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Pro mutuo mori

Pro mutuo mori

(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
In un attentato a Kabul, sono colpiti due blindati italiani, uccidendo 6 parà della Folgore

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Non un uomo, non una donna, non un euro per le guerre

(1 Maggio 2006)

Ancora morte che si aggiunge a morte.
I morti irakeni, migliaia, civili e militari, i morti americani e ancora i morti italiani.
Morte annunciata, morte prevedibile.
Ancora orfani, ancora vedove, ancora genitori che piangono i figli.
Tutti sembrano capaci di capire, di dare un senso a queste morti.

Per noi, che pensiamo che l’uso della forza e della violenza e la cultura delle armi siano le più assurde, le più stupide, le più crudeli attività che l’uomo abbia messo in campo nel corso della storia, questi morti (vicini, con storie così simili alla nostra) assieme agli altri morti, lontani e sconosciuti, sono solo dolore.
Per salvare bambini e diritti umani non si fanno guerre. Per costruire un mondo possibile non servono altri soldati e altre armi, occorre la corresponsabilita’ internazionale, la solidarietà civile, fuori da ogni logica militare e di potere.

Chiediamo il ritiro delle truppe di occupazione da tutti i territori di conflitto armato.
Chiediamo che il parlamento italiano ritiri i contingenti militari e che i soldi stanziati per il mantenimento delle truppe vengano usati per interventi umanitari direttamente rivolti alla popolazione.

Non vogliamo un governo che investe sulla guerra invece che su scuole, ospedali, servizi.
Vogliamo vivere in un paese, in un mondo solidale, accogliente, nonviolento, che rifiuta il razzismo e le discriminazioni, che riconosce e rispetta i diritti dei migranti e il diritto d'asilo ai profughi e ai rifugiati in fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla fame. Abbiamo bisogno di costruire insieme un ordine mondiale pacifico e democratico, basato sul rispetto dei diritti umani, che contrasti ogni piano di guerra infinita.

29 aprile 2006

Donne in Nero di Padova

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