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La compagna Meri Rampazzo non c'è più

(27 Agosto 2002)

La compagna Meri Rampazzo non c'è più. Meri è partita per il suo ultimo viaggio alla vigilia di Ferragosto, e mi piace pensare che abbia deciso lei di partire per esplorare quel territorio sconosciuto che tutti, prima o poi, conosceremo.

Questa rivista deve molto a Meri, anzi posso ben dire che, senza il suo apporto di entusiasmo e di competenza, Arcipelago non sarebbe mai esistito: decidemmo di costruirlo quando, insieme ad altri compagni, ci incontrammo a Roma nel giugno 2001, la sola volta che ci siamo visti di persona.

Dopo qualche mese, Arcipelago era una realtà, a cui Meri non ha mai fatto mancare la propria esperienza e in cui ha riversato la determinazione e l'onestà intellettuale che l'hanno sempre caratterizzata e hanno costretto ad ammirarla e stimarla anche tutti quelli che non condividevano i suoi argomenti.

Nonostante la progressione devastante della malattia, Meri è stata in prima fila nelle mobilitazioni contro i bombardamenti e i massacri in Afghanistan, anche coordinando la protesta dei militanti di Rifondazione Comunista, il nostro partito, contro l'indecente scelta di un Senatore del partito di votare a favore della guerra; Meri ha messo tutta sé stessa nella costruzione della solidarietà militante con la Resistenza palestinese, lavorando per la splendida manifestazione del 9 marzo, cui la malattia le impedì di partecipare fisicamente, ma che deve gran parte della sua riuscita al grande lavoro di tessitura e di dibattito portato avanti da lei, anche contro il muro di gomma di una parte dei suoi stessi compagni.

Ecco cosa mi scriveva alla vigilia del 9 marzo:

caro Germano (...), sono le cinque del mattino e non riesco più a dormire dai dolori. Provo sollievo solo a star seduta. Così capisci che io ormai non ci sono.
Tenete duro. Siete stati bravissimi, sono orgogliosa di averti/vi conosciuto. Di fronte a tutte le meschinità che si vedono, anche se aveste fatto qualche errore è un nulla. Ma nessun errore finora c'è stato. Sto seguendo tutto il dibattito sulla lista aa-info e aa-forum. Tutto sta diventando molto chiaro e i doppiogiochisti hanno i nervi scoperti.

(...)
Dalla mia impotenza vi auguro una Roma stracolma e mai vista, un segnale a tutto il ceto politico che possiamo fare anche a meno di loro e delle loro "santità".

ciao Germano, mi spiace tanto non poter essere in campo (...), spero almeno di restare viva ancora per un po'.

meri


Ebbene, quella Roma stracolma e mai vista c'è stata per davvero, anche grazie a Meri.

Nei mesi successivi, la malattia le concesse una tregua, e Meri ha impiegato ogni minuto del tempo che le restava per continuare a lottare contro le ingiustizie grandi e piccole; grazie al suo impegno, Arcipelago si è arricchito di interventi e di rubriche, e ancora pochi giorni prima dell'ultima crisi Meri stava lavorando all'ampliamento delle rubriche regionali e all'impostazione dell'opposizione alla prossima guerra dell'imperialismo nordamericano.

Ora, tocca a noi continuare le battaglie di Meri, con la sua intransigenza e la sua onestà. Come se lei fosse ancora al nostro fianco, compagna indimenticabile e meravigliosa: siamo noi che siamo orgogliosi di averla conosciuta e di avere avuto il privilegio di lottare insieme a lei.

Roma, 27.8.2002

Germano Monti

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