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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(7 Agosto 2002)
Per i 6 referendum sull'estensione dell'art 18 a tutti i lavoratori, per togliere i finanziamenti alle scuole private, per impedire elettrodotti e inquinamento alimentare.
Rifondazione Comunista, i sindacati di base (RdB-CUB nel vicentino), la Fiom per i referendum sull'art 18 (non nel vicentino), i Verdi sono le forze che hanno promosso e portato a casa la possibilità che nella prossima primavera si tengano questi referendum.
Referendum in contro tendenza. Perchè mentre il "patto " per l'italia firmato da CISL-UIL e un codazzo di sindacatini autonomi ha toccato l'art 18 impedendone la sua applicazione ai lavoratori delle aziende che da meno di 15 dipendenti passeranno ad un numero superiore di 15, mentre la CGIL parla e manifesta per difendere la versione originale dell'art 18 che comunque garantiva solo una parte di lavoratori.
Questi referendum si inseriscono nella campagna di lotta per l'estensione dei diritti, per costruire nei fatti una unità tra tutti i lavoratori, garantiti, precari, flessibili, a chiamata, ecc.., che i vari accordi concertativi, pure firmati dalla CGIL, hanno frantumato.
L'art 18 va esteso a tutti i lavoratori perche tutti abbiano pari diritti e pari dignità ( non è questo forse un altro mondo possibile?): questa deve essere la parola d'ordine del prossimo autunno-primavera di lotta.
Si perchè deve essere chiaro i referendum si vincono se sono dentro un movimento di lotta.
Quanto ai referendum ambientali la necessità è dimostrata dal decreto di questi giorni sugli eletrodotti e la telefonia.
La questione del finanziamento alla scuola privata è fondamentale e si inserisce sulle riforme tentate e in parte attuate dai vari governi in questi anni.
Ci sarà un prologo nel Veneto: il referendum del 6 ottobre contro i Buoni Scuola alle scuole private.
Qui il cartello promotore è formato da DS, Rifondazione, Verdi, Socialisti, I Sindacati Di Base, cambiare rotta cgil, comitati di genitori.
E' UNA BATTAGLIA CHE NON POSSIAMO PERDERE.
Bisogna far votare la popolazione, serve il quorum, bisogna che vinca il SI alla abolizione dei buoni scuola.
Per far questo serve da subito una mobilitazione (il comitato regionale ha predisposto dei manifesti) nelle scuole, e nella società. Bisogna far pronunciare persone, associazioni che non appartengono al comitato promotore, invitiamo chi ha siti, giornali, ecc a dare disponibilità per questa campagna; cè poco tempo, il 6 ottobre vedrà le scuole appena aperte, questo comporterà più difficolta di organizzare la campagna.
Raniero Germano rdb-cub vicenza
Patrizia Cammarata - componente R.S.U. Comune di Vicenza
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