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(11 Maggio 2006)
Caro Direttore,
Mi riferisco alla Sua risposta a Vincenzo Zamboni di Verona (Liberazione del 4 Maggio) sul giudizio da dare sulla Resistenza Irachena che Lei accusa di "seminare morte in Iraq anche tra i civili".
Poichè, date le Sue posizioni politiche, non voglio mettere in dubbio la Sua buona fede, posso solo imputare una simile risposta ad una assoluta mancanza di fonti di informazioni veritiere.
Mi permetto di ricordarLe che persino l'attuale presidente del Governo fantoccio iracheno ha dichiarato che il duplice recente attentato al santuario scita e, subito dopo, ad una moschea sunnita, è da addebitarsi alle Forze Speciali poste sotto il comando delle potenze alleate.
Chi avrebbe altrimenti interesse a seminare la discordia fra gli iracheni in modo da imporre il piano di spartizione dell'Iraq in tre zone politicamente autonome ?
Perchè non trova il Suo giornale finalmente il coraggio di dire pane al pane e vino al vino ?
Abbiamo forse dimenticato l'operazione Phenix in Vietnam, quando mercenari USA travestiti da Vietcong seminavano indiscriminatamente morte e distruzione nei villaggi vietnamiti ?
Credo che un giornale che si definisce "comunista" non possa fare questo genere di affermazioni, dove si mettono sullo stesso piano gli aggressori americani e le forze irachene che si battono per la liberazione del loro paese !
Sono profondamente convinto che la Resistenza irachena meriti tutto il rispetto e l'appoggio da parte di tutti coloro che rifiutano la logica guerrafondaia e terroristica degli USA e dei loro alleati !
Gian Luigi Nespoli, San Remo (Im)
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