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(20 Aprile 2013) Enzo Apicella

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Blindato il governo: meglio di così non si poteva fare!

Operazione di altissima chirurgia politica della premiata ditta Prodi-Fassino consente al Governo di fabbricare la serenità.

(18 Maggio 2006)

Assolutamente geniale, se ho capito bene.
Il risultato dell'Udeur alle politiche di Aprile è stato: 1,4% alla Camera e al Senato (rispettivamente 534 mila e 477 mila voti), confermandosi come un partito poco più che regionalista, visto che riesce a superare l'1% solo dal Lazio in giù. Non supera, pertanto, lo sbarramento nazionale del 2% previsto alla Camera, ma partecipa comunque alla ripartizione dei seggi in qualità di "miglior perdente" (lista che ha raccolto il maggiore risultato al di sotto dello sbarramento), secondo la norma prevista dalla legge elettorale appena entrata in vigore. Elegge così 10 deputati.

Dato da rilevare: o Mastella è un genio (essendo riuscito a farsi assegnare il Ministero di Grazia e Giustizia) o a Benevento succedono cose strane.

Il risultato di Rifondazione è stato: 5.81% alla Camera dei Deputati e 7.37% al Senato.
Dato da rilevare: un solo ministro, Paolo Ferrero, per gentile concessione di Prodi che gli ha trovato un cantuccio alle politiche sociali, scorporando il Ministero del Welfare in due.

Prima osservazione: il capolavoro di Prodi e Fassino parte dalla constatazione dei problemi che la Casa delle Libertà ha dovuto affrontare nella passata legislatura e dall’analisi del metodo da essa adottato per superarli.

Da qui la decisione di schierare da subito, con l’evidente esclusione di Fassino cui va riconosciuto il merito di non aver sbagliato un’elezione da quando è segretario DS, le primedonne dell’Unione.
Il motto sembra essere allora: “governiamo o cadiamo, ma insieme!”.

E’ stata dunque una partita perfetta quella giocata dai capi della fabbrica della serenità.
Rabbonito Bertinotti spedendolo direttamente alla Presidenza della Camera, bilanciati DS e Margherita attraverso l’assegnazione di due vicepremierati, sfamato Mastella con un Ministero di peso, dato a Pecoraro la collocazione che merita, la visibilità di Rifondazione non poteva certo più essere quella di un Ministero del Welfare tout-court.

Del resto mai e poi mai i Ds, dopo tutto questo popò di Risiko con se stessi, avrebbero lasciato scoperto un nervo vitale come il Lavoro nelle mani di Rifondazione, di cui evidentemente non si sono mai fidati e continuano (ingiustamente!) a non fidarsi.

S’è trovato un compromesso nello scorporo, di modo che ai DS-Cgil rimanga, per il tramite di Damiano-Ichino-Boeri (supervisionati da Padoa-Schioppa) il controllo della rete di scambio politico-finanziario con il mondo dell’alta finanza e sulla flessibilità che si avvia a diventare “buona”, e a Rifondazione venga assegnata la delega ad ammortizzare il precario.

Intelligentemente s’è colta anche la possibilità di concedere una piccolissima valvola di sfogo all’elettorato deluso della Sinistra Europea, il quale vedrà in Damiano il Diavolo che ci toglie il lavoro e in Ferrero l’uomo della provvidenza paolina che ci dà il tozzo di pane.

Io non so se questo governo durerà molto: ma siamo di fronte a delle aquile di opportunismo.
Per cui: “chapeau!”

www.mercantedivenezia.org

francesco fumarola

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