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Sulla collocazione del PRC nei confronti della giunta regionale dell'Emilia Romagna

Dichiarazione di Michele Terra (CPN PRC)

(13 Settembre 2002)

Tra poche settimane si terrà il congresso regionale del PRC ove si confronteranno diverse linee politiche, ma l’alternativa è non tra "bertinottiani" e "maselliani", bensì tra tutte le componenti della maggioranza e l’area di minoranza "Progetto Comunista".

Noi di Progetto Comunista siamo, da sempre, stati gli unici veri oppositori agli accordi "a perdere" con il centrosinistra. Fummo i soli due anni fa ad opporci all’alleanza in Regione e, in tempi più recenti, siamo stati la sola area del partito a votare contro la legge Rivola che ha avuto come unico effetto quello di scipparci il Referendum sul finanziamento alle scuole private.

L’unico scontro reale tra le aree delle maggioranza del partito e quello per il controllo del PRC, poiché entrambe convergono nei fatti su una linea governista e di alleanza con il centrosinistra: a Piacenza e a Ravenna sono i "bertinottiani" ad essere in giunta con il centrosinistra, a Ferrara e a Rimini sono i "maselliani", nella Giunta regionale c’è il "bertinottiano" Pasi mentre capogruppo è lo stesso Masella.

I vari dirigenti della maggioranza del PRC, più che infiammarsi per la scelta del futuro segretario regionale, che comunque non avrà il nostro consenso, dovrebbero riflettere sull’esperienze governative fatte in precedenza che solo disastri hanno portato. Basti pensare ai giustamente contestati centri di detenzione per immigrati che furono istituiti grazie ad una legge del governo Prodi (la Turco-Napolitano) approvata con il voto favorevole anche di Bertinotti e Boghetta.

La maggioranza del PRC che non pensa e non agisce più in termini rivoluzionari è destinata solo a gestire l’esistente e non a cambiarlo.

Quindi, per quanto di minoranza, ripresenteremo al congresso regionale una proposta di rottura immediata con le giunte di centrosinistra per una reale svolta del partito verso la costruzione di una nuova sinistra rivoluzionaria.

Bologna, 2 settembre 2002

Michele Terra

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