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Il 9 e 10 aprile andiamo a votare per cacciare la banda Berlusconi!

(23 Marzo 2006)

Cacciare la banda Berlusconi, lottare contro il programma comune della borghesia, contro il centro destra e il centro sinistra: costruire le liste comuniste e lottare per “fare dell’Italia un nuovo paese socialista” sono state e saranno le nostre parole d’ordine in questa campagna elettorale.

Cacciare la banda Berlusconi è la parola d’ordine che riunisce e riassume tutte le lotte delle masse popolari degli ultimi cinque anni. Il 9 e 10 aprile le masse popolari italiane devono “licenziare” Berlusconi e la sua banda e dare una sonora lezione a tutta la borghesia imperialista che l'aveva messo al potere, dare una sonora lezione a tutti i reazionari, al Vaticano, ai fascisti, ai razzisti e agli affaristi che in questi anni hanno trovato nel governo Berlusconi forza e sostegno. La banda Berlusconi e il suo programma reazionario e antipopolare hanno permesso la crescita della mobilitazione delle masse contro la borghesia. I loro metodi hanno accresciuto nelle masse il discredito e il disprezzo per la borghesia e le sue istituzioni, la loro sudditanza agli imperialisti USA li ha infognati nel pantano iracheno, li ha resi partecipi ad una brutale guerra di sterminio.

È possibile dare una lezione alla banda Berlusconi e bisogna farlo con ogni mezzo, con la lotta di massa e anche con il voto, per questo il 9 e 10 aprile bisogna andare in massa a votare contro la banda Berlusconi.

Il partito dei CARC dà l'indicazione di votare ovunque il PRC, con l'obbiettivo di far vincere lo schieramento di Centro sinistra e cacciare la banda Berlusconi.

Diciamo di votare per il PRC perché questo partito raccoglie, ancora oggi, la maggior parte dei lavoratori, delle donne, dei pensionati e dei giovani che si richiamano al comunismo, che si organizzano e partecipano attivamente alle lotte delle masse popolari. Il PRC è fra tutti partiti borghesi quello che ha partecipato con più resistenze e riserve ai precedenti governi di Centro-sinistra e oggi al circo Prodi. Riteniamo un segnale importante l'affermazione di questo partito nello schieramento del Centro sinistra, perché alimenterà contraddizioni fra le varie fazioni che compongono il circo Prodi. Diciamo di votare PRC nonostante questo partito, in particolare i suoi dirigenti, condivide o comunque ritiene inevitabile il “programma comune” della borghesia imperialista, partecipa alla campagna di denigrazione del movimento comunista (“errori e orrori” dice Bertinotti) e oggi è impegnato a dimostrare a Prodi e ai suoi padrini (industriali, banchieri, cardinali e affaristi) di essere affidabile e sta facendo retromarcia su diversi fronti: dall’antifascismo (definendo teppisti gli antifascisti di Milano) alla guerra in Iraq (è passato dal ritiro subito delle truppe ad un ritiro “concordato” con il governo iracheno, il governo fantoccio degli imperialisti USA). I dirigenti del PRC aderendo al circo Prodi dovranno, inevitabilmente, sempre di più schierarsi contro gli interessi della classe operaia e delle masse popolari e ad attenuare sempre più la loro opposizione al programma comune della borghesia. Questa situazione contribuirà a liberare le numerose forze sane che ancora sono intrappolate in questo partito. La vicenda Ferrando ha dato un'altra sonora lezione a quanti nutrono ancora speranze sulla possibilità di poter svolgere attività politica "rivoluzionaria" nei partiti riformisti e sulla possibilità che questi partiti possano svolgere un ruolo positivo per le masse popolari.

Lottare contro il programma comune

Centro destra e Centro sinistra hanno un solo programma, è il “programma comune” della borghesia imperialista (costituita da industriali, banchieri, cardinali, mafiosi e affaristi), la classe che governa realmente il nostro paese. Questo programma consiste: 1. nell’eliminazione di ciò che resta delle conquiste di civiltà e benessere per le masse popolari: precarietà nel campo del lavoro, smantellamento delle pensioni, riduzione a merce dei “servizi pubblici e sociali”, attacco ai diritti politici e sindacali dei lavoratori e delle masse, degrado ambientale e culturale; 2. partecipazione alle “guerre umanitarie e commerciali” dell’imperialismo per conquistare mercati e fonte di profitti; 3. repressione del movimento di lotta dei lavoratori, dei comunisti e degli antimperialisti.

Anche in questa campagna eleltorale abbiamo assistito al penoso spettacolo di liti, insulti, minacce, colpi di mano giudiziari, giravolte, ammiccamenti, inciuci e promesse. I due schieramenti banda, Berlusconi e circo Prodi, indicano bene di che pasta sono fatti i partiti e gli uomini della borghesia di destra e di “sinistra”, e dimostrano la loro infamia, prostituzione, degrado e grettezza morale e politica. Lo scontro reale tra la banda Berlusconi e il circo Prodi sta solo nel fatto che ognuno deve convincere il Vaticano, la Confindustria, la Mafia, gli imperialisti USA e sionisti, gli imperialisti franco-tedeschi, cioè quelli che decidono veramente la formazione del governo italiano, di essere più capace di realizzare il programma comune della borghesia imperialista.

Chiunque vincerà non determinerà un significativo cambiamento sia per quanto riguarda i rapporti tra le varie frazioni della borghesia imperialista (scontro tra i gruppi di affari, aumento della crisi e dell'instabilità politica) e sia per quanto riguarda i rapporti tra borghesia e masse popolari (attacco alle condizioni di vita e di lavoro delle masse e conseguente aumento delle lotte di resistenza popolare). Questa è la situazione che determina l'avanzare della crisi generale del capitalismo, il resto sono frottole.

Costruire le liste comuniste e lottare per “fare dell’Italia un nuovo paese socialista”

Il partito dei CARC ha lavorato in questi mesi per la presentazione di liste comuniste anche a queste elezioni politiche, ma le forze raccolte non sono state sufficienti. Le liste comuniste saranno presenti solo alle elezioni amministrative di maggio. La presenza dei comunisti, con un proprio blocco elettorale, veramente autonomo da tutti partiti borghesi, resta il nostro obiettivo per i prossimi anni. Quando i comunisti saranno presenti con proprie liste elettorali, allora le masse popolari non saranno più costrette a votare questo o quello schieramento della borghesia, allora anche le campagne elettorali svilupperanno ad un livello più avanzato la mobilitazione rivoluzionaria delle masse.

Occorre un polo comunista composto da chi mette al centro, sempre e in ogni caso, gli interessi delle masse popolari e non le compatibilità dell’ordinamento sociale borghese. Un polo capace di mettere in risalto che ogni aspetto dell’attuale società esprime l’incompatibilità esistente tra gli interessi delle masse popolari (la stragrande maggioranza della popolazione) e quelli della borghesia imperialista (un pugno di parassiti). Un polo che denunci la guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia conduce accanitamente contro le masse popolari in ogni angolo del mondo (una guerra che provoca milioni di morti per fame, miseria, malattie curabili, disastri ambientali e guerra).

Anche da questa campagna elettorale è emersa con forza la necessità della presenza di liste comuniste e di un blocco elettorale comunista e antimperialista per farla finita con la demagogia e l’imbroglio dei partiti di sinistra del Centro sinistra: PRC e Bertinotti che si presentano come i nuovi paladini del capitalismo e il PdCI, alla ricerca di qualche voto a sinistra, che lancia slogan “più soldi per lavoratori e pensionati”).

Il nostro voto per il PRC (e quindi al Centro sinistra) non significa che sosteniamo e affidiamo le nostre sorti a questo partito e al circo Prodi, che ci leghiamo in qualche modo ad esso, che modereremo le nostre posizioni o ci accodiamo al suo programma. Anzi è un voto di attacco al programma del Centro sinistra, di attacco a quanti si sottomettono agli interessi della borghesia. Le masse popolari non si fanno illusioni! Prodi non è il campione delle masse popolari, il suo programma è quello della borghesia. Il circo Prodi si candida semplicemente a svolgere lo stesso sporco lavoro di Berlusconi ma senza gli inconvenienti che l’operato di Berlusconi ha creato per la borghesia, quindi con tempi più lunghi, attaccando ora uno ora l’altro settore delle masse popolari, usando la collaborazione dei sindacati di regime: né più né meno di quello che abbiamo visto fare dai governi Dini, Prodi, D’Alema e Amato dal 1995 al 2001.

La sconfitta della banda Berlusconi sarà comunque un grande risultato per le masse popolari: renderà la borghesia imperialista più insicura e costringerà il circo Prodi ad essere più cauto nei tempi e nei modi con cui cercherà di attuare il programma comune della borghesia. Questa situazione creerà condizioni più favorevoli alla lotta contro il futuro governo borghese. Inoltre in questi anni i lavoratori e le masse hanno imparato dalle numerose esperienze di lotta (Fiat, Scansano, Atm, Val Susa, pendolari) che l'unico modo che hanno per difendere i loro interessi è far diventare il loro problema un problema generale e trasformare la loro lotta in un problema di ordine pubblico. Non saranno certamente le prediche e gli appelli di Bertinotti, Prodi ed Epifani a far ritornare indietro le lancette della storia.

Cacciamo la banda Berlusconi!
Lottiamo contro il programma comune della borghesia”
Costruiamo un blocco elettorale comunista!
Fare dell’Italia un nuovo paese socialista!


20 marzo 2006

la Direzione Nazionale del partito dei CARC

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