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Don Riccardo Seppia

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La campagna elettorale finisce in burla Ma l’economia è alla bancarotta

(7 Aprile 2006)

Il premier tuona sui giudici malvagi, la sinistra seminatrice d’odio, il regime, i coglioni, eccetera. Poi dichiara di avere aumentato la vita media di 2 anni (e ne promette altri 20), e chiede i caschi blu dell’Onu. Intanto la trimestrale di cassa viene resa pubblica: è un disastro


E’ un finale di campagna elettorale come non s’era mai visto. Sembra una grande burla. Berlusconi ha preso il centro della scena e non lo molla più. Parla senza interruzione dalla mattina alla sera, e trova il modo per costruire “notizie” sempre più eclatanti, che mettano il silenzio a tutto il resto. La grande offensiva è iniziata lunedì sera, al duello con Prodi, e poi è proseguita senza sosta. La storia dell’Ici (cioè del taglio della tassa comunale sulla casa, proposta tre anni fa e due anni fa e l’anno scorso e quest’anno da Rifondazione, e sempre bocciata dal governo) poi è proseguita con la storia della sinistra cogliona, e con la sceneggiata del preteso intervento in solitaria a canale 5 dell’altro giorno.

Ieri nuove idee. In successione rapidissima. Alle nove di mattina una dichiarazione sul regime. Quale regime? Quello di centrosinistra, che - secondo Berlusconi - è già in atto (o comunque è al momento delle prove generali) mentre ancora governa la destra. Poi l’accusa alla sinistra di blitz antidemocratico (perché ha protestato contro l’ipotesi di monologo berlusconiano in Tv, proibito dalla legge sulla par condicio). Alle dieci c’è un ritorno sulla storia dei coglioni. Con smentita e rilancio. la smentita: «Non è vero che ho usato questo termine affettuoso nei confronti degli elettori di sinistra». Il rilancio: «Se avessi dovuto definirli avrei usato ben altri termini...». Mezz’ora dopo incassa l’approvazione di Fini, il quale dice: «Ho apprezzato la decisione di Berlusconi di correggere le sue affermazioni». Fini non è mai prontissimo nei suoi interventi politici, gli capita spesso di finire fuori tempo: è un personaggio autorevole e aggressivo, ma non si può dire che sia molto sveglio.

Ore 10,17 di nuovo Berlusconi. Chiama i giornalisti e li avverte: «Ho da fare un importante annuncio sui giudici milanesi». Dieci minuti più tardi ripete ad altri giornalisti: «Importante annuncio da fare». A che ora? «Mezzogiorno». Ma alle 11 lo scenario cambia: «Vincerò le elezioni», dice il premier. Poi si corregge: «Anche se le perderò, le perderò di misura». E’ la prima volta che avanza una ipotesi di sconfitta. Ahi, i sondaggi! L’ammissione lo spinge sulla via del romanticismo. Ore 11,20: «La sinistra odia, la sinistra è una forza d’odio, Forza Italia invece ama, è un partito di amore». Ore 11,25, ecco che tocca ai giudici. Quelli che hanno favorito uccisione di Tommy. Perché l’hanno favorita? «Perché invece di occuparsi dei delinquenti perdono tempo a indagare la Fininvest».

A mezzogiorno la bomba, annunciata. E’ il caso Mills. Quel signore che ha testimoniato una volta a discarico di Berlusconi e poi si è trovato con alcune centinaia di milioni nel conto corrente, e ha sempre detto che i soldini gli erano arrivati da Fininvest. «Non è vero», dice Berlusconi. Ha scoperto che i soldi glieli ha dati un certo Diego Attanasio. Tutto qui? Già.

Benissimo: possiamo considerare chiusa la giornata? No, ancora due colpi. Il primo all’una l’altro nel pomeriggio. Quello dell’una, poco prima di pranzo, è il migliore: «Sotto il mio governo la vita media è passata dai 78 anni agli 80 per i maschi e dagli 81 agli 83 per le donne. Nei prossimi anno contiamo di arrivare ai cento anni». E’ miracoloso, questo governo. E se le cose stanno così, quale coglione mai potrebbe non votarlo, rischiando di giocarsi 20 o 25 anni di vita?

Nel pomeriggio c’è la storia dell’Onu. No, niente a che fare con il dibattito sulla politica estera: in questi giorni di campagna elettorale è proibito parlare di politica o di problemi seri. La richiesta di Berlusconi è quella di fare intervenire in Italia i “caschi blu” dell’Onu per controllare il regolare svolgimento delle elezioni.

Tutta qui la giornata del premier? Liberazione la sera chiude presto, quindi non rispondiamo per la serata. Possiamo dirvi che mentre parlava Berlusconi gli si affiancavano anche alcuni alleati di governo, come per esempio il ministro (ex) Calderoli, il quale ha sostenuto che chi vota a sinistra fa peccato mortale. E poi Pisanu, ministro dell’Interno, che ci ha spiegato che nei giorni scorsi ha evitato un paio di attentati.

Poi ci sarebbe un’altra cosetta. Ma meno divertente. E’ arrivata finalmente quella trimestrale di cassa tanto invocata da Prodi (quella sul primo trimestre del 2006, perché quella resa pubblica sabato scorso era sul trimestre precedente): beh, un vero disastro, da mettersi le mani nei capelli. Il rapporto tra deficit e Pil, che si era detto sarebbe stato mantenuto dentro il 3,5 per cento, è arrivato oltre il 4,1 per cento. Il debito pubblico del 2005 è al 106,4 per cento del Pil. I risparmi degli italiani sono diminuiti, il reddito pure, i conti dello Stato sono sbragati, la ripresa economica non c’è. E Tremonti? Dov’è Tremonti? Non si trova.

Piero Sansonetti(Liberazione 7 Aprile 2006)

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