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I documenti presentati da Progetto Comunista al Comitato Politico Nazionale del Prc

(27 Aprile 2006)

Cari compagni e compagne, qui di seguito i documenti da noi presentati all'ultimo Cpn del Prc.

Vi invitiamo a considerare con particolare attenzione il testo della dichiarazione dei nostri sette compagni (ovviamente solo letta e non posta ai voti). La dichiarazione al Cpn nella sua parte finale indica con chiarezza il passaggio politico in cui ci troviamo. Alcuni giornali, in particolare Il Manifesto ed il Corriere della Sera, estremizzando il contenuto di alcune dichiarazioni di Marco Ferrando, interpretavano come già avvenuta la sua e nostra uscita dal Prc. Non è così. Non abbiamo dichiarato l'abbandono del Prc, ma esattamente di: "(…) promuovere una vasta consultazione tra tutti i militanti critici del partito…e nelle sue strutture per discutere…una nuova prospettiva dei comunisti".

In altre parole si tratta di discutere con chiarezza, ma senza ultimatismi, ad ogni livello politico possibile la prospettiva del processo costitutivo di un nuovo movimento politico, utilizzando a tale scopo i documenti presentati al Cpn del Prc, in primo luogo la mozione finale.

Di seguito trovate la dichiarazione e l’ordine del giorno presentato dai compagni di Progetto Comunista – sinistra del Prc e il testo della mozione finale.

Buona lettura


Associazione marxista rivoluzionaria
PROGETTO COMUNISTA
sinistra del PRC


Dichiarazione al CPN 22-23/4/06

Il rifiuto di una verifica democratica presso il corpo del partito sul programma dell’Unione e sul rapporto con il futuro governo, rappresenta un fatto di enorme gravità, tanto più in presenza di una scelta di ingresso organico nel costituendo governo Prodi che sancirebbe una svolta storica per il PRC e lo scioglimento di fatto di una opposizione di sinistra in Italia. E’ incredibile che scelte di questa portata riguardanti il nostro rapporto con i lavoratori e i movimenti siano sottratte ad una verifica decisionale dei militanti e degli iscritti attraverso una conferenza democratica per delegati. Così come per la scelta di anticipare a giugno la cosiddetta Costituente della Sezione Italiana della Sinistra Europea; che avvierebbe la dissoluzione dell’autonomia formale dei comunisti entro un soggetto politico nuovo di tipo socialdemocratico.

Noi non subiremo passivamente queste scelte, proprio per il rispetto profondo che portiamo verso quel patrimonio di speranze, energie, generosità che il PRC come forza di opposizione ha raccolto attorno a sé in tanti anni. Non accetteremo che questo patrimonio venga liquidato di fatto nell’abbraccio di governo con gli avversari dei lavoratori, dei movimenti e delle loro lotte, senza neppure consentire ai militanti e agli iscritti potere decisionale sul proprio futuro.

Nessun congresso si è mai pronunciato su questo programma dell’Unione, sull ’ “alleanza leale con gli Stati Uniti”, sulla non abrogazione della legge 30, sul “presidio dell’alternanza” come base di una futura vaga e improbabile “alternativa”. La scelta di entrare nel governo Prodi sulla base di questo programma e di blindare la presenza di governo con la Presidenza della Camera, è ad un tempo un fatto gravissimo e privo di legittimazione politica. Non lo accetteremo.

Ma soprattutto non vogliamo avallare una scelta nefasta per le ragioni dei lavoratori e dei movimenti. Non possiamo avallare la scomparsa di una opposizione politica di sinistra ad un governo dominato dagli interessi della grande industria e delle banche. Non possiamo contribuire a privare movimenti e reazioni di lotta di un punto un di riferimento politico indipendente. Non possiamo contribuire a lasciare a Berlusconi e alle peggiori destre il monopolio dell’opposizione , con effetti potenzialmente devastanti. Più in generale non possiamo accettare che un partito nato come cuore dell’opposizione e nel nome della Rifondazione Comunista finisca quindici anni dopo in un governo della Confindustria e in nuovo soggetto politico non comunista.

Per tutte queste ragioni promuoveremo nelle prossime settimane una vasta consultazione tra tutti i militanti critici del partito ( a partire dal 41 per cento di voti critici o di opposizione del VI congresso) e nelle sue strutture per discutere sulla base più larga una nuova prospettiva politica dei comunisti in Italia. con il varo, in connessione con l’effettiva costituzione del nuovo governo, di un percorso costitutivo di un nuovo movimento politico comunista e rivoluzionario. E’ una discussione che vogliamo aperta, al di là di ogni vecchio steccato di componente e mozione a tutti coloro che vogliono difendere e rilanciare l’opposizione di classe e una prospettiva anticapitalista..

Sulla base di tale discussione determineremo ovviamente anche il nostro rapporto con il PRC.

Ivana Aglietti, Tiziano Bagarolo, Vito Risceglie, Marco Ferrando, Franco Grisolia, Letizia Mancasi, Michele Terra

Ordine del giorno presentato al Cpn del 22-23/4/06

Il Comitato Politico Nazionale del PRC ritiene necessario che la decisione di sottoscrivere il programma dell’Unione e di entrare nel suo prossimo governo debba essere sottoposta ad una verifica democratica dell’insieme degli/lle iscritti/e.

Lo scorso congresso del partito ha ratificato con una maggioranza inferiore al 60% la prospettiva dell’alleanza con l’Ulivo nell’Unione.

Tuttavia non si erano determinati gli assi di natura politica per la realizzazione di tale alleanza, rimandando il tutto ad un periodo successivo e anche ad una verifica di massa di posizioni differenti (“primarie di programma”), che non si è realizzato.

Questo conforta la necessità della verifica democratica suindicata.

Pertanto il CPN decide di realizzare nel corso delle prossime settimane una conferenza nazionale per delegati, a norma dello statuto del partito, avente potere deliberante , sul rapporto tra il nostro partito e l’Unione, il suo programma e il suo governo.

Marco Ferrando
Franco Grisolia

Fonte

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