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(29 Aprile 2010) Enzo Apicella

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25 Aprile: non solo una ricorrenza

(20 Aprile 2006)

I partigiani lottarono contro l’oppressione nazi-fascista e da quella storia, pagata con il sangue, il confino e la prigione, maturò la convinzione e la coscienza di uno Stato laico e antifascista. A distanza di 61 anni, una gioventù di precari, operai, studenti, eredi di quella storia ha cercato di impedire l’infame sfilata della Fiamma Tricolore, legittimata dal centro destra. Fascisti, cioè la peggiore espressione dell’autoritarismo di questa società, dell’esaltazione di valori militaristi funzionali alla guerra in atto, di campagne xenofobe contro gli immigrati al fine di innescare senso d’insicurezza e paura, distogliendo così l’attenzione contro il vero nemico che non è l’immigrato che vive le nostre stesse se non peggiori condizioni, ma il capitale che ci sfrutta e rende precaria la nostra esistenza.

Come i partigiani di ieri gli antifascisti e anticapitalisti di oggi non agiscono per “bande” come i media vogliono far credere ma sono presenti in tutte le lotte: contro la precarietà del lavoro, contro le carceri e i CPT per gli immigrati, nelle mobilitazioni contro la guerra e al fianco della resistenza irachena e palestinese, contro la riforma Moratti della scuola, contro gli sgomberi delle case occupate, a fianco delle popolazioni che lottano contro l’alta velocità (No Tav).

L’antifascismo è sempre stato un terreno d’intervento e di crescita di generazioni di militanti che hanno cacciato i fascisti dalle fabbriche, li hanno contrastati nei quartieri, li hanno affrontati in piazza e in strada proprio perché questi sono e saranno gli sgherri peggiori della reazione.

Si guarda il dito e non si vede la luna! Si considera violenza quattro macchine e una sede fascista bruciate e non si inorridisce di fronte alla perdita dei posti di lavoro, agli affitti alle stelle, ai mutui da strozzinaggio e alle bombe sganciate sulle popolazioni inermi per le guerre di rapina in Iraq ed Afghanistan.

Oggi come ieri, per tutte queste ragioni, chi non ha delegato l’antifascismo paga un prezzo altissimo: a tutt’oggi 25 compagne/i sono ancora incarcerate/i rischiando anni di galera. Nonostante la repressione si manifesti con cariche di polizia, denunce ai picchetti operai, minacce di nuovi arresti e continui tentativi di criminalizzazione mediatico-poliziesca, continueremo a esercitare il nostro diritto di essere antifascisti e a pretendere una società diversa.

Solidarietà ai 25 compagni rinchiusi nelle carceri di S.Vittore e Bollate.

L’ANTI FASCISMO NON SI ARRESTA
LIBERTA’ PER I COMPAGNI ARRESTATI
LA SOLIDARIETA’ E’ UN’ARMA


Invitiamo tutti a partecipare alle seguenti iniziative:
Sabato 22 aprile presso la Panetteria Occupata
ore 15:00 incontro sull’attualità della memoria e revisionismo storico: Riflessione su Memoria e Oblio a seguire “Itinerario Resistente” volantinaggio itinerante nel quartiere di Lambrate
Domenica 23 aprile
ore 12:00 in via Espinasse 172: pranzo di solidarietà e benefit per i compagni arrestati l’11 marzo
Martedì 25 aprile
presidio dalle ore 12,00 in Viale Padova angolo Via Cavezzali per raggiungere la manifestazione cittadina ed arrivare al carcere di San Vittore per far sentire la nostra solidarietà a tutte/i i detenuti

Panetteria Occupata,
via Conte Rosso 20 Milano

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