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Le posizioni di ferrando non sono quelle di rifondazione

Dichiarazione di Gennaro Migliore, responsabile esteri della Segreteria nazionale di Rifondazione comunista

(19 Febbraio 2006)

“Le posizioni di Marco Ferrando non esprimono neppure lontanamente quelle di Rifondazione Comunista. Una cosa è il diritto al dissenso, cosa ben diversa è esprimere e sostenere pensieri incompatibili con l’appartenenza a questo Partito. Il nostro giudizio di condanna sulla guerra in Iraq è netto e lo abbiamo sempre palesato e abbiamo altresì considerato tutte le vittime della guerra come vittime di una macchina mortale messa in campo dalle forze di aggressione anglo-americane, delle quali la stessa Italia è parte fondamentale.

Il nostro cordoglio per i soldati italiani morti a Nassirya non è stato mai messo in discussione, perché anch’essi sono vittime di una guerra. Più precisamente della dottrina della guerra permanente e preventiva alimentata dall’amministrazione Bush. Abbiamo già polemizzato pubblicamente contro chi additava le vittime di Nassirya come responsabili della guerra stessa. E’ stato il caso di un sindaco del Pdci che voleva cancellare da una piazza l’intitolazione ai caduti di Nassirya.

Inoltre, abbiamo sempre condannato il terrorismo come pratica incompatibile con le aspirazioni di libertà dei popoli, che ovviamente a norma del diritto internazionale possono resistere all’occupazione militare.

La nostra critica verso Ferrando è netta anche in riferimento alle frasi su Israele. Israele è uno Stato legittimo, frutto, come tutti gli Stati, di processi storici, e quindi noi riconosciamo che abbiano diritto anche i palestinesi ad avere il riconoscimento di un proprio Stato, secondo il principio “due popoli due Stati”, accompagnato da pace e dialogo. Infatti, il Prc non aderisce a manifestazioni che non chiariscano fino in fondo posizioni che tengano conto di questo punto, accompagnato da una condanna netta al terrorismo.

Rifondazione Comunista non parteciperà alla manifestazione organizzata nei prossimi giorni da alcune associazioni, e alla quale aderisce invece il Pdci, proprio perché ha una piattaforma insufficiente su questo versante. Anche se riteniamo che la partecipazione a titolo personale di alcuni esponenti del Prc sia un diritto soggettivo legittimo. Ma il nostro Partito non vi aderirà.

Le nostre parole sulla pace in Medio Oriente sono le stesse del nostro candidato palestinese Alì Rashid che parla di dialogo, rispetto, non violenza. Le nostre parole contro la guerra sono le stesse del movimento pacifista mondiale che parla di ritiro immediato delle truppe”.

Partito della Rifondazione Comunista
comunicato stampa
del 13 febbraio 2006 ore 17.14

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