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Lunedì bucato

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(4 Dicembre 2011) Enzo Apicella
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1° Maggio 2006: contro il nuovo governo dei padroni, dei banchieri, e del capitale europeo e americano

(30 Aprile 2006)

In Italia si sono appena tenute le elezioni. Al governo antioperaio e antipopolare del centro-destra si sta sostituendo il governo Prodi.

Molti lavoratori, molti giovani e donne hanno votato per il centro-sinistra aspettandosi un cambiamento radicale della situazione.

In realtà Prodi va al governo con il sostegno della finanza e della grande industria e di settori influenti dello stesso capitale internazionale, in particolare di quello Europeo.

Il programma del governo Prodi in parte è stato esplicitato nel programma pre-elezioni dell’Unione, ed in parte è inscritto nella linea delle forze politiche che compongono il centro-sinistra.

Il partito di Bertinotti che si presenta subito con un ruolo di primo piano nella formazione del nuovo governo si guarderà bene dal prendere qualsiasi posizione radicale suscettibile di mettere in crisi il governo.

Ancora una volta il pericolo della destra al potere verrà sbandierato per affermare e giustificare leggi e decisioni che nella pratica sanciranno accordi di fondo tra le varie frazioni della borghesia.

Da alcuni decenni a questa parte la politica dei governi del centro-sinistra è stata di fatto in linea con quelli di centro-destra, aprendo la strada ai governi di Berlusconi ed iniziando le cosiddette ‘riforme’ successivamente portate avanti dalla triade Berlusconi-Bossi-Fini.

Il primo maggio è la festa dei lavoratori di tutto il mondo, da noi i lavoratori hanno solo una cosa da festeggiare, l’orizzonte di una società senza sfruttatori, senza banchieri e industriali, senza apparati statali parassitari, senza governi al servizio dei padroni.

Questa prospettiva richiede oggi la costruzione di un’organizzazione sindacale realmente di classe e richiede un vero partito dei lavoratori, un partito comunista rivoluzionario che non si inchini davanti ad un governo come quello di Prodi, che abbia il coraggio di lottare contro uno Stato corrotto e reazionario, che sappia mostrare, con saldezza strategica e flessibilità tattica, una via d’uscita da una situazione che, per milioni di lavoratori, di giovani e di donne è sempre più intollerabile.

Una situazione fatta di precarizzazione, di delocalizzazioni all’estero, di sfascio dell’industria nazionale, di disoccupazione, di distruzione delle pensioni, della scuola e della sanità, di limitazione dei diritti e delle libertà, di criminale politica guerrafondaia, di asservimento all’Europa ed all’America di Bush, di devastazione dell’ambiente, di esclusione della maggioranza della popolazione dalle decisioni fondamentali della vita politica del paese.

Tutto questo pesa oggi e peserà sempre di più sulle spalle degli operai, dei proletari, dei giovani. Tutto questo pesa e peserà sui piccoli paesi del cosiddetto terzo mondo. Paesi che l’imperialismo italiano occupa militarmente, depreda e sfrutta insieme alle altre potenze imperialiste con la relativa distruzione dell’economia e della vita politica e sociale. Migliaia di proletari dei paesi del terzo mondo si mettono in movimento cercando anche in Italia uno sbocco individuale. Incontrano la morte in mare, approdano a situazioni di schiavitù semilegalizzate, devono fare i conti con il razzismo, il disprezzo e la grande criminalità intrecciata con il capitale finanziario.

Tutto questo, sia sul fronte interno delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori italiani, sia sul fronte esterno della guerra militare ed economica contro i popoli del terzo mondo, si è accentuato in questi ultimi anni e si aggraverà ulteriormente sotto il governo Prodi.

Tutto questo rende sempre più necessaria una via d’uscita che non può essere rappresentata né da un centro-destra sempre più arrogante e sfacciatamente fascista, né da un centro sinistra che dietro la facciata ‘liberale’, ‘sociale’ ‘civile’ nasconde l’insaziabile volontà di profitto e di sopraffazione dei padroni e dei banchieri ‘italiani’, dell’Europa imperialista e dell’America di Bush.

L’unica via d’uscita è delegittimare i sindacati confederali che lavorano a fianco dei padroni contro gli interessi dei lavoratori e costruire un vero sindacato, determinato e combattivo.

L’unica via d’uscita è delegittimare Prodi, i DS, Bertinotti e costruire un vero partito comunista proletario e rivoluzionario.

L’unica via d’uscita è lavorare per preparare la lotta rivoluzionaria per il potere. Quella lotta che la borghesia ad un certo punto imporrà con la repressione aperta, con il terrorismo, con il fascismo moderno. In forme diverse, ma con la stessa sostanza ferocemente antioperaia, antipopolare ed antidemocratica, delle scelte fatte nel nostro paese negli anni venti e trenta.

Ieri contro il governo Berlusconi-Bossi-Fini, oggi contro il governo Prodi-D’Alema-Berttinotti.

Costruiamo il sindacato dei lavoratori e costruiamo il partito comunista per l’inizio della lotta per il potere.

Contro lo sfruttamento capitalistico, contro il fascismo, contro la guerra imperialista

Solidarietà con la lotta del popolo iracheno e palestinese
Sosteniamo la rivoluzione in Nepal e le guerre popolari dirette dai partiti marxisti-leninisti-maoisti

Via dall’Europa - No Tav

Comitati Comunisti PuntoACapo

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