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(29 Aprile 2010) Enzo Apicella

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(Ora e sempre Resistenza)

Non esistono antifascisti "buoni" e antifascisti "cattivi", ma antifascisti militanti.

Sono i nuovi partigiani, che lottano per la memoria, per la libertà di resistenza, contro le nuove destre, contro ogni adunata fascista! Sempre

(25 Aprile 2006)

L'11 marzo 2006 a Milano, città medaglia d'oro della Resistenza, sotto l'egida ipocrita di una campagna elettorale che ha oscurato ogni voce stonata, sfila, protetta dalla polizia, la fiamma tricolore, alleata alle elezioni della C.d.L. Il corteo nazifascista era stato programmato per il 21 gennaio, in coincidenza della settimana della Memoria della Shoah, ma il questore di Milano ne ordinò il rinvio, su richiesta delle autorità cittadine, per "motivi di sicurezza e di ordine pubblico", meritandosi i ringraziamenti del consigliere diessino e sionista Emanuele Fiano, per "non aver leso nessun diritto", incluso quello dei fascisti di manifestare in un'altra occasione "e per aver salvaguardato la memoria del Paese" per una settimana. Così hanno pensato bene di spostare l'adunata fascista a marzo, in un mese intriso di sangue e ricordi dolorosi per questa città, come l’assassinio di Fausto, Iaio e Dax e i pestaggi polizieschi dei compagni accorsi all’ospedale San Paolo. Il corteo nazifascista, per giornali e TV, si è svolto in maniera "pacifica".

Come se potesse essere considerato "pacifico" e democraticamente lecito lo sfilare al grido di Duce Duce, con celtiche, bandiere e cori razzisti di un partito da sempre funzionale agli interessi del capitale e dell'imperialismo, brodo di coltura di stragisti, sicari e mercenari sguinzagliati contro i movimenti popolari di lotta e le lotte di resistenza dei popoli nel mondo, militanti antirazzisti e immigrati.

L'11 marzo 2006 a Milano, in 300 hanno avuto il coraggio e l'intransigenza di partigiani, che non volevano accettare a nessun costo l'ignobile parata fascista. Sono stati lasciati soli, ma sono scesi in piazza ugualmente, con giustissima rabbia e motivata determinazione.

300 antifascisti - giovani, operai, precari - sono stati accerchiati e massacrati a freddo, esattamente come per il G8 a Genova, in un'assurda caccia all'uomo. Ma anche più che in occasione della battaglia di Genova, ad accanirsi con maggiore livore sui compagni, sono stati gli organi d'informazione, che hanno scatenato una campagna di criminalizzazione orchestrata ad ampio raggio con la classe politica istituzionale sull'onda della campagna elettorale.

Tutti i partiti di destra come di "sinistra" non hanno speso una parola sui neofascisti che hanno marciato a Milano, né hanno fatto nulla per evitarlo, anzi, hanno bollato i compagni come "teppisti" e si sono schierati con gli squadristi in divisa, che li avevano aggrediti e rastrellati per proteggere il corteo neonazista e indiscriminatamente trattenuti in carcere con l'accusa di "concorso in devastazione e saccheggio".

E con questa filosofia dell'ignoriamoli per non dargli importanza li hanno legittimati sulla piazza e in Parlamento.

25 compagne e compagni arrestate/i a Milano sono ancora in carcerenumerosi processi contro altri giovani antifascisti sono ancora in corso mentre teste rasate e squadristi in divisa continuano ad avere mano libera

Finché non li avremo liberati non avremo nulla da festeggiare, tanto meno in questo 25 aprile. La lotta dei Partigiani ,"banditi" e "delinquenti" di allora, è la stessa dei "teppisti" o "terroristi" oggi, e non si ferma.

CONTRO LO STATO DI POLIZIA, LA REPRESSIONE SOCIALE E POLITICA
LA DETENZIONE DI MASSA DEI MILITANTI ANTAGONISTI
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
ANTIFASCISMO MILITANTE!
LIBERE/I TUTTE/I! LIBERE/I SUBITO!


Come scrive in una sua lettera dal carcere una delle arrestate:
"Ognuno di noi deve dare qualcosa per far sì che pochi di noi non siano costretti a dare tutto"

Rete Antifascista Perugina

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