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Ancora bloccato il rinnovo del contratto Enti Locali

(25 Aprile 2006)

La Corte dei Conti ha di nuovo bloccato il rinnovo del Contratto delle Autonomie locali.

Cgil-Cisl-Uil e Ugl hanno chiesto all’Aran (al Governo) di sottoscrivere ugualmente la intesa.

Da quasi due anni e mezzo i dipendenti degli Enti locali attendono gli arretrati di un contratto scaduto nel dicembre 2003.

L’ipotesi di accordo del l’8/2/06 (biennio economico 2004\5) ha accordato ben pochi soldi a lavoratori e lavoratrici che sono i meno pagati di tutta la Pubblica Amministrazione e con forti disuguaglianze salariali tra i livelli.

Gli aumenti decisi porteranno una cifra lorda di 90 euro ”a regime” sul trattamento economico della categoria C1. Una cifra che al netto è assai più contenuta e soprattutto è assai inferiore a quella che sarebbe necessaria solo per recuperare il potere di acquisto perduto negli ultimi anni.

Se pensiamo all’aumento vertiginoso dei prezzi e di tutte le tariffe, i soldi promessi non compenseranno minimamente la perdita del potere di acquisto dei salari.

Ma quello che preoccupa è la bocciatura della Corte dei Conti per la quale anche aumenti di gran lunga inferiori al potere di acquisto risultano insostenibili per le finanze statali e soprattutto gettano una ipoteca negativa sul futuro.
E’ evidente che nei prossimi anni i contratti potrebbero subire ulteriori strettoie, con aumenti insufficienti a fronteggiare il caro vita.

Le decisioni della Corte dei Conti rispondono sempre agli interessi dei poteri economici forti (attraverso le scelte dei “patti di stabilità”, di riduzione del debito pubblico tagliando i servizi sociali, ecc.)
Se pensiamo che un uomo di fiducia della Banca Europea ed espressione dei poteri finanziari forti come Padoa Schioppa sta per essere scelto come ministro dell’Economia nel governo di centro sinistra, aumentano i motivi di preoccupazione per i lavoratori e le lavoratrici.

Chiedere al Governo, come fanno Cgil-Cisl-Uil , di sottoscrivere l’accordo saltando la Corte dei Conti, fa salvare la faccia ai sindacati confederali ma lascia ben intendere quali saranno i possibili scenari futuri.

Occorre mettere in campo un movimento di lavoratori che contrasti e batta le politiche suicide attuate in questi anni dai sindacati concertativi.
RESPINGIAMO AL MITTENTE UNA NUOVA STAGIONE DI SACRIFICI !

Organizzati con i COBAS!

COBAS Pubblico Impiego
aderente alla Confederazione COBAS

Commenti (4)

salario

Sono un'infermiera professionale..il lavoro che faccio è molto delicato e comporta molti sacrifici anche a livello personale e coinvolge tutta la mia famiglia. Credo che una rivalutazione salariale, in particolare per la mia categoria è d'obbligo. Ringrazio per l'attenzione.

(26 Aprile 2006)

cristina gaudenzi

gaudenzicristina@virgilio.it

interessi generali

Il congelamento degli aumenti salariali porterà inevitabilmente un rallentamento dello sviluppo a catena che coinvolgerà tutte le classi sociali partendo naturalmente da quelle più deboli. Ma, SIGNORI MIEI, che ve ne state tranquilli ben presto vi accorgerete che se l'operaio non ha soldi non compra più il caffè al bar ed il barista vendendo meno caffè non andrà in vacanza, e l'albergatore non cambierà la macchina ecc...tutto questo si propagherà come una macchia d'olio e colpirà prima o tardi anche VOI e i vostri interessi . Pensateci e aumentate gli stipendi se volete aiutare la nostra economia!

(27 Aprile 2006)

nicoletta micheli

superbirba@virgilio.it

i brutti anatroccoli

Mi chiedo perchè non si riesca a raggiungere un accordo per erogare la 14 a mensilità anche ai dipendenti degli enti locali..? Ma siamo proprio così brutti e cattivi noi?

(27 Aprile 2006)

ambra da Trieste

mikiamy@virgilio.it

"Consegnare le schede elettorali"

Ho appreso con sgomento e rabbia che la Corte dei Conti ha bocciato il rinnovo del C.C.N.L. enti locali ed i relativi rimborsi. La rabbia è tanta se penso che la stessa corte dei conti avalla spese ( cerimonie, viaggi, consulenze e rinnovi contrattuali dei dirigenti ) che veramente danneggiano le casse economiche degli enti locali e dello Stato intero. La cosa che mi fa ancor di più "incazzare" è che le forze politiche atte a litigare per andare a governare, che parlano tanto di dare sostegno alle famiglie sempre più in crisi, in realtà andrebbero a spendere milioni di euro per rifare le schede di votazioni nuove. Questa è una cosa che veramente fa rivoltare lo stomaco di tutti gli italiani che vivono di stipendio o di sussidio.
Per tale motivo, io inviterei a riflettere e anziche andare a votare, tramite l'interesse vero di tutte le OO.SS di cui sono un R.S.U., organizzare dei pullman per andare a Roma a protestare ed a consegnare ste maledette schede elettorali, al fine di buttare un pò di vergogna su chi pensa di gestire in malo modo tutte le famiglie italiane.
Chiedo che questo messaggio venga divulgato nei vari siti e che almeno una volta il lavoratore italiano esca i propri attributi al fine di vedere accettato ogni sacrosanto diritto.

(8 Aprile 2008)

Iemmola Leonardo

leoiemmola@libero.it

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