzo

(23 Marzo 2006)

Il primo Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si è concluso con un successo di partecipazione sia per numero dei presenti, sia per rappresentanza geografica, sia per presenza di organizzazioni e comitati rappresentanti molte vertenze diffuse sul territorio: più di 600 partecipanti da 18 regioni, un lungo elenco di associazioni, gruppi comitati, sindacati, movimenti e singoli. Il processo di costruzione del Forum si è sviluppato con un metodo partecipativo che ha visto diversi incontri preparatori in diverse località Italiane.

Il forum si è quindi caratterizzato non come evento fine a se stesso ma come percorso di riflessione e confronto dei movimenti in lotta contro la privatizzazione dell'acqua. Percorso che non si è limitato ad affermare sacrosanti principi ma che ha intrecciato la discussione su come rafforzare ed allargare le vertenze territoriali alla costruzione di proposte e impegni unificanti per tutto il movimento sull'acqua.

Dal Forum partiranno, infatti, due tavoli di lavoro per un osservatorio nazionale sull'acqua ed una legge di iniziativa popolare che riassuma l'intero ciclo dell'acqua e lo collochi nell'orizzonte del governo pubblico e partecipativo dell'acqua, indisponibile alle leggi del mercato.

Le giornate del forum sono state un importante momento di discussione su come dare corpo a questi impegni.

Così l'Osservatorio Nazionale sull'Acqua non si dovrà tradurre in un mero ufficio studi ma dovrà essere strumento delle lotte, delle mobilitazioni e delle proposte dei movimenti per l'acqua.

La Legge di iniziativa popolare si configurerà come una legge di indirizzo ha come obiettivi la sottrazione della proprietà e della gestione dell'acqua dalla sfera del mercato e del profitto, e quindi il superamento per la sua gestione delle società di capitali anche interamente pubbliche per affermare la necessità di un governo dell'acqua che sia pubblico, sostenibile, partecipativo e legato al bacino idrografico; che ne garantisca il pieno accesso universale e la conservazione in quanto bene comune e diritto umano inalienabile.

Dalla discussione è emerso chiaramente che tale obiettivo non potrà essere raggiunto senza il superamento delle società di capitali come forma di gestione di tale risorsa: questo perché si tratta comunque di società di diritto privato orientate alla creazione di profitti e in cui gli ampi poteri concessi agli amministratori delegati di fatto non consentono una loro gestione democratica.

Un aspetto centrale sarà la gestione dell'acqua con strumenti di democrazia partecipativa: non una gestione burocratica; non un'azienda pubblica del tutto simile alle aziende private; ma neanche una partecipazione delegata a soggetti preventivamente individuati.Sulla scorta della legge di iniziativa popolare sull'acqua presentata in Toscana, la sfida è di riuscire a creare spazi di decisione per assemblee aperte a tutti i lavoratori ed i cittadini

Nonostante il periodo preelettorale il Forum si è caratterizzato come luogo di riflessione ed iniziativa autonoma dei movimenti. La proposta di legge di iniziativa popolare da una parte non delega alle istituzioni la risoluzione dei problemi e dall'altra non si riduce a una fittizia separazione tra società civile e politica . Questo porta i movimenti ad avviare un percorso autonomo che interloquisce con le forze politiche sui propri contenuti ma che non si esaurisce in quest'interlocuzione ma pone in campo la propria iniziativa diretta ed utilizza la legge ed il percorso di raccolta di firme necessarie alla sua presentazione per rafforzare, unificare ed estendere il movimento, per creare conflittualità sociale che ne rafforzi le rivendicazioni, per modificare i rapporti di forza in modo da rendere possibile il cambiamento.

La prosecuzione in questo percorso è uno dei compiti che questo Forum si pone: rafforzando il movimento, intrecciando vertenze territoriali e nazionali; proseguendo nella costruzione dei tavoli di lavoro, dell'osservatorio e della proposta di legge con il metodo partecipativo ed orizzontale che ne ha caratterizzato la costruzione; conservando il nesso unità/radicalità che lo ha pervaso; evitando deleghe nell'elaborazione della legge o dilazioni nel percorso definito dal Forum - presentazione del testo entro luglio, raccolta delle firme da settembre;evitando che questo processo sia riassorbito dalle "compatibilità" di futuri governi "amici"; costruendo una legge che preveda una reale democrazia partecipativa ed un osservatorio nazionale che sia un reale strumento dei movimenti, dai cittadini e dei lavoratori e delle loro lotte.

Un percorso per noi importante perché dal tema dell'acqua sia possibile evidenziare che un'altra logica di gestione della società rispetto a quella del profitto e del mercato- o delle burocrazie- è possibile, una logica che dando centralità a quei bisogni sociali a cui il capitale non dà più risposta, riattualizzi il nodo dell'autogestione collettiva, della riappropriazione dei mezzi di nproduzione e dei beni comuni.Un percorso in cui possiamo sperimentare quell'idea di riappropriazione del nostro mondo che è al centro del programma di fase del manifesto che, come Sinistra Critica stiamo discutendo in questi giorni. Operare in questo senso all'interno dei movimenti per l'acqua è un modo per costruire il conflitto e combattere la frammentazione sociale, un modo per costruire anche con l'azione l'area di cui stiamo discutendo.

SINISTRA CRITICA PRC

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