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(14 Aprile 2006)
La vittoria di strettissima misura dell'Unione conferma quanto Progetto Comunista-Sinistra del PRC ha sottolineato nelle settimane scorse: " Per assecondare le richieste della Confindustria regalando ai capitalisti 10 miliardi di euro del cosiddetto cuneo fiscale, Romano Prodi si è fatto mettere con le spalle al muro dalle destre. Non potendo confessare che ricaverà il grosso di quelle risorse dai tagli alla spesa sociale ha lasciato mano libera al terrorismo demagogico di Berlusconi presso i piccoli risparmiatori, con un autogol potenzialmente suicida". (comunicato stampa del 31 marzo).
Naturalmente la caduta del governo Berlusconi è ragione di soddisfazione per i lavoratori italiani e per tutti comunisti. Ma la vittoria di Prodi non è una vittoria dei lavoratori. I lavoratori non hanno lottato e votato contro Berlusconi per continuare a fare sacrifici. L'annuncio da parte di Prodi e dei poteri forti che lo sostengono di una nuova stagione di rigore finanziario e di tagli allo stato sociale è in profonda contraddizione con la domanda di svolta di grandi masse. Ed anzi rischia di rilanciare Berlusconi, che , a causa della politica prodiana, esce sconfitto elettoralmente ma non ancora distrutto politicamente.
Le sinistre italiane non possono subordinarsi a questo programma padronale e al centro dell'Unione che lo rappresenta, ma debbono unire le proprie forze attorno ad un programma indipendente per una prospettiva di vera alternativa.
La grande vittoria della rivolta dei giovani e dei lavoratori francesi contro le misure di precarizzazione del lavoro e contro il governo delle destre indica la via da percorrere: non l'alleanza di governo con i liberali, ma la forza radicale di una opposizione di massa per una alternativa anticapitalistica .
Marco Ferrando -direzione nazionale PRC, portavoce nazionale di Progetto Comunista-Sinistra del PRC
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