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San Donà: variante alla strada statale 14 e nuovo ponte “sospeso”...

(13 Maggio 2006)

A tre anni dall’“abbandono del cantiere” da parte di una delle imprese più “solide” del settore, Responsabili, Tecnici ANAS e progettista relazionano in Consiglio Comunale a San Donà di Piave sullo stato di quella che potremmo definire “una grande opera” se non altro per i tempi di progettazione e per i costi che lievitano in rapporto ai tempi di realizzo.

Premettiamo che siamo una voce fuori dal coro e non da ora, nel ritenere che la Variante alla S.S. 14, di cui il famoso ponte è solo una componente, non riuscirà a portare fuori dai centri abitati il TRAFFICO che sta affliggendo ed avvelenando la vita dei sandonatesi e non solo. Abbiamo sempre pensato che per ridurre il traffico pesante sarebbe stata utile la liberalizzazione del tratto autostradale ed il suo eventuale potenziamento; che sarebbe bastato lavorare sull’assetto stradale esistente, favorendo uno spostamento del traffico merci su rotaia. Al di là di ciò che noi pensiamo, ora siamo comunque di fronte ad un’opera avviata, con un ponte “sospeso” che, una volta completato, continuerà nel tratto previsto dal III lotto, con una sopraelevata su Via Armellina, attraversando la frazione di Chiesanuova, località dal paesaggio e dall’ambiente tra i più notevoli a ridosso della laguna veneziana.

Oltre ai nostri già consolidati dubbi su quest’opera, uno in particolare ci tormenta: il cambiamento in corso d’opera del progetto iniziale, giustificato dal mancato rispetto di norme antisismiche; se tale cambiamento non fosse avvenuto, e citiamo le testuali parole del tecnico intervenuto, “il ponte sarebbe sicuramente crollato”. Disarmante ci è parsa l’assenza di replica a questa affermazione preoccupante da parte del Progettista, considerato un luminare del settore, che ha evidentemente “accettato” di modificare il progetto originario; in molti ci siamo chiesti: e se l’impresa non avesse abbandonato il cantiere e i lavori fossero continuati come da capitolato, ci saremmo trovati con un ponte “esteticamente splendido” ma a rischio di crollo?

Sempre parlando di Variante alla S.S. 14 si viene a sapere che lo scavalcamento della stessa, in località Calvecchia, altra frazione spezzata dalla Bretella, ha raddoppiato il costo, pur in fase di progetto. Viene dunque spontaneo chiedersi: come può essere che tra il pensare un' opera e la sua realizzazione i costi aumentino in modo esponenziale? Come può essere che i tempi lunghi consentano un rimaneggiamento di progetti tale da dare l’impressione di non proprio spiccate capacità professionali e perfino di lacune pericolose? Dove finiscono le plusvalenze, frutto della lievitazione dei costi?

Lasciamo a chi ci legge le risposte a queste domande contando sul fatto che i cittadini smettano di lasciare le decisioni nelle mani dei soli “addetti ai lavori” e riflettano seriamente sulle dinamiche distorte di sperpero del denaro pubblico.

Marina Alfier
Gruppo Consiliare ‘Prospettiva Comunista San Donà’

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