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Stefano Gugliotta

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(11 Maggio 2010) Enzo Apicella
Dopo che le tv hanno trasmesso il video di Stefano Gugliotta che viene pestato immotivatamente dalla polizia e poi arrestato per "resistenza a pubblico ufficiale", il capo della polizia Manganelli "dispone una ispezione".

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Riflessioni sul corteo del 25 marzo a Parma

(1 Aprile 2006)

Sabato 25 marzo si è svolto, come previsto, il corteo contro carcere, isolamento e 41bis.

Il corteo è stato abbastanza partecipato: circa 300 persone, soprattutto grazie alla buona partecipazione dalle altre città. Il percorso è stato modificato solo il giorno prima da parte della Questura, a causa della concomitanza con la partita Parma-Inter, per cui il transito per le vie più centrali che ci avrebbe dato maggiore visibilità (e forse anche maggiore aggregazione) ci è stato negato.

Anche se la presenza locale è stata un po’ sotto le nostre aspettative, il bilancio che in generale si è dato alla manifestazione è da considerarsi senz’altro positivo: innanzitutto è stato il corteo più numeroso rispetto alle precedenti iniziative sotto il carcere di via Burla e con una buona agibilità di piazza che ci ha consentito di raggiungere entrambi i lati dell’isolatissimo penitenziario e di farci sentire oltre le mura dai detenuti che ci hanno salutato e risposto in tutti i modi possibili. I muri della città sono stati letteralmente tappezzati dai manifesti d’indizione e dalle scritte in solidarietà ai prigionieri. I familiari e gli amici dei detenuti nei mesi scorsi avevano già espresso soddisfazione e incoraggiamento rispetto a questa nostra iniziativa e in questi giorni hanno avuto notizie dai loro parenti in carcere e continuano a raccontarci e a scambiare notizie con noi ogni settimana durante i giorni dei colloqui.

Dunque rimane ferma la convinzione dell’importanza di questa iniziativa, per i passaggi con cui è stata costruita (in particolare l’assemblea pubblica del 4 marzo che aveva visto un’ottima partecipazione), per la ricaduta interna, per il risalto che è stato dato da alcuni media locali ed infine per il contributo che questa iniziativa ha dato alla campagna aperta contro il 41 bis, l’isolamento dei prigionieri rivoluzionari, la differenziazione, i reati associativi e più in generale alla denuncia del forte livello repressivo messo in piedi contro i/le compagni/e in tutta Italia. Questo percorso ha anche messo in evidenza il fatto che in varie città si sono formati gruppi e collettivi che si muovono attorno alla questione carcere, probabilmente con approcci diversi, ma comunque tutti connotati da una critica radicale rispetto alla società carceraria. Siamo convinti che questo dato sia da valorizzare, attraverso la continuità di questo tipo di iniziative, uno scambio di dati ed informazioni ed un collegamento non tanto formale, quanto piuttosto teso ad approfondire le conoscenze sulle specifiche situazioni in modo da affrontare le difficoltà e poter sostenere sia le realtà locali, che le lotte che, data la situazione oggettivamente esplosiva, possono svilupparsi all’interno delle galere.

A questo scopo ricordiamo le iniziative di Genova ad aprile e di Firenze a maggio, tappe utili per un bilancio ed un’analisi sulle prospettive future comuni.

Compagne e compagni contro il carcere – Parma
no41bis_parma@virgilio.it

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