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Getronics: i lavoratori Alchera promuovono azioni legali

I lavoratori e le lavoratrici Alchera contro il piano industriale Getronics e contro le procedure per la "mobilità"

(7 Maggio 2006)

La Getronics con il sostegno di alcuni sindacati vuole imporre ai lavoratori Alchera transazioni economiche ed inserimento nelle liste di mobilità.

“Ci hanno inserito nei libri matricola e su centri di costo di aziende fantasma. Siamo stati coinvolti in cessioni di rami d’azienda che si sono rivelate operazioni fraudolente. Adesso hanno paura delle conseguenze penali.
Vogliono terrorizzarci per farci ingoiare accordi-bidone, transazioni economiche, inserimento nelle procedure della mobilità con l’impegno vago di riassunzioni future.
La verità è un’altra. Hanno paura delle nostre azioni legali.
Sono preoccupati di eventuali ricorsi o esposti che potremo presentare alla magistratura del lavoro e alle Procure della Repubblica”.
I lavoratori e le lavoratrici dipendenti Alchera sono decisi. Alcuni di loro hanno deciso di revocare il mandato conferito agli avvocati delle organizzazioni sindacali. Si faranno assistere da avvocati indipendenti.
I vertici della Getronics con il sostegno di alcuni sindacati nazionali stanno utilizzando lo “spettro di centinaia di licenziamenti” per costringerli ad accettare le procedure di mobilità, transazioni economiche e collocazioni per il tramite agenzie interinali in modo da non coinvolgere la magistratura.
Potrebbero emergere tanti “scheletri dall’armadio”:la vicenda delle aziende fantasma di Soneria Mannelli, Innotech, le cessioni e le vendite di rami aziendali “fraudolenti”, l’utilizzo improprio dei fondi previsti dalla legge 488 e della Comunità Economica Europea.
I lavoratori e le lavoratrici Alchera hanno già contattato alcuni autorevoli avvocati giuslavoristi e penalisti. Sono decisi ad attivare le “procedure d’urgenza” previsti dall’articolo 700 del codice di procedura civile.
“Al Ministero delle Attività Produttive si è consumato un’altra commedia – dicono i lavoratori e le lavoratrici Alchera – Hanno redatto un piano industriale condiviso con Cisl e Uil.
Ed il budget aziendale perché non è stato approntato? L’ostacolo siamo noi.
Infatti stanno alimentando volutamente una vera e propria guerra dei poveri.
Utilizzano la “clava” delle centinaia di licenziamenti per indurci ad accettare transazioni e mobilità ed evitare le nostre denunce.
Non siamo pivelli. Non cascheremo nella trappola”.

Nino Stella

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