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Salvate la Sanità

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(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
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"Pannoloni verdi"

Libro-ricerca ricerca a cura della RdB/CUB del Giovanni XXIII Ipab di Bologna

(10 Aprile 2006)

Si è concluso il lavoro di un "cantiere di ricerca socioanalitica" allestito dall'autunno del 2004 con un gruppo di operatori in gran parte aderenti al sindacato RdB/CUB che lavorano nell'Ipab Giovanni XXIII, la più grande casa di riposo per anziani di Bologna.

Questa ricerca è finalizzata ad esplorare i dispositivi relazionali totalizzanti cui sono sottoposti gli anziani ricoverati e le loro risorse di sopravvivenza, nonché i dispositivi aziendali, ai quali devono attenersi gli operatori e le loro risorse adattative.

Dall'intreccio di narrazioni raccolte sono emerse alcune caratteristiche generali della moderna istituzione totale per anziani. Innanzitutto la caratteristica terminale dell'istituzione, che prende in custodia persone destinate ad attendere anche per molti anni la morte.

Le persone che accedono a questo ricovero terminale tendono sempre più a non rispecchiare semplicemente i criteri dell'invecchiamento fisico, bensì quelli più articolati dell'invecchiamento sociale, per cui possono essere istituzionalizzate anche persone con un'età inferiore ai sessant'anni, considerate in esubero e quindi eliminabili.

In tal senso l'istituzione totale per anziani è anche il punto terminale, o il sostituto, di altre istituzioni dell'esclusione sociale.

Il dispositivo della terminalizzazione induce l'istituzione, non essendo previsto alcun ritorno nel tessuto sociale, a favorire la dipendenza istituzionale e l'infantilizzazione dell'anziano; indicativa in tal senso è la procedura che sollecita l'incontinenza attraverso l'abuso del pannolone.

Anche i dispositivi della contenzione fisica e farmacologia sembrano operare più per la tranquillità istituzionale che non per la 'sicurezza' e 'protezione' dell'anziano.

Se lo stigma della demenza prepara l'istuzionalizzazione, le storie raccolte testimoniano anche come alcuni dei comportamenti soggetti a patologizzazione, possano anche essere visti come risorse per la sopravvivenza delle persone istituzionalizzate, come 'identità di resistenza' al contesto mortificante.

Una delle principali forme della mortificazione, nelle istituzioni che 'assistono' le persone fino alla morte, è proprio l'impossibilità per la persona ricoverata di 'morire la propria morte', di determinare la fine della propria vita.

L'istituzione totale per anziani, nasconde attraverso il mito assistenziale, il dispositivo relazionale di fondo che è invece custodiale, come i cinquecento anni di storia del Giovanni XXIII evidenziano.

Questo dispositivo non prevede che i diversi attori istituzionali, operatori e ricoverati, possano svolgere un'azione quotidiana di cambiamento e l'impossibilità di incidere significativamente nel proprio ambiente di lavoro induce, come alcune storie evidenziano, un senso di frustrazione anche fra gli operatori.

La sfida narrativa che il cantiere e il libro propongono mira infine a sollecitare una trasparenza sociale dell'istituzione analizzata come di altre istituzioni analoghe, in tal modo, come osservava Franco Basaglia, la comunità dovrebbe imparare ad accettare le proprie contraddizioni, non creando più luoghi in cui negarle, come le istituzioni totali.

Cdlc NEWS

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