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Savona: inquinamento della politica e chiarezza a sinistra

Una squallida operazione di spartizione del potere

(21 Aprile 2006)

Accade a Savona, in preparazione delle elezioni amministrative del prossimo 28 Maggio.

Due consiglieri comunali di lunga milizia nel centrodestra abbandonano la barca e, per il tramite dell'assessore regionale Pittaluga (l'uomo per tutte le stagioni: con il centrodestra e con il centrosinistra, inamovibile sulla sua poltrona), approdano allo schieramento opposto.

Una operazione di puro stampo trasformistico, come tante altre, che assume però un segno particolare per via delle dichiarazioni rilasciate da uno dei due personaggi che, ha esplicitato come il collocarsi nel centrosinistra, ed in particolare a sostegno del candidato sindaco Berruti, gli consente di continuare pienamente a perseguire gli ideali (sic!) che lo avevano portato ad aderire a Forza Italia.

In queste condizioni l'operazione savonese non assume più meri connotati trasformistici, ma diventa di vero e proprio “inquinamento della politica”: di uno schieramento, quello di centrosinistra, che va da Rifondazione Comunista a questi signori che tenta di ingannare una parte del suo elettorato tradizionale, quello di più antico insediamento, legato alla storia del movimento operaio savonese, alla lotta per la “questione morale”, alla battaglia per un diverso modello di relazioni politiche e di progetto per la Città.

Davvero una presenza inquietante questa che arriva dalle file di chi dovrebbe rappresentare l'avversario, in una situazione dove la commistione tra alcuni – ristretti – settori del potere economico e le rappresentanze istituzionali appare evidente e si è concretizzata, nel corso di questi anni, in una gestione corporativa della cosa pubblica finalizzata a regalare l'esito del processo di deindustrializzazione alla speculazione edilizia.

Questa, in estrema sintesi, la vicenda savonese resa ancor più clamorosa dall'episodio che stiamo cercando di denunciare, in questa occasione.
Stupisce (ma forse non più di tanto) il silenzio della sinistra “ufficiale”.

Alla Sinistra dei DS, ai Comunisti Italiani, a Rifondazione Comunista (che è traslocata in maggioranza, negando dodici anni di coerente e coraggiosa opposizione) vogliamo dire che questa, che si sta dimostrando a Savona, non è certo la “politica delle alleanze” di togliattiana memoria: ma soltanto una squallida operazione di spartizione del potere, resa possibile dalla natura stessa (verrebbe da dire dal “core business” ) della candidatura a Sindaco del presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune, mero esecutore del volere che si esprimerà nei tre palazzi di Via Gramsci.

Agli elettori della sinistra savonese, di tutta la sinistra savonese, vogliamo dire che esiste una possibilità per uscire da questa palude: “A Sinistra per Savona” è nata per questo, per esprimere una diversa progettualità, concepire la politica fuori dalla gabbia dorata dei privilegi e del cumulo di cariche, per esprimere , ancora ritenendolo possibile, una moralità nell'occuparsi della res pubblica.

Intendiamo essere chiari su questo punto, e su altri: la situazione savonese risultava già difficile e complessa in partenza, adesso con quest'ultimo episodio di passaggio di campo si presentano tratti – come sostenevamo all'inizio – di vero e proprio “inquinamento della politica”.

E' necessario riflettere tutti assieme su questo stato di cose, ma è anche necessario agire esprimendosi in modo da portare una sinistra autonoma da questi giochi di potere, a poter rappresentare nelle istituzioni la parte migliore della nostra Città.

Savona, li 21 Aprile 2006

Franco Astengo

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