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Uniti si perde

(31 Maggio 2006)

Basta a coalizioni di partiti distanti tra loro

Il 28 maggio 2006 l’elettorato siciliano ha premiato il connubio affaristico politico clientelare riconsegnando la guida della Regione ad una coalizione di centrodestra.
Una coalizione che ha evidenziato in tutta la sua drammaticità come sia facile oltrepassare quella sottile linea che divide la legalità dall’illegalità.
I poteri forti, la grande disponibilità finanziaria, la prevaricazione sui ceti meno abbienti e la richiesta del consenso “dovuto” rivolta a quel elettorato che versa in chiara condizione di sudditanza, hanno prodotto un risultato che la sola figura, anche se ineccepibile sotto tutti gli aspetti, della Borsellino non poteva minimamente contrastare.

Di contro, il gioco sporco perpetrato alle spalle della Borsellino dai due grandi Partiti del centrosinistra, DS e Margherita, teso a rinforzare la loro leadership a discapito del candidato e la latitanza dei rappresentanti nazionali, oltre a favorire Cuffaro e tutto il centrodestra, ha di fatto quasi soffocato la presenza dei partiti della sinistra radicale già di per se svantaggiati dalla mancanza del proprio simbolo.
Sotto questo aspetto, le alchimie politiche poste in essere dagli organismi dirigenti di questi partiti, frutto anche di arroganza e personalismi più o meno velati, hanno prodotto un risultato devastante che l’elettorato ha giustamente punito.
Il cercare, a qualunque titolo e scopo, alleanze che coinvolgono partiti distanti tra loro per ideologia, tradizione e cultura, è stato visto non solo come una forzatura ma, peggio, come il frutto di trame più o meno losche o avventuristiche utili per l’accaparramento di qualche poltrona.

Alla luce di questo poco edificante spettacolo, per riaffermare la propria connotazione ideologica e per non essere spazzati via dai futuri costituendi schieramenti politici, è indifferibile dare inizio ad una seria discussione che abbia come scopo quello di porre fine alla costituzione di coalizioni più o meno subdole, più o meno giustificabili che ci allontanerebbero ancor più dal nostro elettorato.
Pertanto ritengo sia giunto il tempo che Partiti come Italia dei Valori, Rosa nel Pugno e altri certamente a noi non riconducibili non facciano più parte di coalizioni nella quale siano presenti i Partiti della sinistra radicale.
Se ciò non si verificasse daremo il via a quel inesorabile processo lento e inarrestabile che ci porterebbe alla estinzione.

enzo ragonesi

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