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FARC-EP: lettera aperta al presidente Alvaro Uribe Velez

(28 Agosto 2002)

Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo, FARC-EP, hanno suguito in modo permanente, attento ed obbiettivo tutti i suoi interventi pubblici: la campagna elettorale, il discorso per la sua vittoria elettorale del 26 maggio, il discorso di insediamento suo e dei suoi ministri e l'ufficializzazione delle alte sfere militari Il discorso è sempre stato il medesimo: guerra totale, in cui all'insorgenza offre solo la forza bellica dello Stato al fine di sottometterla mediante le armi.

Qualora l'insorgenza decidesse di accettare un dialogo condizionato come Lei propone, l'interlocutore della guerriglia, secondo la sua proposta, non sarebbe né Lei né il Governo che presiede, bensí l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), con cui peraltro manteniamo buone relazioni, come se il conflitto sociale ed armato di cui soffre la Colombia da circa quattro decenni fosse tra l'ONU e l'insorgenza colombiana e non tra quest'ultima e lo Stato colombiano, incarnato dalla casta dirigente liberal-conservatrice sempre disposta ad impedire trasformazioni democratiche, come nel caso del movimento politico Unión Patriótica (UP).

Ció nonostante, le FARC-EP ratificano la loro proposta firmata dal Segretariato dello Stato Maggiore Centrale in data 15 maggio del 2002, che alleghiamo di seguito:

1. Le FARC-EP reiterano al popolo colombiano ed al nuovo presidente, chiunque sia, la loro profonda convinzione dell'urgente necessità della soluzione politica al conflitto sociale e armato patito dalla popolazione colombiana.

2. Siamo disposti a sviluppare dei dialoghi, in Colombia e di fronte al Paese, riprendendo l'Agenda Comune per il Cambiamento verso la Nuova Colombia sottoscritta con il governo Pastrana, ai quali dovranno partecipare attivamente le organizzazioni sociali e popolari nelle decisioni di loro interesse.

3. Fino a quando esisterà la politica ufficiale di conversare nel mezzo della guerra, sollecitiamo allo Stato ed al Governo garanzie effettive, consistenti in:

a) Smilitarizzare i dipartimenti del Putumayo e del Caquetá.

b) Eliminare dal linguaggio dei funzionari ufficiali gli appellativi di "terroristi e narcoterroristi", in riferimento alla nostra organizzazione di opposizione politico-militare allo Stato.

c) Una politica chiara del Governo di fronte al popolo per sradicare il paramilitarismo quale politica ufficiale dello Stato, finanziata fondamentalmente con denaro proveniente dal traffico e dalla commercializzazione delle droghe, dalla CIA e da alcuni industriali, cosa riconosciuta dal suo stesso capo, con un castigo e la destituzione per i militari, i poliziotti e gli altri funzionari governativi implicati nella suddetta attività criminale, e con il castigo anche per i promotori, gli istigatori ed i finanziatori della stessa.

Montagne della Colombia, 20 agosto del 2002

Attentamente,

Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP

Fonte

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