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Bus, grande adesione allo sciopero nazionale

Tutte tra l’80 e il 100% le percentuali. I sindacati chiedono un aumento del 6%. Gli imprenditori: intervenga il governo

(29 Aprile 2006)

Adesioni altissime con punte del 100%. Lo sciopero nazionale di 8 ore di tutti i dipendenti delle aziende di trasporto pubblico locale (autobus, tram e metropolitane) è riuscito in pieno. La protesta è stata proclamata dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a sostegno della vertenza per il rinnovo del biennio economico del contratto collettivo nazionale di lavoro (2006 - 2007).

Le organizzazioni sindacali, considerato l’andamento dell’inflazione e la necessità di tutelare il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori della categoria, chiedono una rivalutazione del 6% delle retribuzioni, pari ad un valore, a parametro medio, di 111,00 euro mensili lordi. L’agenda del governo - interviene il segretario generale della Fit Cisl Claudio Claudiani - deve contenere tra le priorità il rilancio complessivo del trasporto pubblico locale quale fattore propulsivo di sviluppo e riordino dell’intero sistema della mobilità». La replica delle associazioni datoriali non si è fatta attendere: «La protesta odierna andava evitata per dare spazio alla concertazione tra le parti sociali», commenta l’Asstra, l’associazione delle aziende del trasporto pubblico locale. «Prendiamo atto dei dati dell’adesione allo sciopero - afferma Marcello Panettoni, presidente dell’Astra - ma al sindacato ribadiamo l’invito ad accettare il confronto secondo le regole che ancora governano le relazioni industriali, quelle del protocollo del 1993, in base a cui l’aumento relativo al biennio economico 2006-2007 per gli autoferrotranvieri non supera i 60 euro». Al parlamento che oggi si insedia, continua Panettoni, «chiediamo di mettere il settore dei trasporti tra le questioni urgenti dell'agenda politica». «Le istituzioni e il prossimo governo - conclude - si impegnino da subito a mettere mano alla situazione della mobilità dei cittadini, sciogliendo i nodi strutturali che fanno da sfondo alla vertenza contrattuale e che stanno affondando i trasporti pubblici locali». A Roma, il Comune ha lasciato ha lasciato libero l’accesso, aprendo i varchi. A Milano tutte e tre le linee della metropolitana si sono bloccate. Ad astenersi dal lavoro anche i macchinisti aderenti all’Orsa. Secondo i sindacati, anche a a Torino si è registrata una adesione alta del 90%. Il dato si riferisce sia agli autobus e ai tram sia alla metropolitana, interessata dal primo sciopero dopo due mesi di attività (è stata inaugurata il 4 febbraio). A Genova, infine, l’adesione dei dipendenti di trasporto ha sfiorato il 100%.

Sempre nel settore dei trasporti, la prossima settimana si prevedono altre agitazioni. Si comincia venerdì 5 maggio con lo sciopero del personale delle Ferrovie. Si prosegue, poi, il 12 maggio con l’astensione degli uomini-radar: la protesta, a livello nazionale, sarà di quattro ore, dalle 12 alle 16, mentre per il personale del centro di controllo d’area di Roma la protesta salirà ad otto ore. Il 23 maggio, poi, stop dei piloti del gruppo Alitalia.

Fabio Sebastiani(Liberazione 29 Aprile 2006)

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