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(21 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Malpensa: le ritorsioni della Sea non passeranno

La direzione della Sea sta in tutti i modi cercando di intimidire i lavoratori interinali e a termine.

(22 Aprile 2006)

TRASFERITE A LINATE

Le lavoratrici che nelle scorse settimane avevano vinto la causa contro Sea, ottenendo l’assunzione a tempo indeterminato, si sono viste riammesse al lavoro non a Malpensa, ma a Linate.

La Sea, nonostante queste lavoratrici abbiano sempre lavorato a Malpensa e nonostante non abbia bisogno di lavoratori a Linate più che a Malpensa, cerca con questo atto di intimidire e scoraggiare i lavoratori interinali che ancora non hanno impugnato i loro contratti a termine affinché non facciano valere il proprio diritto di uscire dalla precarietà.

Una simile intimidazione non può e non deve spaventare nessuno!
Il trasferimento a Linate, chiaramente ritorsivo e privo di giustificate ragioni, non potrà che esser riconosciuto dal giudice, cui le lavoratrici già si stanno rivolgendo, nullo e illegittimo e le lavoratrici vedranno presto riconosciuto il loro diritto di ritornare a Malpensa.

CHI FA CAUSA E’ INDESIDERATO

Nei giorni scorsi alcuni lavoratori che hanno impugnato legalmente il contratto a termine, prima sono stati contattati dai responsabili di Sea, che li hanno invitati a ritirare la causa, dopo si sono visti recapitare dalla società somministratrice nella quale erano stati formalmente inseriti una lettera di sospensione dal lavoro.

Nonostante che questi lavoratori dopo anni di lavoro a Malpensa con numerosi contratti a termine, siano stati considerati come dei lavoratori modello, senza aver mai commesso nessuna infrazione, ora la Sea non li vuole più far lavorare a Malpensa, solo perchè hanno chiesto al giudice di accertare se Sea aveva violato il loro diritto alla stabilità del posto di lavoro. Sea pretende, così, di far punire, da altri, i lavoratori che hanno semplicemente esercitato il loro diritto, garantito dalla Costituzione, di rivolgersi al giudice!.

Se un simile comportamento denuncia di per sè come Sea sia consapevole del fatto che i lavoratori in questione abbiano tutte le carte per vincere la causa (altrimenti perchè dovrebbe reagire in modo tanto inconsulto e prevaricatorio fino a determinare la perdita del lavoro presso la società di somministrazione?), singolare è anche l’atteggiamento di queste società (nello specifico, la Metis di Gallarate), che in supino ossequio alla Sea, hanno subito obbedito alla richiesta di Sea sospendendo i lavoratori senza nessuna motivazione plausibile e, quindi, in modo illegale. D’altronde, basterebbe ricostruire la storia dei lavoratori Sea, per definire queste società di lavoro somministrato (Adecco Italia, Synergie Italia,Metis, Obiettivo lavoro ecc.) come operanti sul territorio attorno a Malpensa, solo per favorire i piani di Sea tesi a mantenere centinaia di lavoratori in costante situazione di precariato. Infatti, Sea ha assunto per anni centinaia di lavoratori a termine in barba ai limiti di legge; quando poi il gioco è divenuto troppo rischioso (perchè la stessa azienda si è accorta che i lavoratori avrebbero potuto prender coscienza del fatto che avevano diritto di ottenere dal giudice il diritto ad un posto stabile), ha deciso di allontanare questo rischio dirottando sempre gli stessi lavoratori nelle varie agenzie interinali per poi rimetterli a Malpensa sempre nello stesso posto di lavoro.

Anche questo “giochetto”, con cui Sea pensa di aggirare i limiti della legge, prorogando un inaccettabile protrarsi della precarietà del lavoro per centinaia di lavoratori, con tutte le conseguenze che ciò comporta sia sul piano dei “ricatti” per ottenere i rinnovi del contratto, sia sul piano generale relativo alla impossibilità di progettare il proprio futuro, non può esser più tollerato. Per questo A.L. Cobas si impegna a combattere questo modo di concepire i lavoratori come “merce” con le opportune iniziative di lotta sindacale e fornendo agli interessati il supporto della propria struttura legale.

LE ILLEGALITA’ DELLA SEA SARANNO BLOCCATE

La Sea deve sapere che fino a quando ci saranno contratti di lavoro illegali, e trasferimenti ritorsivi continueranno le iniziative di lotta e le cause e che i lavoratori non si lasciano intimidire dalle sue inutili provocazioni visto che sempre più numerosi si rivolgono a noi per ottenere il sostegno della nostra organizzazione sul piano sindacale e legale.

Le agenzie interinali devono sapere che non possono sospendere i lavoratori solo perché indesiderati da Sea e che se non sapranno opporsi ai soprusi di Sea, saranno chiamati a pagare interamente i lavoratori come se lavorassero.

21-4-06

Associazione Lavoratori Cobas
scrivialcobas@fastwebnet.it

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