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Contratto nazionale Chimici

presa di posizione della Camera del Lavoro di Brescia

(4 Maggio 2006)

Con la convinzione comune a tutta la Cgil sul ruolo del Contratto Nazionale quale strumento insostituibile per garantire ai lavoratori pari diritti su tutto il territorio nazionale e in considerazione del delicato e complicato confronto da tempo in atto con Cisl e Uil sulla revisione del modello contrattuale, vogliamo manifestarvi alcune nostre preoccupazioni relative al punto n. 7 del documento di mandato delle segreterie nazionali Filcem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil per concludere il negoziato del Contratto Nazionale del settore chimico.

Non è nostra intenzione mettere in discussione l'autonoma titolarità contrattuale del sindacato di categoria che, come sempre di fronte alla prospettiva di una possibile conclusione contrattuale, avrà valutato i risultati su ogni tema rivendicato in rapporto alla consistenza e qualità complessiva della piattaforma presentata.

Non possiamo sottacere però che la previsione di accordi aziendali temporanei in deroga alla normativa contrattuale nazionale rappresenterebbe un precedente pericoloso anche per altre categorie di lavoratori, oltre che per la politica contrattuale confederale.

Il parere di conformità – sia pure con il vincolo dell'unanimità - da parte di una “istituenda Commissione Nazionale Contrattazione” per rendere operativi eventuali accordi derogativi, compromette il principio per noi irrinunciabile della universalità e della irrevocabilità della norma contrattuale e sancisce la praticabilità di una prassi negoziale “in pejus”. Entrambi i livelli di contrattazione – il nazionale e il decentrato – verrebbero ad essere colpiti.

Non è difficile vedere infatti come una tale apertura creerebbe un varco nel quale finirebbero per insinuarsi ricatti aziendali di ogni genere, tendenti a contrapporre il mantenimento dell'occupazione alla salvaguardia dei diritti acquisiti. L'istituzione di un livello di giudizio superiore di ultima istanza sta a significare che ciò che sino ad ora abbiamo ritenuto irricevibile può – in alcune circostanze e a determinate condizioni – essere accettato, sia pure temporaneamente. Insieme ad un condizionamento negativo del ruolo negoziale delle Rsu, si aprirebbe un “vulnus” nel Contratto nazionale, foriero di evidenti, negative conseguenze, che costituirebbe un'oggettiva ipoteca sulla ridefinizione del modello contrattuale.

Brescia, 02/05/06

p. la segreteria della Camera del Lavoro di Brescia
Dino Greco

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