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Fiat voluntas Pomigliani

Fiat voluntas Pomigliani

(19 Giugno 2010) Enzo Apicella
A Pomigliano ci si prepara al referendum truffa che dovrebbe sancire il ricatto padronale

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Le incertezze per Pomigliano

(25 Maggio 2006)

Lavoratori, nelle ultime settimane abbiamo denunciato, l’inefficienza della dirigenza aziendale, è l’enorme scarto di vetture che continua ad accumularsi, che ad oggi supera le 2000 vetture.

I motivi di tali risultati ci portano a due considerazioni:
- la totale incapacità di chi dirige la produzione, e di chi dovrebbe controllare gli interessi dei lavoratori, quindi il sindacato, nel gestire tali processi.
- La volontà di dimostrare la scarsa professionalità dei lavoratori di Pomigliano, per giustificare eventuali scelte di spostamenti di produzioni verso altri stabilimenti, (nuova 147), come fa sospettare il volantino affisso dalla Fim dove elogia la sempre più convinta politica partecipativa del sindacato.

Considerato l’ingresso dei giovani negli ultimi anni è indispensabile fare chiarezza
Il 24 aprile del 2003 con un accordo all’unione degli industriali di Napoli, la RSU di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugil, si stabiliva il futuro produttivo di Pomigliano e non solo.

I punti fondamentali dell’accordo denominato NUOVA POMIGLIANO erano:
- Forti investimenti sul territorio, migliaia di nuove assunzioni, unicità delle produzioni del marchio per Pomigliano, introduzione di un nuovo meccanismo di misurazioni tempi denominato TMC2 per velocizzare i tempi di lavoro.

I risultati di tale accordo sono:
- i forti investimenti non si capisce dove siano finiti, considerata la mancanza di grosse opere.
- per l’unicità del marchio, l’azienda appena due mesi dopo l’accordo, comunica alla RSU, che ciò non era possibile e che l’unico strumento per garantire la produzione in un determinato stabilimento è la competitività, in sostanza si chiedeva di mettere in competizione i vari stabilimenti (guerra tra poveri). Oggi viene messa in discussione la produzione della nuova 147 a Pomigliano.
- Per le assunzioni, basta controllare l’organico del 2003 e quello attuale per rendersi conto delle migliaia di posti di lavoro persi. Inoltre si concedeva all’azienda di collocare migliaia di lavoratori in mobilità e di integrare un terzo dei fuoriusciti con nuova forza lavoro, indispensabile per un mantenimento minimo produttivo.

In sostanza quell’accordo consisteva solo in uno scambio, maggiori flessibilità introduzione del TMC2, in cambio concedevano al sindacato e alla RSU la gestione delle assunzioni.

Questo è il sindacato partecipativo tanto vantato dalla Fim e complici, un sindacato subalterno alle volontà aziendali, se questa è la logica, ci chiediamo cosa accadrà dopo le elezioni della Rsu per mantenerci la 147 nuova a Pomigliano, pur sapendo che ha lo stesso pianale della nuova stilo e che in una logica di convenienza la Fiat sceglie di produrla a Cassino.

La risposta è semplice, perseverando con quella logica, l’unica soluzione è l’abbattimento del costo del lavoro, quindi aumenti di saturazioni, più orari di lavoro “turni a scorrimento” minor salario.

E QUESTI SIGNORI HANNO ANCHE IL CORAGGIO DI PRESENTARSI PER IL VOTO

La Cub FLMUniti ritiene fallimentare tale politica industriale, le priorità da affrontare, anche attraverso una vera piattaforma aziendale, sono:
- Parità di salario per tutti i lavoratori Fiat, una richiesta che ci permette di recuperare il potere di acquisto perso.
- Rivedere l’organizzazione del lavoro
- La difesa della salute, le leggi che la tutelano vanno rispettate in modo rigoroso.
- È necessario ridistribuire il lavoro sull’intero territorio nazionale, per evitare un eterno conflitto fra lavoratori, e far fallire la logica della competitività fra stabilimenti
- Una reale democrazia sindacale, il lavoratore deve poter scegliere da chi essere rappresentato, e non come accade oggi che Fim, Fiom,Film e Fismic si riservano il 33 % della Rsu spettante

Passa dalla tua parte organizzati con la FLMUniti CUB

Pomigliano D’Arco
giovedì 25 maggio 2006

Segreteria Provinciale Napoli FLMUniti CUB

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